KIHM – “Recìto”

KIHM
“Recìto”
Data d’uscita: 10 giugno 2022
Label: Alter Erebus

(presspage riservata alla stampa, non pubblicare)

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Recìto” è il primo album di Kihm composto da 8 tracce di musica elettronica cantate in italiano. Il titolo è un neologismo creato dallo scrittore Vincenzo “Fuorviante” Furfaro: racchiude il significato di recita e di rito, due azioni che l’essere umano tende a compiere spesso in modo correlato. Recita intesa come comportamento per affrontare la vita di tutti i giorni, per evitare spiacevoli inconvenienti, integrarsi nel mondo di oggi. Rito, quasi inteso come abitudine, azione scaramantica, per acquisire sicurezza nell’affrontare il quotidiano. Il disco è stato scritto, arrangiato, suonato e prodotto da Alessio Calivi (Kihm) presso il KRH Studio di Taurianova del quale è proprietario. La presenza di alcuni camei vuole rendere ancora più interessante il disco, come quello di Enzo De Masi (batteria in “La migliore tra le peggiori”) o di Salvatore Crucitta (basso in “Sogno a metà” e basso slap in “China – Man”). Con “RecìtoKihm punta a reintrodurre il connubio tra suoni elettronici e suoni acustici, concentrandosi ulteriormente sulla forma canzone e approcciando con questi ad un concetto più limato di musica commerciale.

TRACKLIST

  1. China – Man
  2. Sogno a metà
  3. Quello che sò
  4. Il nulla cosmico
  5. Non è ancora abbastanza
  6. La migliore tra le peggiori
  7. L’altare
  8. Le troppe attenzioni

CREDITS

. Scritto, arrangiato e prodotto da Alessio Calivi presso il KRH Studio di Taurianova (RC).
. Missaggio: Alessio Calivi
. Mastering: Luca De Siena
. Assistente al missaggio: Nino Martino
. Registrazione delle voci: Giuseppe Curinga
. Batteria in “La migliore tra le peggiori” Enzo De Masi
. Basso in “Sogno a metà” e “China-Man” Salvatore Crucitta

TRACK BY TRACK

01 – Chima – Man
Scritto durante il primo lockdown, racconta la voglia di sentirsi più vicini, nonostante la forzatura del confinamento.
Sentirsi vicini col pensiero e i sentimenti, cercando di non perder la speranza che possa esser migliore. Il brano sottintende un gesto particolare: un messaggio per solidarizzare col popolo cinese (accusato di aver portato un nuovo caos mondiale), un monito per stringere i denti e credere in tempi migliori.
Solo resistendo si potrà superare l’impasse.

02 – Sogno a metà
Incentrata sulla potenza della natura e sulla nostra impotenza nel gestire le sue ribellioni, tratta un tema delicato e profondo: i cambiamenti climatici. Quest’ultimi accelerati dal secondo dopoguerra in poi a causa della ferocia umana. L’Uomo, “maestro” nel maltrattare il Bello e il Dono divino. Dal testo emerge quel senso di colpa che si spera possa farci cambiare modus operandi nei confronti della stessa Natura e che spesso ci rintana in rifugi effimeri. Come se fosse un brutto sogno e svegliandoci a metà (la coscienza), forse, si può ancora evitare il peggio.

03 – Quello che so
Il testo racconta di un ragazzo che rievoca nel tempo tutte le esperienze di vita vissuta, quelle che oggi lo hanno reso l’uomo che è, di fatto un artista, un ragazzo comune, una persona semplice.
Rammenta tutto questo per non dimenticare le proprie radici e i sacrifici fatti e per la ricerca di un futuro all’insegna della musica, passione insita fin dalla giovane età.
Poco prima del lockdown si imbatte in una relazione ambigua, che lo condurrà a porsi molte domande. La paura dello stato di chiusura imposto dal Covid 19, evento più che raro, le debolezze e l’assenza di una reciproca sincerità, riempiono di dubbi questa storia.
Nonostante ciò, si apre al sentimento e spera che il periodo di isolamento finisca al più presto per poter, appunto, raggiungere la propria amata.
La forza dei cattivi presentimenti, l’evidenza di comportamenti discutibili, lo inducono a determinare una forte componente di diffidenza nei confronti della sua amata, componente che risulterà veritiera col passare dei mesi. Il testo ricorda le proprie esperienze di vita, la sua storia, che paradossalmente lo riporterà con i piedi per terra, senza doversi più tradire.

04 – Il nulla cosmico
Nei primi mesi di Pandemia, i bollettini negativi erano all’ordine del giorno, rimboccarsi le maniche per sviare le brutte notizie era una forma di protezione.
Abbiamo avuto molto tempo a disposizione per fare il punto sulle nostre vite e raccogliere l’indispensabile per sopravvivere ad un evento straordinariamente raro.
Una lezione da non scordare.

