honeybird & the birdies – You should reproduce

[en]Trovarobato – TRB 034 // distr. Audioglobe // out October 24, 2012[/en][it]Trovarobato – TRB 034 // distr. Audioglobe // in uscita il 24 ottobre 2012[/it]

[it]Il Disco[/it][en]You Should Reproduce[/en]

[it]La storia di questo album comincia con una visita ginecologica. La cantante e polistrumentista italo-americana Monique “honeybird” Mizrahi si reca dalla propria ginecologa per una visita di routine. Alla fine del controllo la dottoressa le consiglia caldamente “You should reproduce!”. L’esortazione del medico e l’idea che ogni donna “debba” riprodursi soltanto perché “in grado di” riprodursi le danno l’idea per il brano manifesto dell’album dal titolo omonimo.

La storia continua, ma è piena di elementi, e ci si potrebbe perdere.

Monique, assieme agli altri honeybird Paola “p-birdie” Mirabella (batteria, percussioni e cori) e Federico “walkietalkiebird” Camici (basso), contattano, per seguire le registrazioni e la produzione dell’album, Enrico Gabrielli (Calibro 35, Mariposa, Der Maurer…) che accetta con entusiasmo.

La costruzione dell’album passa attraverso un’ulteriore fase fondamentale, nella quale gli honeybird & the birdies chiedono sostegno alla rete per la realizzazione del disco. Nasce il progetto “You should coproduce”: tramite il servizio Kickstarter rimangono affascinate dagli honeybird 150 persone che, coi loro 5846 euro, diventano a tutti gli effetti coproduttori esecutivi dell’album.

Dopo una lunga fase di elaborazione, il gruppo si insedia per una settimana all’Obst und Gemüse Studio che un altro Mariposa, Rocco Marchi, gestisce assieme alla compagna Francesca Baccolini (Hobocombo).

Il magma guizzante prodotto durante questa session è stato riversato nelle sapienti mani di Tommaso Colliva (Calibro 35, Afterhours, Muse, Mauro Pagani…) che ha forgiato definitivamente “You Should Reproduce”.

All’interno di “You Should Reproduce” sono presenti i riferimenti più vari e incredibili: la teoria della “terra cava” di Edmund Halley del 1692 (in “To the Earth’s Core”), la danza ancestrale malese “Mak yong” bandita dal governo islamico dal 1991 (sempre in “To the Earth’s Core”), l’East Village di New York e i suoi rapporti con una filastrocca inventata per imparare l’inglese (in “East Village”), il quartiere romano di Tor de’ Schiavi (che diventa “Tower of Slaves” nel bizzarro rap “Where d’ya live yo?”), le spiagge del sud della California elencate in “Swimming Underwater”, un viaggio immaginato tra il Mali e il Burkina Faso verso la sua capitale Ouagadougou e poi fino a Dédougou (“Canopy Dream”), i genocidi perpetrati ai danni dei buddisti in Cambogia e degli armeni da parte dell’impero ottomano tra il 1915 e il 1916 (in “Perejil”). Il tutto condotto attraverso mix linguistici che portano gli honeybird a cantare in inglese, italiano, dialetto catanese e tedesco.

Il disco è un vortice vivo, effervescente e colorato, una musica acutamente stratificata ed elastica: raffinati intrecci polivocali, plastiche e decise linee di basso, un drumming articolato ed energico, luminosi contrappunti di corde (charango, ukulele, chitarra elettrica), tensioni psichedeliche tra il pastorale (“Canopy Dream”) e il viaggio con la mescalina che finisce male (“You Should Reproduce”), poliritmi di chiara provenienza africana mescolati con entusiasmo ad energiche sonorità sudamericane, influenze caraibiche, indie-rock di matrice statunitense e attitudine punk.

Monique è stata a lungo in Bolivia ed ha viaggiato molto attraverso il Sud America: durante questi viaggi ha conosciuto ed approfondito l’uso del charango, strumento popolare boliviano a 10 corde, le cui sonorità e tecniche esecutive hanno influenzato pesantemente la costruzione dell’album.

Degno completamento di “You Should Reproduce” è la sua resa live: nei loro concerti tutti gli honeybird cantano e ballano, sul palco si mescolano lingue e dialetti, si improvvisano coreografie folli e disorientanti. É uno spettacolo coinvolgente, come una piccola orchestra, capace di dar vita ad un grandioso baccanale, riempendo di fisicità e colori il palcoscenico.[/it][en]This album’s story begins with a visit to the gynecologist. When the band’s Italian-American singer and multi-instrumentalist Monique “honeybird” Mizrahi went for her routine visit, she heard herself being told by her doctor that “You should reproduce!” The absurdity of the situation and the concept that a woman “should” reproduce just because she “can” gave her the idea for the song that represents the whole album.

