Cristiana Verardo – “Maledetti Ritornelli”

Cristiana Verardo
“Maledetti Ritornelli”
Data d’uscita: 18 maggio 2021
Etichetta: G-Rodischi
Distribuzione: Believe

(Presspage riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)

DOWNLOAD

STREAMING

L’album “Maledetti Ritornelli” di Cristiana Verardo rappresenta il racconto di un tempo vissuto sul filo tematico dei sentimenti, dentro una quotidianità sospesa e intima: nelle canzoni ci sono memorie di amori passati che tornano a farsi sentire, i tormenti, le emozioni del presente e l’imprevedibilità del futuro per un mosaico che piano piano si compone, quasi sussurrando l’autenticità dell’esistenza e le passioni che la attraversano. Nelle storie che Cristiana Verardo delinea c’è l’essenza dei giorni da osservare nella profondità delle piccole cose, senza fermarsi alla superficie, come nel messaggio chiave inciso nei “Maledetti ritornelli”, che non sono solo ciò che diventa tormentone (musicale, emotivo, interiore) ma l’esigenza di andare oltre le apparenze.
L’album prodotto da Filippo Bubbico è il risultato di un lungo percorso di ricerca segnato da esperienze e incontri che hanno condotto l’artista ad acquisire nuove consapevolezze musicali. Tutto questo ha portato alla creazione di un sound ricco, in cui si incontrano e si sintetizzano linguaggi musicali diversi: alle strutture tipiche della tradizione cantautorale italiana si è puntato a fondere sonorità provenienti dalle esperienze della world e del pop, nella ricerca di un prodotto musicale trasversale e d’ampio respiro, arricchito dalla collaborazione con artisti locali e nazionali: il cantautore napoletano Gnut (al secolo Claudio Domestico) che ha scritto a quattro mani con Cristiana Verardo il singolo che dà il titolo all’intero lavoro e rappresenta, la traccia maestra di un documentario, prodotto da Teresia Film con il sostegno di Puglia Sounds Producers 2020/2021 per la regia di Giuseppe Pezzulla, sul percorso creativo che conduce alla stesura di un brano; e ancora Carolina Bubbico che ha collaborato alla composizione di “3000 anni”, “Chiance” e “Carramba e Bim Bum Bam”, lavorando alla co-produzione artistica delle stesse. Daniele Vitali che ha scritto insieme alla cantautrice i testi di “3000 anni” e “Chiance”; la musicalità inconfondibile di Redi Hasa in “Non potevo saperlo” autore inoltre dell’arrangiamento; Cesare dell’Anna e Girodibanda che arricchiscono con la contagiosa energia dei propri suoni l’arrangiamento composto da Carolina Bubbico di “La vita in un istante”; il trio delle meravigliose voci di Rachele Andrioli, Maria Mazzotta ed Enza Pagliara in “Chiance”.
Sono stati coinvolti, nelle registrazioni, numerosi musicisti: Mimì Ciaramella, Alessandro D’Alessandro, Rocco Nigro, Emanuele Coluccia, Roberto Mangialardo, Maurizio Pellizzari, Daniele Vitali, Dario Congedo, Max Ingrosso, Antonio De Marianis, Federico Pecoraro, Zita Mucsi, Nico Ciricugno, Alessandro dell’Anna, Vincenzo Grasso, Giovanni Chirico, Lorenzo Lorenzoni, Andrea Doremi.

“Con il progetto grafico a cura di FREEJUNGLE ci siamo concentrati sul trovare un simbolo che rappresentasse il maledetto ritornello per eccellenza nella vita di una donna, e subito, con un sorriso, è venuto in mente il ciclo mestruale. Da qui l’idea della sagoma di un assorbente che ingloba il titolo del singolo. In un periodo storico come questo si è rivelata poi un’occasione per unirci simbolicamente alla protesta contro la “tampon tax” e le perduranti differenze di genere”. (Cristiana Verardo)

