FERNWEH
“Tríptiko”
Data d’uscita: 24 febbraio 2023
Label: Autoprodotto
(presspage riservata alla stampa, non pubblicare)
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A tre anni dalla sua prima esecuzione live, i Fernweh pubblicano finalmente la colonna sonora ufficiale di “Tríptiko”. “Tríptiko” è un concerto multimediale ispirato alle opere di Hieronymus Bosch contenute nel Museo del Prado, ideato nel 2019 dalla band Fernweh in collaborazione con il video artista Rino Stefano Tagliafierro e lo studio milanese di visual design Karmachina.
L’entusiasmo suscitato dalle live performance di “Tríptiko” ha spinto i Fernweh a rendere disponibile online la colonna sonora in formato album. Le musiche composte dai Fernweh per Triptíko attingono alle infinite ispirazioni sonore che possono provenire dai dipinti di Bosch.
L’album cerca di esprimere il dualismo tra Rinascimento e contemporaneità, tra realtà e visione, partendo dalla musica del tempo e del luogo – trovando in Josquin Desprez un punto di riferimento – e trasponendola nella contemporaneità attraverso lo sviluppo e la frammentazione delle costruzioni melodiche e armoniche, le sonorità elettroniche e il sound design. L’album è stato composto ed eseguito in remoto dai membri di Fernweh (Emiliano Bagnato, Lorenzo Cosci, Daniel Leix Palumbo) nei propri studi domestici, per poi essere mixato dal gruppo nello studio di Emiliano Bagnato. Il mastering è stato fatto da David Campanini (già fonico live di Tríptiko) al SonicLab studio di La Spezia.
Il concerto multimediale di “Tríptiko” è stato prodotto in origine dalla Princess of Asturias Foundation, che ogni anno indice a Oviedo (Spagna) i Princess of Asturias Awards per premiare individualità, gruppi e istituzioni che si sono distinte per lavoro tecnico, scientifico, culturale, sociale e umanitario svolto a beneficio della comunità internazionale. Nel 2019 è stato premiato, tra gli altri, il Museo del Prado di Madrid, in celebrazione del 200° anniversario della sua fondazione. Ogni anno la cerimonia di premiazione viene accompagnata da una serie di eventi per presentare al grande pubblico le istituzioni e le personalità premiate nell’edizione in corso. In quell’occasione, la Princess of Asturias Foundation ha deciso di affidare a Fernweh e Karmachina la creazione e la realizzazione di un concerto multimediale dedicato a una selezione di capolavori custoditi dal Museo del Prado. La scelta è ricaduta sulle opere del pittore Hieronymus Bosch, scelte per la loro forza visionaria e lisergica, fonte inesauribile di ispirazione per un progetto audiovisivo di grande suggestione.
“Tríptiko” è stato quindi presentato in live dai Fernweh per la prima volta a Oviedo durante i Princess of Asturias Awards 2019 nella suggestiva cornice della Fábrica de Armas de La Vega. In seguito, il concerto è stato portato in Italia per IBRIDA Festival delle Arti Intermediali nel 2021 a Forlí, ed è stato poi riproposto nuovamente a Oviedo nell’edizione 2022 dei Princess of Asturias Awards. “Tríptiko” è al momento in esposizione in un nuovo formato installativo a Palazzo Reale a Milano nella mostra Bosch e un altro Rinascimento, aperta al pubblico fino al 12 Marzo 2023.
TRACKLIST
01. Genesis
02. The Garden Of Eden
03. Animal Symmetries
04. Adam and Eve
05. The Ascent
06. The Garden Of Earthly Delights
07. Delighted and Slowly Mesmerized
08. Coda
09. Seven Deadly Sins
10. Hell + Bosch’s Theme
11. In Ecstatic Circularity
12. Circles of Hell
13. Bosch’s Theme
14. Circles of Hell (Reprise)
15. Cave Cave Deus Videt
CREDITS
Album composto, registrato e mixato dai Fernweh.
Masterizzato da David Campanini al Soniclab Studio.
Tutte le tracce e le musiche sono di Emiliano Bagnato e Daniel Leix Palumbo, eccetto per The Garden Of Eden (rielaborazione Kyrie, Missa Hercules Due Ferrariae di Josquin Desprez).
Grafica di Rino Stefano Tagliafierro e Fernweh
© 2019 Emiliano Bagnato, Daniel Leix Palumbo
℗ 2023 Prodotto da Fernweh, tutti i diritti riservati.
TRACK BY TRACK by Fernweh
Il disco si divide in tre sezioni – corrispondenti alle tre tavole del trittico del Giardino delle Delizie – alle quali si aggiunge un brano ispirato ai Sette Vizi Capitali.
Prima Sezione
01 Genesis
02 The Garden of Eden
03 Animal Symmetries
04 Adam and Eve
La prima sezione è dedicata all’anta sinistra del trittico ovvero il Giardino dell’Eden. Come da titolo delle tracce, il dipinto raffigura la Genesi (01 Genesis), il Giardino dell’Eden (02 The Garden of Eden), la creazione degli animali (03 Animal Symmetries) e Adamo ed Eva (04 Adam and Eve). Per enfatizzare l’elemento sacro della composizione, The Garden of Eden (traccia 02) rielabora il Kyrie, Missa Hercules Due Ferrariae di Josquin Desprez, compositore di musica rinascimentale contemporaneo a Bosch e della sua stessa zona di nascita. Animal Symmetries (traccia 03) rappresenta il momento più astratto della sezione, con i movimenti sonori che accompagnano le simmetrie con i corpi di animali create dalle animazioni video di Triptíko.
