FermoImmagine – “Io volai”

FERMOIMMAGINE
“Io volai”
Data d’uscita: 10 marzo 2023
Label: autoprodotto

(presspage riservata alla stampa, non pubblicare)

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“Io volai” è il terzo album dei FermoImmagine, un disco che parte da molto lontano, il primo pezzo “Verso casa” è stato realizzato nel 2018. Tutta la successiva scrittura degli altri 8 pezzi è avvenuta invece molto lentamente.
E’ un disco che ha attraversato momenti importanti segnando alcuni dei cambiamenti fondamentali nella vita di Luigi Maresca. Un lavoro estremamente personale ed autobiografico e per questo, in alcuni passaggi, molto doloroso.
Avendo avuto una lunga gestazione “Io volai” è un album curato nei minimi dettagli, grazie anche alla conoscenza e quindi empatia tra Mirko Ravaioli e Luigi Maresca. Iniziata con il precedente album “Frammenti” la collaborazione con Lorenzo Montanà per “Io volai” è sia in veste di musicista che di produttore, una collaborazione sviluppata a distanza e non in studio come per il disco precedente. Le voci invece sono state realizzate al “Loto Studio” di Gianluca Lo Presti.
Tanti ospiti e amici in questo disco: i Delenda Noia, la cantante Gioia Gurioli, la pianista Silvia Valtieri, il chitarrista classico Andrea Cavina, gli autori di testi Luca Barachetti (precedentemente era di Macramè ed aveva lavorato alla promozione di “Frammenti”) e Roberto Laghi. Un album volutamente ed estremamente corale come non era mai accaduto prima per i FermoImmagine.
La copertina del disco è tratta da un quadro realizzato da Elena Ciliberti, moglie di Luigi Maresca.
“Come ogni volta”, ultimo brano del disco, è un omaggio ai La Crus “uno dei primi pezzi che ascoltai nel 1997 e di cui ne rimasi folgorato. Proprio grazie ai la Crus capii che musica mi sarebbe piaciuto realizzare.
“Io volai” è un disco intimo, personale ascoltato e riascoltato tantissime volte in macchina, mentre andavo a lavoro o tornavo a casa….e forse è proprio per questo che lo sento come un disco da viaggio, un percorso che si perde tra momenti di vita e ricordi che ritornano sempre. Non a caso il primo pezzo è proprio “Verso casa”“.

TRACKLIST

01. Verso casa
02. Nella stasi
03. La speranza
04. Il profumo dei tigli
05. Frontiere distratte
06. Cantico
07. Ti racconterò
08. La nevicata del 12
09. Ti racconterò…ancora
10. Come ogni volta

CREDITS

Luigi Maresca: voce, chitarra elettrica, synth, basi elettroniche.
Mirko Ravaioli: basso elettrico.
Testi di: Luigi Maresca (tranne “Frontiere distratte” di Roberto Laghi, “Cantico” di Luca Barachetti, “Come ogni volta” cover La Crus).
Musiche di: Luigi Maresca, Lorenzo Montanà, Mirko Ravaioli tranne “Ti racconterò… ancora” ri-arrangiato da Andrea Cavina, “Come ogni volta” cover La Crus).
Mix e Programmazione di: Lorenzo Montanà.
Registrazione voci: Loto Studio di Gianluca Lo Presti.
Ospiti voci: Delenda Noia (Massimo Canu, Lara Tanda) nel pezzo “Nella stasi”; seconda voce Gioia Gurioli e piano forte Silvia Valtieri nel pezzo “La speranza”.
Testo di “Frontiere distratte” scritto da Roberto Laghi.
Testo di “Cantico” scritto da Luca Barachetti.
Chitarra classica suonata nel pezzo “Ti racconterò… ancora” da Andrea Cavina.
Copertina di Elena Ciliberti

TRACK BY TRACK by Luigi Maresca

01 – Verso casa
Verso casa è il primo pezzo del disco ed è anche la prima canzone che ho scritto.
Il titolo stesso del brano dice chiaramente dove va a parare: parla di un viaggio verso casa, quotidiano. E’ il racconto di abitudini fatte di pensieri, ricordi, immagini che scorrono fuori dal finestrino dell’auto. E’ un viaggio intimo, solitario per ritrovare il proprio io magari con il sottofondo di un disco ascoltato più volte. E’ l’inizio di un viaggio verso se stessi. E’ l’inizio di un disco nuovo, una nuova sfida.

