Le Strade – Poco tempo per sopravvivere Ep

data di uscita: 4 Maggio 2015
distribuzione: Believe

(press page riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)

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“Poco tempo per sopravvivere” Ep

In arrivo il secondo Ep della giovane band bolognese Le Strade, che segue di due anni la pubblicazione del primo lavoro “Verso il confine” (maggio, 2013). Registrato e missato presso Lo Studio Spaziale, L’ep è una riuscita commistione di rock ed elettronica, dalla forte attitudine Anni ’90, con testi che rappresentano un grido (d’aiuto? d’allarme? di rabbia? di resa? di reazione?) di un’intera generazione di giovani. Tre brani e un interludio strumentale dall’impatto sonoro diretto che ben evidenziano l’attitudine live dei quattro musicisti. La traccia d’apertura A.M.F. è anche il primo singolo estratto dall’Ep, un brano che parla della disillusione nei confronti di una vita monotona e sempre identica, con la consapevolezza che i sogni non si realizzeranno mai. Sonny cita “Il parco della luna” di Lucio Dalla, un omaggio della band al celebre concittadino, mentre 2.1.0.2. riprende “1984” di George Orwell, con nel finale l’inserimento di una registrazione audio di un’intervista a Orwell in persona.

Le Strade vogliono riscrivere il pop/rock italiano
vogliono parlare di quello che gli pare
vogliono i grandi palchi
vogliono la rivoluzione musicale
vogliono trovare spazio nell’immenso oceano che è oggi la società
vogliono un lavoro
vogliono pagare le bollette
vogliono scopare
vogliono bere
vogliono amici
vogliono viaggiare
vogliono una vita agiata
vogliono il futuro, non tanto il proprio, quanto quello dei propri figli
vogliono una casa
vogliono una poltrona da studio
vogliono e vogliono e vogliono e vogliono e vogliono e vogliono…
…ma in realtà non avranno mai niente di tutto questo!

Ecco cos’è “Poco tempo per sopravvivere“: il grido di una generazione che insegue affannosamente i sogni non propri, ma imposti dai modelli della società attuale. Seppur nella disillusione generale, Le Strade vogliono reagire a questa sorta di apatia emotiva, con la convinzione che la vita riserva altre cose, spesso più importanti dei sogni descritti nell’elenco. Le Strade forse non avranno figli o non sfonderanno mai abbastanza, ma sicuramente andranno sempre avanti inseguendo quello che sentono dentro di loro, senza farsi condizionare… perchè questo è ciò che conta realmente.

Tracklist

1. A.M.F.
2. Sonny
3. Ketama
4. 2.1.0.2.

Track by Track di Alessandro Brancati

A.M.F. parla della situazione di noia, confusione e disillusione in cui ci troviamo. Il sound incisivo è comunque prova che sotto le parole ci sia voglia di reagire. E’ un brano che parla anche del valore che diamo alle cose, che di per se non sono scontate, ma che nella realtà quotidiana diventano normali. Da qui gli accostamenti metaforici come “il mercato dei desideri è saturo, reggono bene le oscillazioni del disagio” o anche nella spensieratezza del pensiero di un bambino che da grande si immagina astronauta o pompiere o cowboy. Tutta la vita che ci eravamo immaginati e preparati a puntino mai arriverà.
La seconda traccia del disco è Sonny che cita lo stesso Sonny de “Il Parco della Luna” di Lucio Dalla. Parla della sua vita, di tutto quello che non è andato o non va… ma con spensieratezza e riducendo il tutto a una sola chiamata con un vecchio amico che non si sente da un bel po’ di tempo: “Sonny come stai?, Sonny te ne vai? Se ti vien da litigare puoi chiamarmi se vuoi” .
Ketama (monte situato in Marocco) è uno strumentale dalle atmosfere eteree che funge da interludio.
In 2.1.0.2. viene citato il celebre romanzo di George Orwell “1984” . Mi sono impersonificato in Orwell, chiedendomi cosa avrei scritto si mi fossi trovato nel 2102. Sarebbe cambiato l’idioma, il modo di porsi, ovvia conseguenza del cambio di tempi e società, ma la sostanza no, è rimasta immutata. il brano quindi parla di controllo della specie, parla del futuro (presente?). Un brano che ci fa pensare a cosa stiamo facendo a questo pianeta e quindi alla nostra gente, a come stiamo conducendo le nostre vite.

Credits

Musica: Alessandro Brancati
Testo: Alessandro Brancati
Produzione Artistica: Alessandro Brancati/Roberto Rettura
Registrato/Mixato/Masterizzato presso Lo Studio Spaziale (BO)
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Le Strade:
Alessandro Brancati – voce e synth
Davide Baldazzi – chitarra
Manuel Santarcangelo – basso
Alessandro Soggiu – batteria

Bio

La band ufficialmente nata alla fine del 2011, inizia subito a farsi spazio nell’underground italiano suonando in giro per l’Italia e riscontrando immediato seguito soprattutto nella loro città natale. Nel maggio del 2013 lanciano il primo Ep “In fuga verso il confine” con la produzione artistica di Marco Bertoni, tastierista dei Confusional Quartet nonché produttore anche di artisti del calibro di Morgan, Subsonica e Motel Connection. L’Ep viene accolto positivamente dalla critica che lo considera uno dei migliori lavori emergenti del 2013 e la band viene considerata da subito la futura next big thing del panorama italiano. Nel tour che segue, la band riesce a riempire il leggendario Covo Club di Bologna a calcare palchi come quello dell’Estragon e del Circolo Degli Artisti e di partecipare a numerosi festival come il Frogstock insieme ai Marta Sui Tubi. I successivi singoli “Come un laser” e “Campo 38”, segnano la progressiva crescita del gruppo. Il sound è sempre influenzato dall’alternative pop/rock di stampo britannico, ma l’apporto dell’elettronica (synth, sampler, drum machine…) è maggiore. I testi di Alessandro Brancati rimangono comunque in italiano e raccontano il mondo che gira intorno la sua generazione, ma la ricerca sul suono si affina Il secondo Ep “Poco tempo per sopravvivere” esce ad Aprile 2015, distribuito in digitale dalla piattaforma Believe.

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