Edoardo Chiesa “A quello che vedo non credo per niente”

Edoardo Chiesa
“A quello che vedo non credo per niente”
Data d’uscita: 12 aprile 2024
Label: L’Alienogatto/Gaina Records /Lapop
Edizioni: RadioCoop

(presspage riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)

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Anticipato dai singoli “Due come noi”, “Come si fa” e “Se tutto quello che è considerato inutile sparisse all’improvviso”, “A quello che vedo non credo per niente” è il nuovo album di Edoardo Chiesa.
“A quello che vedo non credo per niente” non è un concept ma si tratta di una selezione di otto canzoni scritte, registrate e prodotte tra il 2019 e il 2023. “In questo arco di tempo fortemente caratterizzato dalla pandemia globale, mi sono ritrovato a scrivere molte canzoni senza avere un piano preciso su ciò che avrei voluto farne e, soprattutto, senza alcun condizionamento autoimposto e senza una precisa, apparente direzione. L’unica cosa che sapevo era che volevo tornare a scrivere concentrandomi molto sulla musica, oltre che sui racconti. Volevo ritornare a giocare con gli arrangiamenti e non impormi vincoli nel cercare di raccontare le mie storie. Mi sono ben presto reso conto che ogni canzone aveva una propria e precisa identità e che ciascuna storia, per essere raccontata, aveva bisogno di suggestioni diverse. Difatti assieme alla scrittura delle canzoni ho da subito iniziato a lavorare sui loro arrangiamenti nello studio di casa, utilizzando le mie chitarre e sperimentando con qualunque strumento mi passasse per le mani. Una volta registrati in autonomia i provini di circa venti canzoni mi sono fermato e le ho lasciate in una cartella, a decantare. Dopo qualche mese, decido di riascoltarle, e rimango colpito da alcune di queste. Sono otto storie, una diversa dall’altra. Decido di portarle a termine e di raccoglierle assieme in un disco. Nel frattempo, l’emergenza pandemica inizia a calare e così ricomincio a collaborare con vecchi e nuovi amici che mi aiutano, ognuno attraverso le proprie capacità e il proprio gusto, a finalizzare i miei provini e farli diventare le canzoni di questo disco. Ecco che alcune canzoni sono state prodotte nuovamente assieme all’amico musicista Tomaso Delfino, alcune sono state arrangiate e registrate dal produttore milanese Massimo Caso ed altre sono rimaste tali e quali alle mie bozze, con l’aggiunta del basso di Damiano Ferrando e il lavoro di missaggio di Daniele Mandelli”. È nato un disco dalle sonorità molto eterogene, composto da otto storie, unite assieme dalla volontà di essere raccontate per quello che sono, con sincerità e passione. Il titolo del disco “A quello che vedo non credo per niente” è una frase contenuta in “Due come noi”, la canzone che apre il disco. “Ho trovato questa frase molto interessante, perché racchiude in sé alcuni concetti semplici ma molto importanti: mai fermarsi alla superficie delle cose, guardare la realtà buttando via i filtri e ascoltare e credere sempre a ciò che si prova”. La copertina del disco è una fotografia scattata a Noli (SV) da Luca Parodi ed “è nata un po’ per caso in maniera quasi involontaria, durante una sessione di shooting di un video promozionale che avrebbe dovuto essere di supporto ad un singolo. Il video in questione non è mai uscito ma, scartabellando nell’hard disk qualche settimana dopo aver deciso il titolo del disco, ho trovato quest’immagine e l’ho pensata perfetta per supportare il titolo che avevo scelto”.

TRACKLIST

01 – Due come noi
02 – Come si fa
03 – Se tutto quello che è considerate inutile sparisse all’improvviso
04 – Una tana
05 – Qualcosa cambiare te
06 – Il sogno
07 – Il necessario
08 – 19919

CREDITS

Produzione: Edoardo Chiesa, Tomaso Delfino, Massimo Caso
Hanno suonato: Edoardo Chiesa, Tomaso Delfino, Massimo Caso, Damiano Ferrando, Amedeo Bianchi
Recording: Edoardo Chiesa, Tomaso Delfino, Massimo Caso
Mix: Tomaso Delfino, Massimo Caso, Daniele Mandelli
Mastering: Giovanni Versari, Marco D’agostino

TRACK BY TRACK a cura di Edoardo Chiesa

01 – Due come noi
Due come noi racconta di quei momenti in cui il mondo in cui viviamo ed i suoi meccanismi ci fanno sentire persi e sbagliati ma nonostante questo decidiamo, con consapevolezza, di riderci e ballarci sopra, e pure a tempo.
È la storia di due persone che brindano insieme ai propri difetti e che scelgono, nonostante ciò che li circonda spesso li faccia sentire sbagliati, di essere ciò che vogliono senza prendersi troppo sul serio anche se, spesso, hanno la sensazione di non avere già un futuro.

02 – Come si fa
Come si fa è una canzone che racconta di quanto sia necessario, importante e allo stesso tempo difficile riuscire a guardare in avanti tenendo stretto a sé il passato e di quanto le cose che sembrano semplici ed ovvie, spesso, non lo sono affatto.
È la canzone con l’atmosfera più scura dello intero disco ma è illuminata dalle sue due protagoniste che dialogano e si mettono a confronto nel mezzo del cielo notturno: due stelle.
La prima è lassù a brillare da molto tempo, la seconda è una stella cadente.
Sta tutto qui, nei versi della seconda strofa: “E tu ti sei mai chiesta Come si fa a continuare a ricordare, a non perdere il filo mai e a riuscire a lasciarsi andare, e tu ti sei mai chiesto Come si fa a continuare a cadere?”