02 – Nella stasi
E’ il secondo pezzo che ho scritto ed è anche il singolo del disco.
Un brano che è cambiato molto rispetto all’inizio.
Parla di un blocco creativo, del non riuscire a partire con la scrittura del disco nuovo che alla fine, di fatto, è nato. Una difficoltà nel riuscire a smuoversi dalla pigrizia, dallo staccarsi dalle proprie certezze per iniziare un nuovo percorso. Un pezzo ottimo per l’apertura di un lavoro come “Io volai”.
In questa canzone si sentono anche le voci dei Delenda Noia, nostri cari amici musicali che con la loro presenza hanno arricchito la canzone con altri colori e sfumature.

03 – La speranza
Un pezzo decisamente personale, a tratti doloroso e per me sicuramente commuovente.
E’ la cronaca di quello che ho vissuto qualche anno fa e che ritengo possa riflettere situazioni comuni a tante persone. Una bella storia che improvvisamente si tramuta in un’estate “infernale” fatta di momenti di dolore e preoccupazione. E di sofferenza, più che altro mentale.
Si torna a respirare in un inverno che in questo caso è come una “primavera” personale, non reale.
E’ la speranza che rinasce, dopo una lunga tempesta.
Qui compaiono due nostre amiche: la cantante Gioia Gurioli (mia ex insegnante di canto) e la pianista jazz Silvia Valtieri (che nei primi due anni di vita dei FermoImmagine suonò con noi).

04 – Il profumo dei tigli
E’ un pezzo che parla di inizio estate, di adolescenza, di Luna Park, le prime uscite con gli amici.
Una libertà tutta da scoprire, un mondo intero da vivere con i propri mezzi, una fase di passaggio: da bambino a ragazzo.
Una compagnia di amici che vive intensamente tutta l’estate e si sente invincibile, imbattibile, unita.
Tante esperienze vissute insieme con l’energia di una giovanissima età.
La noia non esiste, c’è solo lo scoprire e il vivere intensamente qualsiasi cosa.
Poi arriva settembre, arriva l’autunno e tutto finisce nel letargo dell’inverno, il volo si ferma, si cade a terra.

05 – Frontiere distratte
Il testo è stato scritto da Roberto Laghi, un caro amico giornalista-blogger-scrittore nonché appassionato di bicicletta. E proprio di un viaggio in bicicletta si parla in questa canzone. Un lungo itinerario che parte dai Balcani e che attraversa Grecia, Turchia, Caucaso, Iran, Asia centrale e che finisce in Cina. Un percorso fatto in bicicletta, mesi e mesi di km vissuti intensamente e assaporando le realtà di paesi e luoghi attraversati.
E’ un diario dove i confini non esistono, si confondono, sfumano…
Non è un caso che questo brano sia proprio a metà di tutta la track list: spezza e cambia il percorso fatto fino a questo momento con i testi scritti da me.
In qualche modo offre un diverso ascolto del disco.

06 – Cantico
Un altro testo non mio.
Questa volta è scritto da Luca Barachetti, nostro grande amico già facente parte di Macramè, l’agenzia di comunicazione che curò la promozione del nostro secondo disco “Frammenti”.
Un testo poetico, molto diverso dal mio modo di scrivere. Introspettivo, enigmatico e nello stesso tempo molto diretto. Un caleidoscopio di immagini che sono un inno alla vita, al vivere quotidiano, ai sentimenti, al semplice esistere.
E’ il secondo pezzo che spezza la trama delle canzoni scritte da me e che arricchisce ulteriormente “Io volai”.

