Lush Rimbaud L/R

data di uscita: 1 ottobre 2015
label: Bloody Sound Fucktory/FromSCRATCH Records
distribuzione: Audioglobe

(press page riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)

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“L/R” – Il Disco

Esce il 1 Ottobre 2015 “L/R“, terzo Lp dei Lush Rimbaud, a cinque anni di distanza dall’ultimo disco, l’apprezzato “The sound of  the vanishing era” (2010) e a due dallo split con gli olandesi zZz (2013). L’album, co-prodotto da Bloody Sound Fucktory e fromSCRATCH Records, segna un passaggio per la band marchigiana e un naturale processo di distacco dalle sonorità punk e kraut del passato in favore di una psichedelia intima e raffinata, più dark ed elettronica. Due anni di gestazione (i primi embrioni del disco sono dell’aprile 2013) segnati dalla volontà da parte della band di dare maggior coerenza alla composizione delle canzoni rispetto a quanto fatto in passato, secondo il concetto del “less is more” e partendo da procedimenti (e ritmi) di composizione differenti e più lenti. Tutto ciò riflette in pieno il mood di “L/R“. Un album asciutto, suggestivo ed evocativo, dai ritmi dilatati, con una grande attenzione alle melodie e al groove di ogni brano.

L’atmosfera evocata dal disco è dunque meno “rave party” rispetto a quella dei precedenti lavori, più minimale, fluida, in parte cinematografica. La ricerca del suono si fa “retro-futurista” (fra gli ascolti del periodo di gestazione del disco si segnalano: Giorgio Moroder, Ennio Morricone, i Goblin, l’italo disco di inizio ’80, l’elettronica primitiva e angosciante dei Suicide e dei Silver Apple o dei contemporanei Primal Scream, la neo-psichedelia dei Goat, il sound di Bristol di Massive Attack e Portishead, le colonne sonore e gli album di David Lynch…) caratterizzata da una particolare attenzione alle frequenze basse (cassa, basso, synth  e droni). Dal punto di vista narrativo i testi diventano introspettivi, intimi ed onirici (le parole raccontano spesso i loro stessi sogni), con influenze che vanno da Lynch a Bukowsky.

Un disco solido per i Lush Rimbaud, che danno prova di versatilità e maturità. Un viaggio intenso, oscuro e pulsante che trasporta l’ascoltatore, brano dopo  brano, in differenti scenari facenti parte di un unico paesaggio onirico alla scoperta del proprio inconscio.

Tracklist

1. Marmite
2. Acid Skyline
3. Never Regret
4. G-Spot
5. Silent Room
6. Super-Indian
7. Not The Monkey
8. The Valley
9. Dark Side Call

Credits

Lush Rimbaud “L/R”
All Songs by Lush Rimbaud
Mixing and Recording: Hellz’Eye Studio, Ancona
Mastering: Maurizio Giannotti per New Mastering Studio, Milano
Artwork: Raffaele Primitivo
Label: Bloody Sound Fucktory/fromSCRATCH Records

Booking: Molotov Booking

Track by Track by Lush Rimbaud

Marmite
Marmite è una salsa scura e vischiosa dal sapore amarognolo, fatta con estratto di lievito e chissà che altro, non certo roba da gourmet. Ma applicata sopra un toast a base di cheddar cheese, rende sublime lo spuntino post-sbornia notturna… un po’ come questo brano dal gusto agrodolce e speziato, che sa essere al tempo stesso graffiante e sensuale, oscuro ma vibrante.

Acid Skyline
Hai mai sognato di affogare senza poter muovere un dito? O di trovarti in una macchina a tutta velocità coi freni fuori uso? Ritmi sincopati, basso dub e echi di Giorgio Moroder, salgono come una febbre improvvisa, fatta di visioni inquietanti.

Never Regret
Una marcia allucinata nel deserto, un blues sudato e malinconico, una bottiglia di rum in compagnia di Bukowski, un uomo che prova a convivere con ciò che vede allo specchio, e la tromba di Abramovic in apertura a rendere il tutto ancora più struggente.

G-Spot
Una chicca psicho-pop dal gusto dolce-amaro, con tappeti di synth e basso che accompagnano l’incedere cantilenante della voce.

Silent Room
La “stanza silenziosa”, ovvero quel luogo nascosto dentro ognuno di noi, dove seguire le nostre pulsioni più profonde e irrazionali, dove vedere con chiarezza chi siamo veramente. Una ballata elettro pop, a metà strada tra Nicolas Jaar e gli Spiritualized.

Superindian
Apro gli occhi. Fa freddo, è buio e ho La sensazione di essere in pericolo, mentre a fatica riesco ad alzarmi e inizio a camminare. Il corpo e la mente sembrano incapaci di comunicare: suoni e immagini mescolati in un ipnotica allucinazione. Lentamente la vista si schiarisce, echi di musica lontani, forse una festa, e un po’ di luce illumina i miei passi. Ora sto bene, il sole scalda la mia pelle e davanti a me c è il mare: mi tuffo e so di essere rinato.

Not The Monkey
C’è l’electrobeat dei Primal Scream di Svastika Eyes, un cantato scuro dal flow quasi hip hop, e chitarre affilate come rasoi in questo pezzo che suona aggressivo senza però perdere groove. We’re Not The Monkey in the tiger’s mouth!

The Valley
Il nostro personale tributo alle origini, in un pezzo che in 3 minuti frulla Sonics, 13th Floor Elevators, psichedelia e new wave inglese. Senza troppe paranoie su generi e etichette.

Dark Side Call
La chiusura di questo breve viaggio sonoro non poteva che essere questa: una marcia lenta e poderosa, scandita da un drumming marziale, con i sintetizzatori che echeggiano come cupi richiami di guerra, e un crooning angosciante e dilatato. Il capitolo finale di un viaggio che non si è ancora concluso.

Bio

Attivi da oltre 10 anni, con 3 uscite ufficiali alle spalle – “Action from the basement” (2007), “The sound of  the vanishing era” (2010), uno split con gli olandesi zZz (2013) – e oltre 200 live tra Italia, Svizzera, Germania  e Inghilterra, i Lush Rimbaud sono fautori di un articolato mix di suoni sintetici ed elettrici, psichedelia, cadenze motorik e wave oscura.  Dediti da sempre alla ricerca sonora e affascinati dalla sperimentazione, si riaffacciano sulle scene dopo un periodo di pausa dai live di oltre un anno, durante il quale ha preso forma il nuovo lavoro “L/R”, in uscita ad Ottobre 2015 per le inossidabili  Bloody Sound Fucktory e fromSCRATCH Records. Un disco nato più per sottrazione che per accumulo, plasmato da un’iniziale massa grezza di ore ed ore di session in studio, dalla quale sono nate 9 tracce oscure, liquide, sofferte: la colonna sonora di un viaggio nel profondo della propria anima, tra visioni rarefatte e accelerazioni emotive, nel vano tentativo di trovare un equilibrio alle loro pulsioni, di dare un senso a ciò che li circonda.

Foto Promozionali

(Photo Credits: Angelica Muzzi)

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