TRACKLIST

01. Ti ho portato il mare
02. Maledetti Ritornelli (feat. Gnut)
03. La vita in un istante (feat. Cesare Dell’Anna e Girodibanda)
04. Il tuo nome
05. 3000 anni
06. Chiance (feat. Rachele Andrioli, Maria Mazzotta, Enza Pagliara)
07. Non potevo saperlo (feat. Redi Hasa)
08. Carramba e Bim Bum Bam

CREDITS

Musica e testi di Cristiana Verardo
3000 anni, Chiance e Carramba e Bim Bum Bam composte con Carolina Bubbico
Maledetti ritornelli scritta e composta con Claudio Domestico
3000 anni e Chiance scritte con Daniele Vitali
Produzione, riprese, mix e mastering Filippo Bubbico
La vita in un istante arrangiamento Carolina Bubbico
3000 anni, Chiance, Carramba e Bim Bum Bam co-produzione Carolina Bubbico
Non potevo saperlo arrangiamento Redi Hasa

Registrato da Marzo 2020 ad Aprile 2021 presso:
Sun Village Studio, Lecce
Chora studi musicali, Calimera (Le)
Sudestudio, Guagnano (Le)
Studio Catalea – Roma
Flex Recording Studio – San Marco Evangelista (CE)

Progetto grafico FREEJUNGLE
Foto copertina di Daniele Met

TRACK BY TRACK  a cura di Cristiana Verardo

1. TI HO PORTATO IL MARE.
Un singolo pieno di intimità che parla di una relazione contratta in momenti prestabiliti, delle continue fughe e rincorse dell’amore. Leggerezza e indeterminatezza sono le anime che compongono il quadro di un rapporto che definisce: un continuo volteggio di coppia tra promesse e attese come nelle piroette che compiono i due amanti sommersi nel video che ha accompagnato l’uscita del brano. Sullo sfondo la certezza secolare e magica del mare.

2. MALEDETTI RITORNELLI.
È l’annuncio programmatico del disco. L’esclamazione liberatoria espone tutto ciò che si vorrebbe allontanare: ansie, paure, vizi, cattivi pensieri o anche solo semplici ricordi di amori che si trascinano ma che invece ritornano con prepotenza, “ti si annodano ai capelli mentre dormi, ti rincorrono e ti trovano anche quando ti nascondi”. Il testo è la metafora di una ricerca interiore sui passi del proprio cuore e sul bisogno di profondità: guardare le cose oltre la buccia, per non restare inchiodati a un “maledetto ritornello” che si fa tormentone nella testa e cancella implicitamente tutto ciò che lo precede.

3. LA VITA IN UN ISTANTE.
È l’inno all’imprevisto che mette in discussione ogni piano acquisito: la partenza per l’Erasmus viene interrotta da una chiamata inattesa e quelle che sembravano scelte già prese di colpo non lo sono più. Nella storia di un’esperienza particolare e personale, c’è il dilemma universale della scelta giusta da compiere per la propria felicità. Un brano che racconta l’importanza dei singoli istanti, quelli determinanti a cambiare il corso del proprio destino.

4. IL TUO NOME.
Una canzone che rivela la dolce sofferenza e la profonda malinconia dell’amore: il tempo scorre lento senza il volto preciso a cui tutto sembra ricondurre. Un volto che scandisce il senso dei giorni, nonostante la distanza, e che riaccende la memoria in ogni gesto quotidiano. La memoria che si fa poesia “
Ed è gennaio ma non fa freddo, fuori sembra primavera, davanti al cielo dei tuoi occhi ho preso un posto in prima fila ed ho capito che un sogno, se lo pensi forte, poi s’avvera, che chiede scusa solo chi ha più paura, io questa sera”.

5. 3000 ANNI.
Due alberi d’ulivo, uno di fronte all’altro, legati da un tempo senza memoria che avanza mentre tutto fuori appare sospeso: un’unione sancita dalla terra, dall’amore e dalla sofferenza che li ha colpiti e che sta consumando le loro radici. L’unico pensiero che consola è rispondere alle intemperie, ai malanni e ai giorni che passano stringendosi forte l’uno all’altro: ma la loro vicinanza è una condanna perché non possono abbracciarsi per curare le lacrime e addolcire la solitudine.

