Be A Bear – Climb Your Time

Be A Bear “Climb Your Time”
Data d’uscita: 4 maggio 2018
Produzione: La Fame Dischi

(presspage riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)

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“La maggior parte degli animali si presenta con pudore. L’orso pesa da sei a ottocento libbre e se ne compiace. Non ha bisogno di nascondersi. Se fosse una persona, riderebbe rumorosamente in ristoranti tranquilli, indosserebbe abiti sbagliati in occasioni speciali e probabilmente giocherebbe a hockey.” (Craig Childs)

CLIMB YOUR TIME

L’orso si è alzato in piedi per mettere in mostra tutta la sua stazza: come già si intuiva dalle sue ultime pubblicazioni ha accantonato lo stile strumentale per dare più spazio e risalto alla voce, creando canzoni più complete e dal sapore marcatamente pop. Il sound è sempre però riconoscibile ed rappresenta il marchio di fabbrica di Be a Bear: elettrosynth non scontato, tastiere e sonorità Anni ‘80, ritmi tribali, una cassa (sempre più) dritta, canzoni che ti emozionano dai finali esplosivi.

Climb Your Time” in uscita per La Fame Dischi, è il secondo album di Be a Bear. Nove tracce che fanno viaggiare in terre lontane ballando e pregando con gli indiani d’America, che ti dipingono panorami futuristici dove la terra è in serio pericolo o che ti catapultano all’interno di un’anonima (e anche un po’ sudicia), discoteca in orario di chiusura. Il tempo, come lo spazio, è quindi importante e va usato bene: bisogna “arrampicarlo”, scegliere gli appigli giusti e sudare per arrivare in cima. Di sicuro la semplicità e la spontaneità sono elementi essenziali in questo lavoro. I bambini in copertina sanno divertirsi con poco; i giocattoli che si trasformano in strumenti musicali sono realmente utilizzati in alcune canzoni, così come alcune voci registrate in auto con gli auricolari, canticchiando come si fa mentre si torna a casa dal lavoro.

Ma cosa ci vuole dire Be a Bear? che la musica è anche questo: roba seria che fa riflettere, ma anche divertimento e sperimentazione, emozioni e spiritualità. È vita, la tua vita, quella di tutti i giorni. Musica come veicolo di messaggi positivi, un inno alla gioia, condito dal giusto mix di ironia e riflessione. Musica come terapia per l’orso ma anche per l’ascoltatore, uno stimolo a scoprirsi e a fare sempre di più, sempre meglio… e ancora, musica come amore verso la Natura (retaggio dei viaggi dell’orso in India e soprattutto in Canada) e il suo essere selvaggia, libera e maestosa.

Ed infine: credete sia possibile fare tutto questo solo con un iPhone? Si perchè tutto il progetto Be A Bear (dalla musica, alle grafiche, dal concept del live ai videoclip) è interamente realizzato solo con il suo iPhone… tutto a “portata di tasca”.

TRACKLIST

1. Give me // change me
2. About links feat. Grigio
3. Say goodbye feat. Victor
4. Yes electronic
5. Waiting for my lover
6. Stranger love
7. Me & the Grizzly
8. Martin doesn’t agree
9. Mr. Dust

CREDITS

Tutte le canzoni sono state scritte, suonate, cantate e mixate da Filippo Zironi con il suo iPhone eccetto:
“Say goodbye” voce e parole di Victor De Jonge
“About links” parole di Marco Milani e voce di Gabriele Gaggioli (aka Grigio)
“Give me // Change me” parole di “Marco Milani”
“Martin doesn’t agree” parole di Davide Degli Esposti.

Mastering: Anthony Mariano
Album artwork: Victor De Jonge
Management: Michele Maraglino e Alessandro Piccioni

TRACK BY TRACK a cura di Be A Bear

1- Give me // change me: è la canzone che apre il disco, parte in maniera soft, ma si conclude con un finale intenso e travolgente. A Bologna si direbbe che è un pezzo un po’ “maraglio”, hai presente il sound e la gente in una disco agli inizi degli Anni ‘90?