03 – Se tutto quello che è considerate inutile sparisse all’improvviso
Ciò che ha fatto nascere questa canzone non è nient’altro che una domanda.
Un giorno, imbracciando la chitarra sul divano di casa mi sono chiesto: “Se tutto quello che è considerato inutile sparisse un giorno all’improvviso?”
Ed ecco che su un giro di quattro semplici accordi ho iniziato ad immaginare vari possibili scenari.
Se sparisse la musica…si riuscirebbe a ballare lo stesso?
Se sparissero i tragitti…l’arrivare, avrebbe la stessa importanza?
Se sparisse la paura…avrebbe lo stesso sapore combattere?
Sicuramente non mi sono riuscito a dare tutte le risposte che cercavo ma una cosa di certo l’ho capita: che senza la potenza di alcune canzoni, non sarebbero possibili le rivoluzioni, anche quelle più piccole.

04 – Una tana
Una tana è una semplice canzone d’amore, che nel ritornello dichiara apertamente di essere banale e si fa forza per questo.
Nella canzone racconto di come l’amore mi riesca sempre a salvare, riuscendo ogni volta a riportarmi alla condizione animale, all’essenza delle cose, a catapultarmi in salvo grazie alla sola presenza di una persona, di un odore.
Perché quando si è innamorati la testa lascia spazio agli istinti e tutto ciò che non è indispensabile può aspettare. E questa bella sensazione mi andava di cantarla, anzi di ulularla al mondo.

05 – Qualcosa cambiare te
Il testo di questa canzone è nato in poco più di mezz’ora, di getto, su un beat improvvisato in una sera d’estate.
È uno sfogo, un flusso di coscienza che ha lasciato sul foglio tutto ciò che mi passava in mente quella notte, senza badare o preoccuparmi minimante di note, melodie, armonie.
Tra i vari contenuti che vengono espressi nel testo, quello che si trova nel finale è la chiave che racchiude il senso del brano: è fondamentale mettersi in gioco, affrontare in maniera attiva la vita compiendo delle scelte anziché delle non-scelte.
Attraverso questa canzone voglio ricordare a me stesso di quanto ogni piccolo gesto vada compiuto con consapevolezza e porti con sé conseguenze e responsabilità.

06 – Il sogno
Ricominciare insieme perseguendo un obiettivo, un sogno.
Questa canzone racconta la storia di due persone che si conoscono da molto tempo e che nonostante differenze e difficoltà, rimangono unite nel loro percorso grazie a un obiettivo comune.
I due si trovano spesso costretti a dover ricostruire mondi, rimettere assieme pezzi, cambiare strade, crearne di nuove, alzare dighe, abbatterne, saltare fiori, calpestarli.
Tutto ciò guardando insieme verso lo stesso orizzonte e camminandoci attraverso, mano nella mano.

07 – Il necessario
Questa canzone racconta di come i meccanismi della società odierna, in cui consumismo ed individualismo la fanno da padroni, portano l’uomo verso una condizione in cui diventa facile perdere il contatto con la realtà ed isolarsi nel proprio mondo.

08 – 19919
Questa canzone è stata scritta poche settimane prima che nascesse la mia prima figlia.
È la mia lettera di benvenuto al mondo per lei.
Nella prima parte del testo tento di stilare una serie di consigli su come affrontare il mondo, consigliandole allo stesso tempo di non accettare i consigli.
Nella seconda parte le presento uno ad uno i componenti della famiglia che troverà ad aspettarla alla sua nascita.
Nella terza parte lascio scorrere la chitarra e gli altri strumenti, perché la abbraccino con le loro note.

BIO

Edoardo Chiesa è nato a Genova nel 1985 e da quando ha dieci anni è innamorato di ogni tipo di chitarra, soprattutto se americana. La sua passione per la musica pop, per i cantautori e per i racconti di ogni genere lo portano piano piano ad intrecciare il suo interesse per la chitarra con quello per il songwriting.
Tra il 2015 ed il 2018 ha pubblicato due album inediti: “Canzoni sull’alternativa” (L’Alienogatto/Dreamingorilla 2015) e “Le nuvole si spostano comunque” (L’Alienogatto/Molecole produzioni 2018).
Tra il 2015 ed il 2019 è stato protagonista di un tour di oltre 150 date, da solo e con la sua band, aprendo concerti di artisti come Ermal Meta, Francesco Tricarico, Neri Marcorè, Bandabardò, Erica Mou e partecipando ad eventi come “Collisioni Festival” di Barolo, “il Tenco ascolta” e “Repubblica Next” di Genova.
Nel 2015 “Canzoni sull’alternativa” è stato selezionato tra le migliori 50 opere prime in gara per il premio Tenco. Nel 2016 è finalista del concorso “New sound of acoustic Music” dell’Acoustic Guitar Meeting di Cremona.
Nell’estate 2023 è stato finalista, con brani inediti, dei concorsi nazionali “L’artista che non c’era”, “Botteghe d’autore”, “Premio Bindi” e “Lavagna Busking contest”.
Nella stessa estate vince nell’ambito del “Premio Bindi” la targa “Giorgio Calabrese” come migliore autore dell’edizione 2023. Nell’autunno dello stesso anno è tra i premiati dalla Fondazione Estro Musicale per l’edizione 2023. Grazie a questo premio vince la possibilità di produrre e di promuovere il singolo “Se tutto quello che è considerato inutile sparisse all’improvviso”.

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