Seconda Sezione
05 The Ascent
06 The Garden Of Earthly Delights
07 Delighted and Slowly Mesmerized
08 Coda
La seconda sezione è dedicata all’anta centrale, Il Giardino delle Delizie. The Ascent (traccia 05) propone un crescendo estatico ed imponente che vuole riflettere la costruzione architettonica sullo sfondo del dipinto. Segue The Garden Of Earthly Delights (traccia 06), dove il connubio dei corpi e il piacere dell’atto sessuale viene tradotto in quello che può richiamare una danza. L’atmosfera del Giardino delle Delizie si trasforma lentamente in sonorità sempre più astratte e ricorsive in Delighted and Slowly Mesmerized (traccia 07) che si incupiscono nella loro transizione verso l’oscuro dell’interno in Coda (traccia 08)
09 Seven Deadly Sins
Traccia di intermezzo tratta dai Sette Vizi Capitali di Bosch. Le animazioni del video di Triptíko in questo momento creano una struttura circolare come quella di un orologio, in cui ogni giro corrisponde un peccato. Le sonorità e e le melodie ricorsive della traccia intendono riflettere la struttura circolare, ossessiva e angosciante di questo intermezzo.
Terza Sezione
10 Hell + Bosch’s Theme
11 In Ecstatic Circularity
12 Circles of Hell
13 Bosch’s Theme
14 Circles of Hell (Reprise)
15 Cave Cave Deus Videt
La terza sezione è dedicata all’anta di destra, l’inferno. Un inferno musicale, essendo ricco di riferimenti musicali come liuto, arpa, ghironda, zampogna, ecc. Questi riferimenti ispirano e compongono in gran parte le tracce di questa sezione, processate e combinate a sonorità elettroniche e sintetiche. Hell + Bosch’s Theme (traccia 10) rappresenta l’entrata nell’inferno e il tema musicale rappresenta l’anteprima di presentazione dell’intero album. Il tema, rielaborato dai Fernweh, proviene originariamente da uno spartito musicale presente proprio nel dipinto, attribuito allo stesso Bosch, e che quindi è stato definito come tema di Bosch (tracce 10 & 13). Segue In Ecstatic Circularity (traccia 11), in cui le struttura minimaliste sintetiche vanno a creare con il spinto utilizzo di delay e riverberi strutture complesse che vanno ad esaltare le animazioni lisergiche del video. Queste animazioni arrivano all’estremo in Circles of Hell e Circles of Hell (Reprise) (tracce 12 & 14), dove le sonorità continuano l’estasi di un viaggio che abbraccia completamente il contemporanea e ha abbandonato del tutto i riferimenti musicali rinascimentali. Infine, la breve traccia di chiusura Cave Cave Deus Videt (traccia 15) riprende nel titolo l’iscrizione presente sul dipinto dei Sette Vizi Capitali.
BIO
I Fernweh sono un gruppo di musica elettronica e sound design formatosi nel 2015 a La Spezia. La formazione è composta da Emiliano Bagnato (chitarre e sintetizzatori), Lorenzo Cosci (Batteria e percussioni) e Daniel Leix Palumbo (sintetizzatori e tastiere). Iniziano come gruppo di improvvisazione live e da qui deriva il nome Fernweh, traducibile dal tedesco come “nostalgia dell’altrove’’. Questo concetto viene trasposto in musica tramite l’improvvisazione: il desiderio di evadere da un punto condiviso e stabilito per creare un viaggio estemporaneo, dove l’input di ogni musicista rappresenta un nuovo percorso e una nuova direzione da seguire.
Tutto cambia in seguito alla prima collaborazione con il video artista e curatore Paolo Ranieri (Studio Azzurro, N!03, Karmachina). In questa occasione, i Fernweh compongono la colonna sonora per l’installazione e live performance multimediale Homage to Maya, un progetto che rende omaggio al lavoro pionieristico della videoartista Maya Deren, giustapponendo alcuni dei suoi lavori dagli anni ’40 (Meshes Of the Afternoon, At Land, A Study in Choreography for Camera). Il progetto è stato presentato in live in vari clubs e festival di video arte e cinema, sia in Italia che all’estero.
Questa collaborazione definisce da allora i Fernweh, un gruppo che porta avanti due percorsi paralleli: uno dedito al sound design e alla composizione di musiche per installazioni e progetti multimediali; un altro “più classico’’ da band. In seguito alla collaborazione con Paolo Ranieri, i Fernweh hanno lavorato a vari progetti tra Italia ed estero, collaborando specialmente con lo studio di video-design Karmachina. Tra questi progetti sono presenti, per esempio: la video installazione Utopie Radicali presentata all’omonima mostra prodotta e organizzata da Palazzo Strozzi a Firenze; lo show di video-mapping Changing Times presentato all’Alte Oper di Francoforte in occasione dell’edizione 2018 del festival Luminale (Biennial for Art Light and Urban Design); il concerto multimediale Triptíko, presentato in live per la prima volta ai Princess of Asturias Awards 2019 (Oviedo, Spagna) in celebrazione del premio consegnato al Museo del Prado di Madrid in occasione dell’ anniversario dei 200 anni dalla sua fondazione. Come band, durante questi anni i Fernweh hanno invece auto-prodotto un album di debutto omonimo nel luglio del 2018, poi presentato live in concerti e festival in 6 paesi differenti, condividendo il palco con artisti della scena underground quali DJBalli, MaiMaiMai e Tobjah (C+C=Maxigross).
Il suono dei Fernweh è un ibrido in continua trasformazione dove convergono diverse idee musicali e background artistici, che segue con interesse gli sviluppi della scena elettronica contemporanea, ma integra anche elementi di generi come il kraut rock, la glitch, il post-rock, l’elettroacustica e il noise.