HLFMN
“Double Mirror”
Data d’uscita: 5 aprile 2022
Autoprodotto
(Presspage riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)
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“Double Mirror” è il nuovo lavoro discografico di HLFMN (Half Man). L’album, in arrivo a distanza di due anni dal precedente “Fire” del 2020, è stato anticipato dai singoli “My Heart is Full of Love (Believe Me)” e “Tellurika” e rappresenta un’ulteriore tappa del percorso artistico del producer romano che ama celare la sua identità dietro una maschera.
Il concept di “Double Mirror” è in linea con la volontà di HLFMN di voler unire due mondi: il materiale/definito con l’immateriale/indefinito, due mondi opposti ma comunicanti fra loro, rappresentati appunto dalla maschera divisa a metà (metà uomo) in quanto è la coscienza umana a fungere da ponte (anche inconsapevole) fra questi due mondi.
Nel processo creativo tutto ciò si concretizza in un dialogo costante tra le due forze, percepibile nella musica di HLFMN come contrapposizione di ritmiche serrate e bassi decisi, con aperture eteree e sognanti, a tratti malinconiche. Questo schema si ripropone quasi in tutte le otto tracce del disco in cui da una parte dominano sonorità tribali (legate al mondo terreno), mentre dall’altra il tutto tende ad alleggerirsi e ad ascendere, verso sonorità più dilatate, rarefatte, malinconiche e dolcemente stranianti (legate al mondo ultraterreno).
“Double Mirror” è sia un viaggio continuo tra il fisico e il metafisico, sia un viaggio nel tempo grazie ad un mood generale quasi epico, ancestrale, mitologico. Un viaggio in grado di far incontrare il dancefloor con l’ambient, i Dead Can Dance con Apparat, Flume con i Van Der Graaf Generator, le filosofie orientali come Taoismo e Qi-Gong con la mitologia dell’Estremo Oriente e l’epicità scandinava.
TRACKLIST
- The Sorcerer
- Faith
- Hades
- Tunnel
- My Heart Is Full Of Love (Believe Me)
- Tellurika (Reprise)
- Yang
- Expansion
CREDITS
Tutti i brani sono stati scritti, registrati e prodotti da HLFMN
Mixing / Mastering: HLFMN
Le parti di chitarra nella traccia n°7 (Y∆NG) sono state suonate da Enrico Tiberi (Nrec, 4Oceans)
Copertine e progetto grafico: HLFMN
Tutte le fotografie promozionali sono state scattate da Paolo D’Angelo.
TRACK BY TRACK a cura di HLFMN
Prima di poter descrivere il percorso che si snoda nel corso di questi 8 brani è necessario spendere due parole per spiegare l’immaginario del progetto HLFMN : l’universo del “metà-uomo” si sviluppa nel cosiddetto Mondo-Specchio, un modello di realtà diviso simmetricamente tra fisico e non-fisico, materiale e immateriale, manifestato e non-manifestato.
In questo universo gli eventi e le vicissitudini della Vita non sono generati dal caos, dal caso o dal destino, ma sono letteralmente creati, o per meglio dire richiamati, dagli esseri senzienti che lo abitano. Per capire come funziona tutto questo possiamo citare come esempio un programma per computer: il programma, nel suo pacchetto, è completo e contiene ogni possibile variante, tutte
le componenti operative sono al loro posto, ogni codice e funzione è li che aspetta di essere utilizzata… ma quando viene lanciato, il programma segue solo le indicazioni di chi lo sta utilizzando, andando a scegliere solo quegli elementi e funzioni che servono nell’istante corrente; così il mondo-specchio da un lato contiene ogni possibile variante di realtà in stato potenziale (il lato nero della maschera di HLFMN), mentre dall’altro si svolge il gioco pratico e materiale; chi o cosa decide quali varianti dovranno manifestarsi? Chi o cosa decide quali elementi richiamare dal lato immateriale?
Il metà-uomo attraverso la sua attenzione.
1. (THE S◯RCERER)
Per richiamare elementi dal “mondo dei potenziali” si parte dal lavoro interiore, quando l’umano ritira la propria attenzione dal mondo esterno e la dirige verso il proprio mondo interiore e, come uno stregone, attraversa lo specchio per entrare nell’oscurità del non-manifestato; l’azione di chiudere gli occhi lo immerge nel nero dell’altro lato dove si trovano tutte le infinite possibilità
sovrapposte e coesistenti, un regno dove tutto è ancora niente. Si stacca da tutto ciò che conosce e da tutto ciò che crede di essere, lascia andare le proprie identificazioni ed entra nell’ignoto.
2. (F▵I†H)
Per la buona riuscita bisogna imparare l’arte della fede; senza fede ogni azione è sterile, ogni pensiero è oscurato dal cinismo, ogni emozione indugia nelle paludi torbide della stagnazione psichica; la fede non deve essere per forza collegata ad un Dio, in quanto la fede in se stessi o nella Vita è già più che sufficiente per instillare nel cuore dell’individuo il desiderio di avere, attraverso la propria creazione, un impatto reale (e possibilmente positivo) sulla propria esistenza e su quella degli altri.
