DEUT

DEUT
“A Running Start” EP
Data d’uscita: 12 novembre 2019
Autoprodotto

(Presspage riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)

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A Running Start” è l’EP di esordio di DEUT, il progetto solista di Giuseppe Vitale, già autore e voce degli U BIT. Autoprodotto con la collaborazione di David Campanini, l’EP si discosta dalle sonorità synth-rock che caratterizzavano la precedente band, trascinando l’ascoltatore in uno spazio di intimità creato unicamente dal suono della voce e della chitarra del cantautore emiliano.

L’EP è composto da 5 brani realizzati di getto con l’intento di catturare l’istante e lasciare traccia del qui ed ora, senza sovrastrutture e fronzoli.

Ricercatamente monotone e brevi, le cinque canzoni si portano dietro il senso di freschezza dell’incompiuto e della spontaneità. I testi sono scritti per diventare dialoghi nelle stanze della mente, per indagarle e trovarvi ricordi personali e collettivi. Alcune di queste stanze sono fatte per somigliare a chi le ascolta, come un gioco di specchi dove vedersi riflessi e sentirsi raccontati.

Una conversazione a tu per tu con l’ascoltatore che viene rapito dalla semplicità e dall’immediatezza del suono e della voce. Elementi che dominano con forza narrante su strutture scarne, unite tra loro da beat lo-fi e campionamenti, strumenti giocattolo e synth scuri, percussioni del folklore partenopeo e suoni d’ambiente dove c’è ancora spazio per i rumori di fondo.

Il sentimento che pervade l’intero EP è legato al titolo stesso, “A Running Start”: l’emozione forte, qui estesa e dilatata nel tempo, che precede una rincorsa. Non ha nulla a che fare quindi con l’adrenalina, bensì con un senso di attesa e di frustrazione.

La lotta contro la perfezione, la ripresa del momento e l’accettazione dell’errore sono un intento fondamentale di questa manciata di minuti di musica legato fortemente al tema dei brani: il “sé” e i suoi piccoli drammi.

TRACKLIST

  1. Breaking The Law
  2. Grown Up
  3. Shadows Of The Night
  4. Waiting Eyes
  5. Last Piece Of You

CREDITS

DEUT – a running start
2019 ℗ & © All lyrics & music by Giuseppe Vitale
Arranged and performed by Giuseppe Vitale
Produced by David Campanini and Giuseppe Vitale
Recorded, mixed and mastered by David Campanini at Sonic Lab Studio (La Spezia, SP)

Alessandro Messina: bass guitar on track 4, 5
Emiliano Bagnato: modular synth on track 4

Photo by Alessandro Messina

TRACK BY TRACK a cura di DEUT

BREAKING THE LAW
Sbarrare gli occhi alle 4 di mattina per giorni. Vedere la nebbia di fronte a te e nient’altro. Dubbi. Foschie. Immaginarsi morti, immaginarsi di volare ciechi nella nebbia. Capirne l’utopia. Tornare a letto.

GROWN UP
Quando si entra nell’età adulta? Quanto ci portiamo dietro dall’infanzia? Quanto non vorremmo cambiare. Quanto ci crediamo grandi, quanto siamo infimi. Quanto invece vorremo sentirci a casa, al sicuro.

SHADOWS OF THE NIGHT
Avevo cinque anni quando incontrai la prima ombra. Avevo una paura fottuta. L’immaginazione non aiuta. La stessa immaginazione mi ha permesso poi di fare la vita che faccio, mi porta a vivere pienamente e allo stesso tempo di affogare nei vizi. Una persona che ti salva e piange con te. In fondo siamo tutte ombre e qualcuno vedendoci può scambiarci per qualcos’altro.

WAITING EYES
Gli occhi delle persone con difficoltà mentali ed emotive sono occhi in attesa. Guardano lontano senza guardare da nessuna parte. Fissano il vuoto, si dice. O il totale pieno del nulla nel quale si sentono immerse. Affogano.

LAST PIECE OF YOU
Il tormento che può dare un desiderio. Un misto di fame e di erotismo. Sentirsi rifiutati e ridondanti, desiderare ancora di più. Chiusi in un circolo vizioso tale che l’unica libertà che si ha è quella di dare un nome al proprio dolore. Per farlo nascere, condannarlo a morte e ricominciare il ciclo.  

BIO

Giuseppe Vitale ha cominciato a suonare il pianoforte a otto anni, lo molla a nove. Prende il sax a tredici anni lo molla a sedici quando scopre la davoli modello tigre di suo papà e il post-punk dei ’90. Nel corso degli anni gioca con tutti gli strumenti che capitano a tiro. Ha suonato e cantato in gruppi grunge, prog-metal, teatro canzone, progressive/sperimentale e synth-pop. Ama (forse troppo) la musica dell’est, il 7/4 e gli accordi di settima.

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