6. CHIANCE.
La tradizione delle “prefiche”, figure femminili di un sud antico e rurale, ingaggiate per prendere parte alle cerimonie funebri con canti e lamenti in onore del defunto, è il tema di questa canzone: ma la svolta della protagonista cambia il senso di ogni cosa, quando si rende conto che il “morto da piangere” è il suo amante, il suo amore ormai perduto. Ed è in quel momento che il finto pianto diventa più vero che mai. Un atto di verità, che altera la rappresentazione, genera panico e disorientamento tra le sue compagne che non sanno spiegarsi il motivo di tanta partecipazione emotiva.

7. NON POTEVO SAPERLO.
Un’invettiva coraggiosa contro la criminalità organizzata, il grido di rabbia di una figlia che scopre attraverso la televisione l’identità mafiosa del padre e, senza paura, trova la forza di rinnegarlo, slegando il proprio nome da quel passato delittuoso “ché la mafia è un inganno, è la morte travestita da giullare, è la bocca che ti bacia e poi ti uccide, sono gli occhi di mio padre quando ride”.
Con questa canzone, Cristiana Verardo si è aggiudicata il Premio Bianca D’Aponte, dedicato al cantautorato femminile.

8. CARRAMBA E BIM BUM BAM.
È la chiusura più naturale del percorso tematico tracciato dall’album: “Ricomincia così tutti i giorni daccapo con un letto disfatto tutto disordinato tu sei sempre lì, come un nodo alla pancia tu un ritornello che ricomincia”. Le cose che ritornano, paure, pensieri, vizi, ricordi di amori che tormentano, tutto ciò che vorremmo ricacciare lontano sono al centro di questo brano: c’è un desiderio di libertà interiore, si cerca una via di uscita ma tutto oggi costa fatica. E si ha nostalgia dell’infanzia, il tempo della leggerezza, dove tutto sembrava più semplice.

BIO

Cristiana Verardo, cantautrice e chitarrista, vincitrice del Premio Bianca d’Aponte 2019 consegue la laurea in Canto Jazz (2014) e in Musica Jazz (2017) presso il “Conservatorio N. Rota” di Monopoli.
Esordisce con il lavoro discografico “La mia voce” nel 2017 (Workin’ Label /Ird). Nello stesso anno partecipa al tour estivo de “La Municipàl” e collabora con Moni Ovadia nel Progetto “L’infinito e la saudade” di Marco Poeta.
Dal 2019 collabora con Enza Pagliara nel progetto “Rrosa”, incentrato sulla vita di Rosa Balistreri. Nello stesso anno inizia la collaborazione con Redi Hasa, violoncellista di respiro mondiale e membro del “Ludovico Einaudi Ensemble”, che lo vede tra i musicisti della registrazione del brano “Non potevo saperlo”, pubblicato nella compilation del premio Bianca D’Aponte 2019.
Nel 2020 consolida altre collaborazioni: al disco di Mino De Santis partecipa nel brano “Sassidacqua” e “Chiove e ieu”; è autrice del testo di “Beverly Hills” brano presente all’interno dell’album “Il dono dell’ubiquità” (Sun Village records) di Carolina Bubbico con la quale condivide inoltre lo spettacolo musicale “Bebê”.
Nell’estate 2020 si esibisce in apertura del concerto di Daniele Silvestri a Sant’Agata (BO). É stata ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche sui canali Rai quali “Stereonotte”, “In viva voce” e Rai News 24 e durante i giorni del festival della musica italiana di Sanremo (2020), nel salotto di Michele Monina e sul palco del Club Tenco.
A Febbraio 2021 pubblica “Maledetti ritornelli – behind the song” prodotto da Teresa Film con il sostegno di Puglia Sounds Producers 2020/2021 per la regia di Giuseppe Pezzulla, documentario che racconta la genesi di “Maledetti ritornelli” canzone composta “on the road”.

FOTO

CONTATTI

Facebook
Instagram

www.sferacubica.it