Things grew from here in unexpected ways. Monique, with her bandmates Paola “p-birdie” Mirabella (drums, percussion, vocals) and Federico “walkietalkiebird” Camici (bass), then convinced Enrico Gabrielli (Calibro 35, Mariposa, Mike Patton’s Mondo Cane) to produce the album and recording sessions. Enrico’s response was enthusiastic, and the result is his first album with the official role of producer.

The band proceeded to use Kickstarter to secure funding for the recordings, collecting over 7000$ from 150 backers and becoming the first band in Italy to use this service successfully. The band then spent a week living in Obst und Gemüse, the studio owned and run by Rocco Marchi (Mariposa, Hobocombo) and Francesca Baccolini (Hobocombo), who recorded the album’s songs with Enrico Gabrielli’s supervision and active participation.

The result of these intense sessions was handed to Tommaso Colliva (Calibro 35, Muse, Afterhours) who gave You Should Reproduce it’s final sonic form.

The lyrics of “You Should Reproduce” contain all sorts of themes and references: Edmund Halley’s Hollow Earth theory from 1692 and the Malaysian “Mak Yong” dance, banned by the Islamic government in 1991 (in “To the Earth’s Core), New York’s East Village and its inhabitants, in a nursery rhyme created to teach English (in “East Village”), a bizarre rap listing Rome’s neighbourhoods (in “Where d’ya live yo?”), the beaches of South California (in “Swimming Underwater”), an imaginary trip from Mali to Burkina Faso (in “Canopy Dream”), the genocides towards Armenians in the Ottoman Empire in 1915-16 and the more recent ones towards Buddhists in Cambodia (in “Perejil”). All these themes are sung in a linguistic argot mixing English, Italian, Sicilian dialect and German.

The album is a lively and colourful vortex of stratified and bouncy music, with ornate polyphonic vocals, solid basslines, precise and energetic drumming, string instrument counterpoints (charango, ukelele, electric guitar), psychedelic extremes from pastoral scenes (“Canopy Dream”) to bad mescaline trips (“You Should Reproduce”), openly African polyrhythms enthusiastically mixed with energetic South American sounds, Caribbean influences, American Indie Rock and a punk attitude.

The album’s song structures are based on the sound and playing techniques of the charango, which Monique learnt to play during her travels through Latin America and which was used to compose most of the songs on the album.

“You Should Reproduce” is completed by its live renditions: all three of the honeybirds sing and dance on stage, mixing languages and dialects, improvising unexpected and dizzying choreographies. An absorbing spectacle from a tiny orchestra creating a grand revelry, giving the stage life and colour.[/en]

 

[it]Scarica qui il disco[/it][en]Download album here[/en]

 

[it]Biografia[/it][en]Bio[/en]

[it]honeybird & the birdies sono una delle band più bizzarre e geniali presenti sul territorio italico. Tre personaggi eccentrici come uccellini e dolci come il miele. Partendo da una bislacca matrice di world music, il trio miscela sonorità brasiliane, indie-rock, psichedelia tropicale e punk.

Los Angeles, Catania e Torino sono le loro città di provenienza. Charango, batteria e basso i loro strumenti principali. Tutti cantano, tutti ballano. Tante lingue e dialetti. Coreografie folli e divertenti.

E’ uno spettacolo coinvolgente, come una piccola orchestra, capace di dar vita ad un grandioso baccanale, riempendo di fisicità e colori il palcoscenico. Durante la loro incessante attività live, hanno condiviso il palco con: Akron/Family, Fatoumata Diawara, Yuck, Jeffrey Lewis Band, Vadoinmessico, Esben and the Witch, Calibro 35, The R’s, Paolo Benvegnù, Frankie hi-nrg, Bei the Fish (MK).

Nel 2010 è uscito il loro primo album “Mixing Berries” (Duckhead Green Music) che ha riscosso grandi consensi sia di critica che di pubblico. Il brano “Don’t trust the butcher” viene inserito nella colonna sonora del film di Carlo Mazzacurati “La Passione”. Nello stesso anno la band vince il premio “Mai Dire Mei”. Altrettanto fortunato è il 2011, nel corso del quale la band si aggiudica “Best Italia Wave Band 2011”, “Ypsigrock: Avanti il prossimo” e “Voci della Periferia”.

Il loro nuovo album “You Should Reproduce” è uscito il 24 ottobre 2012 per La Famosa Etichetta Trovarobato e vede la produzione di Enrico Gabrielli (Calibro 35, Mariposa) ed il mix di Tommaso Colliva. Per realizzare l’album, “honeybird & the birdies” è stata la prima band in Italia a superare una quota di oltre 7000 dollari attraverso il finanziamento popolare, coproducendo il disco con 150 utenti del portale di crowdfunding, Kickstarter.

