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Il Disco
Junkfood: 4 strumenti acustici, 4 device elettronici a modificare il proprio strumento in tempo reale. Un jazz che recupera la melodia/standard come memoria del passato, si fa carne nel presente e parla all’oggi guardando al futuro. Dieci episodi, dieci spaccati in cui i Junkfood danno prova di ecletticità senza mai diventare didascalici o gratuiti: musica strumentale pura, scevra da autocompiacimenti o inutili orpelli. I Junkfood parlano a tutti e mettono sul piatto tutti i riferimenti amati, senza una gerarchia precisa ma in modo coerente, secondo una visione ed un’estetica del tutto personale: l’avantjazz di stampo newyorkese e le suggestioni della scena scandinava, l’elettronica ed il post-rock, il mathcore ed il free jazz. La musica trae spunto e linfa da queste tensioni contrapposte, tra improvvisazione e scrittura, tra libertà individuale e gioco di squadra.
Nel tentativo di fissare in un’istantanea l’immagine di un gruppo in continua evoluzione. Da qui il titolo, ad indicare la precarietà di simile tentativo e (forse) dell’esistenza stessa, sentimento che sembra attraversare tutto il lavoro, tanto nei momenti più intimisti e ambientali quanto nelle aggressioni al vetriolo, quasi a comunicare l’ansia e l’angoscia tipiche del vivere quotidiano.
In una realtà caratterizzata maggiormente da un susseguirsi di immagini frastagliate piuttosto che da un quadro stabile ove poter tracciare coordinate ed individuare valori, i Junkfood semplificano drasticamente rinunciando alle discriminazioni: tutto è (musicalmente) terreno d’indagine, l’unica dieta confacente è un onnivorismo panico e isterico.
Biografia
Tre musicisti nati nel 1984 ed uno nato nel 1976 si incontrano sui banchi del Conservatorio di musica di Bologna.
Dal 2007, anno in cui il gruppo vince il primo premio del “Concorso del Festival delle Arti di Bologna” nella sezione Jazz, iJunkfood suonano in diversi club e festival italiani.
Nel 2009 vincono il primo premio nella Sezione gruppi al Concorso nazionale “Nuovi talenti del jazz italiano” indetto dal Piacenza Jazz Festival.
Nel 2010 scrivono su commissione la sonorizzazione live del film “Dementia” (USA, 1955) del regista americano John Parker. Il lavoro viene presentato dal vivo in diverse rassegne e festival nell’arco del 2010 ricevendo ottimi riscontri di pubblico e di critica, nonché il “Faenza music award” conferito dal MEI. A partire dal novembre 2010 sono stati selezionati da Stefano Battaglia per partecipare al proprio laboratorio permanente di ricerca musicale presso l’associazione Siena Jazz.
I componenti della band suonano e hanno collaborato a vario titolo con band e artisti quali Yuppie flu, Mariposa, Marco Biscarini, Stefano Battaglia, Calibro 35, Wu Ming ed altri.
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