3. (H▵DES)
Una delle insidie di questo viaggio è il riemergere di scomodi contenuti psichici sedimentati nell’inconscio; in un certo senso l’individuo si immerge negli abissi (l’ade) delle proprie memorie, incontrando i suoi passati errori, le sue identificazioni illusorie, persino i traumi irrisolti dei propri antenati ancora attaccati al tronco dell’albero genealogico; il metà-uomo deve lasciare andare le sue vecchie identificazioni, le sue paure ed abitudini di pensiero limitanti, passando attraverso la morte della propria attuale personalità.
4. (†UNNEL)
Così l’individuo si trova ad attraversare un tunnel simbolico dove il suo vecchio IO non esiste più e qualcosa di nuovo deve ancora manifestarsi , è in un limbo scuro ed apparentemente inospitale ma umido e fecondo di nuove prospettive che lascia già intravedere la proverbiale luce in fondo al tunnel.
5. (MY HE∆R† IS FULL ◯F L◯VE)
A questo punto l’individuo rinasce a nuova vita, un nuovo orizzonte si apre e il petto si riempie nuovamente di entusiasmo; questo è il momento in cui la creazione si manifesta, in cui le componenti creative richiamate dall’altro lato iniziano a concretizzarsi nel mondo materiale pronte per essere godute, assaporate e sperimentate “nella carne”.
6. TeLLuRiK▵ (Reprise)
Questo processo stimola nel metà-uomo la consapevolezza di essere un “creatore di mondi”, direttamente collegato a tutto ciò che lo circonda ed alla Terra stessa; non c’è niente di più potente in questo universo di un umano che ha imparato a gestire la propria attenzione per richiamare nuove possibilità dall’altro lato…e non c’è niente di più pericoloso di un umano che sceglie tale potere per scopi ignobili ed egoisti. Un cambiamento nello stato di coscienza di un individuo influisce su tutto ciò che lo circonda.
7. Y▵NG
A questo punto la voglia di creare nuovi mondi richiamando nuove possibilità diventa imperativo nel cuore dell’individuo e, guidato dell’entusiasmo, inizia a proiettare intorno a se nuove e migliori esperienze. Il lato fisico del Mondo-Specchio riflette alla perfezione ciò su cui l’individuo concentra la propria attenzione quando entra nel lato non-fisico. Questo è il lato “luminoso” di quest’esperienza, proprio come, secondo le filosofie orientali, lo Yang rappresenti il movimento verso il mondo esterno e la voglia di fare, mentre lo Yin coincida con il movimento verso il mondo interiore, l’introspezione e il silenzio.
8. (EXP▵NSI◯N)
Cosi l’individuo espande il suo regno, in perfetta comunione con i regni degli altri individui, unito con il resto degli altri umani in un disegno perfetto ed estremamente complesso, una trama intricata e sublime, uno schema dalle meccaniche Divine.
BIO
Nascosto dietro una maschera divisa a metà simboleggiante l’incontro tra Terra e Cielo vi è la mente creativa di HFLMN, o Half Man. Il suono ultraterreno dell’ispirato musicista italiano trae influenza da tutto ciò che è sotto il sole, tra cui l’opera cinese e la musica country. HLFMN fonde strumenti musicali del mondo antico con il Big Beat, la musica House e le ultime derivazioni Urban. È musica elettronica evocativa, a tratti epica, con un orecchio al passato e un occhio al futuro.
Ha esordito nell’inverno del 2014 con due album, pubblicati a pochi mesi di distanza uno dall’altro, rispettivamente “Half Man” e “Mirror”, dove elettronica e strumenti della tradizione orientale si mescolavano per creare una Dance trascinante ed evocativa, ricca di misticismo e beats techno/dubstep.
Torna nel 2016 con “Metamorphosis” , un ep di 5 brani (3 inediti e 2 remix) per l’italiana Dyrwalk, mantenendo le ritmiche tribali e la gentilezza dei synth; una metamorfosi che ritrova le sfumature dark di “Mirror” LP ed il pragmatismo di “Half Man” LP.
Il 2019 è il turno di “Monastic Life”, risultato di un lungo periodo speso in solitudine, meditando e praticando l’antica arte del Qi Gong; musicalmente parlando HLFMN ha seguito l’impulso a perfezionare la formula impostata nei primi due album, dove beat aggressivi e spesso in cassa dritta si mescolavano a strumenti e sonorità delle antiche tradizioni orientali, soprattutto Cina e
Giappone… il suo obiettivo era e rimane quello di unire un passato ancestrale e per certi versi Sacro, con l’attitudine festosa e ballabile della musica elettronica da dancefloor.
Il 2020 è l’anno di “Fire” un disco che non può davvero essere etichettato in un genere specifico a causa della sua urgenza di raccontare storie molto diverse tra loro e di descrivere emozioni contrastanti, il che porta HLFMN a scegliere uno stile diverso per ogni brano, dall’ Hip Hop al Grime Rap, passando attraverso Trip-Hop, Uk-Garage, IDM e Future Bass dove, a differenza dei lavori precedenti, spesso appaiono rime e versi di Rappers ed MC, modificati a dovere per creare voci a volte infantili, a volte aliene; la sua passione per la musica tradizionale ed esotica è rimasta intatta, come è possibile ascoltare in tutto questo nuovo LP, con campionamenti allo stato dell’arte di strumenti tibetani, indonesiani e giapponesi.
FOTO (Paolo D’Angelo)
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