All’uscita dell’album è seguita un’intensissima attività live sia nazionale che estera: hanno rappresentato l’Italia al festival Eurosonic a Groningen (Olanda) nel gennaio del 2013, nell’aprile dello stesso anno hanno suonato al festival Cherchez La Femme di Bratislava (Rep. Ceca) e nello Stivale sono stati chiamati a due eventi di rilevanza nazionale: il Concerto del Primo Maggio di Roma e il MiAmi di Milano. Sono inoltre una delle tre band italiane scelte per partecipare al celebre festival Primavera Sound di Barcellona (Spagna), dove suoneranno il 23 maggio sul palco del Primavera Pro, il 24/5 alle 19:30 sull’Adidas Stage del Parc del Forum, l’area principale del festival, e il 26/5 alle 11:30 di mattina al Primavera in the Park, l’evento gratuito all’interno della città catalana.

Federico “walkietalkiebird” Camici plays Kala U-bass.[/it][en]honeybird & the birdies is a trio active on the Italian music scene since 2007.

Three colourful musicians, quirky like birds and sweet like honey, born and raised in three unique cities – Los Angeles, Catania, Turin – with very diverse backgrounds: honeybird (charango, guitar, vocals), p-birdie (drums, percussion, vocals) and walkietalkiebird (bass, xuxuca, vocals).

honeybird & the birdies merge world music energies with the sweet harmonies of folk, the playfulness of anti-folk and the enthusiasm of indie-rock in an eclectic, innovative sound.

Another trademark for honeybird & the birdies are their deformed sarcastic lyrics, built into a contemporary tower of Babel and drifting easily through English, French, German and a variety of interesting dialects.

Their performances are filled with excitement and surprises, with a multitude of languages and instruments and the feel of a small live orchestra.

Their debut album “Mixing Berries” was released on Duckhead Green Records in 2010 and has been widely celebrated by critics as well as having a song (“Don’t trust the butcher”) featured in the soundtrack of Italian director Carlo Mazzacurati’s film “La Passione”. In the same year the band won the “Mai Dire Mei” prize in Faenza (Italy) and in 2011 they won first prize as best upcoming band in the “Italia Wave Festival” national contest, as well as gathering excellent results at the “Ypsigrock”, “Avanti il prossimo” and “Voci della Periferia” contests.

Their new album “You Should Reproduce” is released in October 2012 on Trovarobato Records, produced by Enrico Gabrielli (Mariposa, Calibro 35, Mike Patton’s Mondo Cane) and supported by a successful Kickstarter campaign – the first of its kind in Italy.[/en]

Soundtracks

  • “Don’t trust the butcher” – La Passione {directed by Carlo Mazzacurati; Fandango}
  • “Tommy” – Lui e L’altro {directed by Max Nardari}
  • “Dolores Inside” – Prova d’Abito {directed by Laura Plebani}
[it]honeybird ha anche partecipato alle musiche dei feature films “Tutto L’Amore del Mondo” (Riccardo Grandi; Medusa Film), “Iago” (Volfango De Biasi; Medusa Film), “Come tu mi vuoi” (Volfango De Biasi; Medusa Film) e “Forse Dio è Malato” (Franco Brogi Taviani; Istituto Luce)[/it]
[en]honeybird has also taken part in the soundtracks of the following feature films: “Tutto L’Amore del Mondo” (Riccardo Grandi; Medusa Film), “Iago” (Volfango De Biasi; Medusa Film), “Come tu mi vuoi” (Volfango De Biasi; Medusa Film) e “Forse Dio è Malato” (Franco Brogi Taviani; Istituto Luce)[/en]

 

Compilations

  • “La Bête Mouffette” & “East Village” – Voci della Periferia {Comune di Roma, Helikonia Records}
  • “Peacock Feathers (live in studio)” – Arezzo Wave Psycho Stage Compilation 2012 {OTR}
  • “Sexy tour guide / tutto al limone” – Rock the Casbah Compilation 2011 {Sicily}
  • “Don’t trust the butcher” – Italia Wave Compilation 2011 {XL Repubblica}
  • “Quemby the queen bee” – Witch is She {Radio Onda Rossa}
  • “Usain Bolt” – PAAX Label {Guatemala}
  • “Nati Antenati” – The Box {Peppermill Records, Canada}
  • Rocchenrolla Christmas Vol 1 {Calabria Sounds Rock}
  • “Dolores Inside” – Il Paese è Iperreale {Subterra}
  • “Na Linga Kayo” – LiberalArte!3 {FPML, fapper3}

 

Photos

 

Tracklist

01 – To the Earth’s Core
02 – Elastic Stares
03 – East Village
04 – Where d’ya live yo?
05 – Swimming Underwater
06 – Canopy Dream
07 – Eine Kalte Geschichte
08 – Perejil
09 – Cajaffari
10 – You Should Reproduce

 

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