2- About links: nella vita tutto è collegato e nulla è lasciato al caso. È una canzone potente, che ti rimane in testa, una preghiera dai sapori tribali, energia allo stato solido. Dentro c’è tanto Be a Bear, potrebbe essere una sorta di “manifesto” dell’orso: dentro trovi l’amore per la natura, il rispetto per tutti i popoli e per le infinite culture, l’importanza dell’amicizia, delle relazioni e dell’amore. Le radici sono per forza in India e in Canada, due viaggi da cui ho imparato tanto, da cui sono rinato, da cui è germogliato Be a Bear. Ringraziamo insieme per tutti i collegamenti, per tutti quei magici incontri che hanno migliorato la nostra vita.

Dedicata a Annamaria.

3- Say goodbye: tastiere taglienti in una canzone dal sapore pop dove l’orso ci parla della “fine di un amore”, che non deve per forza essere solo inteso tra due persone. Ci si migliora, ci si cambia nel finale, che è intenso e sensazionale. Da cantare a occhi chiusi, immaginando di essere ne Il tempo delle mele.

4- Yes electronic: è la canzone da far mettere al dj alle 5 di mattina quando ormai non c’è la fai più. È l’ultima canzone della serata, da ballare a testa bassa, sudato, sigaretta in bocca, in un piccolo club dal soffitto basso. Suoni a cavallo tra gli anni ‘80 e gli anni ‘90, canzone ruvida dalla cassa dritta. Canzone sul ballo, sul lasciarsi andare, fregandosene. Around the world dei Daft Punk!

5- Waiting for my lover: è nata quasi per scherzo, in macchina, in un parcheggio a caso, davanti al cocomeraio. Non so perché, ma mi sentivo un po’ losco, ero solo, chiuso nell’abitacolo a cantare, a ridere e a fare quel verso. Mi piace quel “Haaaaah” e mi diverte pensare a tutte quelle persone che si “incasinano la vita” tradendo il proprio amore. Ma perche?!?

6- Stranger love: dopo una settimana chiuso in casa con Stranger things e un amore per i classic movie degli anni ’80, ecco questo pezzo. Synth e ritmica martellante. Sound cupo ma esplosivo.

7- Me & the Grizzly: ognuno di noi ha un grizzly vicino, una persona forte, a volte un po’ selvaggia, che si arrabbia ma che ti ama e, che sai, non ti mollerà mai. Il testo contiene però anche parole tristi, segno di momenti difficili connessi con la malattia di persone a me molto vicine. È un po’ quindi una canzone-preghiera-esortazione a essere forti e a cercare di sorridere sempre. Una spinta a essere veri orsi!

Curiosità: l’intro è composto da un giro di scacciapensieri che mi ha insegnato da piccolo mio padre e dal sottofondo del traffico indiano, datato 2009.

8- Martin doesn’t agree: Martin sarebbe Martin Luther King? Confesso che Martin non so chi sia! Rappresenta però per me qualcuno di grande, un saggio che ti dice che bisogna “svegliarsi e cambiare” e che bisognerebbe festeggiare con tutti i popoli del mondo! Nel finale vengono suonati due giocattoli rubati a Bianca, mia figlia.

9- Mr. Dust: è un crescendo, mr Dust potrebbe essere Dio che ci dice che il mondo è in pericolo. È pure un omaggio a Dardust, un artista che ho conosciuto e che stimo tantissimo. Siamo nel futuro, 2073.

BIOGRAFIA

Be a Bear è Filippo Zironi, orso bolognese dalla personalità poliedrica e dallo stile goliardico, nato e cresciuto per 15 anni nello ska-punk firmato Le Braghe Corte. Oggi porta avanti un progetto tutto suo, strano, dalla semplicità assoluta e proprio per questo piuttosto geniale: usare mezzi alla portata di tutti, in questo caso il web, i social e soprattutto un iPhone, per creare video e musica dal sound electro-bear-pop. Nel 2015 partecipa e vince il concorso organizzato dall’etichetta indipendente “La Fame Dischi” ed entra nel roster della label. Pubblica nel 2016 il suo primo album “Push-e-bah” e nel 2017 l’EP “Time”. Dopo più di quaranta date in giro per l’Italia proponendo il suo particolare “visual-live” inizia a lavorare sul nuovo album “Climb your time” in uscita a maggio 2018.

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