07 – Ti racconterò
Il pezzo più personale di tutti, il più autobiografico, il più doloroso.
Dedicato a mia figlia, dedicato alla nostra famiglia, con tutte le sue gioie e i suoi dolori.
Ci mettiamo a nudo e proprio per questo è sicuramente una canzone difficile da ascoltare anche se di fatto la musica potrebbe risultare più leggera di altri pezzi contenuti in “Io volai”.
Credo che questo contrasto di fondo sia la sua forza: una musica apparentemente più leggera e pop con un testo doloroso e personale, in cui si parla di persone che non ci sono più…

08 – La nevicata del 12
E’ un pezzo che mi è venuto in mente pensando alla grossa nevicata che avvenne nel febbraio del 2012.
Ricordo la neve che cadde copiosa, campi completamente ricoperti.
Da qui una marcia inesorabile non solo nella neve ma dentro se stessi, con tutti i pensieri e dubbi che ne conseguono.
E’ una fredda camminata con il proprio io, accompagnata dall’apparente candore dell’ambiente esterno che illude e maschera una difficoltà ad andare avanti.
E’ un combattimento lento ma continuo per la propria sopravvivenza fisica e mentale.
E’ un brano che si ricollega molto a “Nebbia” di “Frammenti”.

09 – Ti racconterò…ancora
Non è altro che la versione strumentale di “Ti racconterò”, questa volta suonata con solo chitarra classica da Andrea Cavina, insegnante e maestro di chitarra classica nonché caro amico con cui ho condiviso la mia prima esperienza musical-teatrale “Altrocanto”.
Il tema musicale della canzone viene risuonato e ri-arrangiato in chiave classica, diventa un’altra cosa: acquisisce leggerezza, le parole scompaiono ma non per questo il brano perde di intensità.
E’ più sfumata, sognante, e dopo tante parole ed elettronica questa traccia alleggerisce le orecchie di chi ascolta.

10 – Come ogni volta
E’ l’ultimo pezzo del disco ed è una cover, non una cover qualunque.
E’ una canzone molto intensa, per me speciale: era il 1997 e fu il primo pezzo che ascoltai dei La Crus.
Rimasi folgorato dalla loro musica e poesia, la malinconia e delicatezza che trasmettevano.
Era proprio quello che mi sarebbe piaciuto fare, sono tra i principali gruppi che hanno influenzato il mio modo di scrivere e fare musica.
Un pezzo d’amore ma non la solita canzone d’amore, perchè la chiave di esecuzione non era la solita: elettronica mista a chitarra acustica e tromba, un cantato malinconico e profondo.
Ho voluto fare il mio personale omaggio ad un gruppo che amo, una perfetta chiusura per questo disco

BIO

FermoImmagine è il progetto di musica electro-minimal-wave con forti connotazioni cantautoriali fondato nel 2005 da Luigi Maresca (nife) e Mirko Ravaioli. Nato dall’esperienza Hangar Praha, il duo ha continuato sulla strada già calcata all’epoca: musica d’autore, ambientazioni minimal-wave, elettronica in bilico tra momenti intimisti e impatto ritmico.
Inizialmente nel gruppo sono presenti anche Alessandro Grazioli (Morloi) e Silvia Valtieri.
Morloi ricopre sia il ruolo di fonico che di “guastatore sonico” con inserimenti sonori noise che spezzano la regolarità e la pulizia del live; Silvia Valtieri è una giovane e talentuosa pianista di impostazione classico-jazz ma con una grande apertura mentale verso altri generi musicali. Dopo due anni di prove e concerti, Morloi e Silvia lasciano il progetto.
Nel settembre del 2008 i FermoImmagine registrano un demo con tre canzoni al Capannone Record di Francesco Minotti. Nel 2009 partecipano e vincono Arzisona e aprono il concerto dei Nidi d’Arac, ultimo live della manifestazione.
Completamente auto-prodotto, a fine aprile 2012 esce “Foto Ricordo”, il primo disco dei FermoImmagine sempre registrato al Capannone Record di Francesco Minotti. Contiene 11 tracce che riassumono un percorso musicale lungo 8 anni.  A fine febbraio del 2013 esce il primo video dei FermoImmagine “Quello che siamo”, costruito sul singolo di apertura di “Foto Ricordo”, regia di Nicolas Xabaras Galeotti.
Il vero salto di qualità arriva con il secondo disco “Frammenti”, disponibile da novembre 2015: la produzione è di Lorenzo Montanà e registrato al “Loto Studio” di Gianluca Lo Presti.
Nel giugno del 2017 esce il disco tributo a Claudio Rocchi “Tutto quello che ho da dire” (iniziativa è stata promossa da Macramè – Trame Comunicative di Luca Barachetti e Corrado Maffioletti) nel quale i FermoImmagine realizzano la loro personale versione de “La tua prima luna”.

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