05 – Non è ancora abbastanza
“Scompiglio all’idea della felicità, rimani in apnea, la chiave è tutta qua”
Da questa frase emerge la direzione del brano: rimanere con i piedi a terra anche a traguardi raggiunti, il malessere e la fragilità sono sempre in agguato.
Gestire al meglio le varie fasi altalenanti della vita, con pazienza e perdonandosi, lasciandosi andare mantenendo costante un approccio positivo, è sicuramente il monito che passa.
Gestione ottimale delle scelte e delle conseguenze che da esse derivano

06 – La migliore tra le peggiori
La buona fede, l’onestà corale, la passione.
L’approcciarsi a nuove sensazioni ed emozioni da un lato, improvvisamente deturpato dalle bugie e dalla violenza psicologica di narcisisti patologici dall’altro, infliggono a soggetti potenzialmente fragili e rei di offrire fiducia a chi non la merita, le conseguenze di momenti di vita difficili.
Poi se ne prende atto.
Si circoscrive la loro pochezza e si volta pagina, senza tralasciare la giusta dose di volontà per esprimere il pensiero più intimo, ancora una volta e abbandonando l’ambiguità di certi rapporti.

07 – L’Altare
Non sempre siamo padroni del nostro destino.
Capita a volte che celate forze esterne determinano l’accadere di certi eventi.
Costruire il proprio Altare, dove meditare e incanalare i buoni propositi, è un gesto nobile e contenzioso.
Affrontare l’inevitabile con la giusta carica, nella peggiore delle ipotesi, attutisce l’impatto.

08 – Le troppe attenzioni
“Àmati”.
Proteggersi, perdonarsi, non prendersi troppo sul serio, provare almeno a volersi bene, è questo il significato del brano. Prender cura di se stessi, dare meno importanza a persone o cose, spesso meteore nella nostra vita.
Non amarsi abbastanza sarebbe come non accettarlo e non andare avanti, continuando a provarci.

BIO

Alessio Calivi, musicista polistrumentista, autore e cantante originario di Taurianova (RC), ha all’attivo due dischi da solista: l’autoprodotto “Forme e stati”, in cui suona tutti gli strumenti, e “Sirene vetri urla e paperelle” (ManitaLab), il cui tour l’ha visto aprire i live di Verdena, Soft Moon e Stuart Braithwaite dei Mogwai.
Con il suo nuovo progetto, a cui ha dato il nome, “Kim Ree Heena” Alessio Calivi cambia del tutto registro spostando la sua attenzione sulla sperimentazione e le sonorità esclusivamente elettroniche.
Il nuovo corso del musicista, iniziato con una lunga serie di live, mette insieme musica elettronica ed immagini ed usa esclusivamente suoni digitali. È possibile trovarvi dentro ‒ attraverso suoni e visual ‒ una riflessione sulla rivoluzione tecnologica e comunicativa degli ultimi anni e sulla diffusione capillare del digitale. Cambiamenti che hanno investito ogni modalità di composizione e fruizione della musica e delle immagini. Diversi temi, alcuni cantati, altri strumentali; suoni elettronici a braccetto con suoni industriali; senza però mai abbandonare la classica “forma canzone”. Il tutto accompagnato dalla proiezione di visual realizzati appositamente dagli artisti Noil Klune e Salvatore Insana, immagini astratte e distopiche che seguono i ritmi e le sperimentazioni della musica, per un progetto votato alla ricerca sonora.
Kim il 20 novembre 2017 si è esibito all’interno del prestigioso programma della Milano Music Week. In un solo anno di vita ha già realizzato poco meno di 40 concerti in giro per l’Italia. Quello che doveva essere un piccolo tour di rodaggio per i brani del primo disco a firma Kim è invece diventato un lungo e fortunato tour, realizzando aperture importanti a Omar Pedrini (Timoria) e al reading “Quattro Quartetti” di Emidio Clementi (Massimo Volume) e Corrado Nuccini (Giardini di Mirò). Ai live completi si sono aggiunte anche una serie di fortunate performance e numerose e proficue collaborazioni, come quelle realizzate con il Maestro Paolo Vivaldi. Vivaldi ha deciso di avvalersi in più occasioni della musica di Kim, instaurando una collaborazione diventata sempre più stabile, grazie anche alla presenza di Vivaldi quale ospite d’onore in uno dei brani del disco. Nel 2021 il progetto Kim Ree Heena si trasforma in KIHM. Sempre nell’estate del 2021 esce “Travel to Mars”, primo disco di colonne sonore interamente realizzato da Alessio Calivi e Paolo Vivaldi prodotto da Simone Sciumbata pe la Telecinesound di Roma. Disco inserito nel catalogo dell’ APM di Los Angeles.

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