Malmö
“Manifesto della chimica romantica”
Data di uscita: 13 ottobre 2017
Produzione artistica: Massimo De Vita (Blindur)
Label: Manita Dischi
Distribuzione: Audioglobe
(press page riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)
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MANIFESTO DELLA CHIMICA ROMANTICA
Esce il 13 ottobre 2017 per Manita Dischi l’album d’esordio dei Malmö dal titolo “Manifesto della chimica romantica”. Il disco, prodotto artisticamente da Massimo De Vita (Blindur), missato da Paolo Alberta (Negrita, Ligabue, Jovanotti, Roy Paci, Eugenio Finardi…) e masterizzato nel suo studio islandese da Birgir Jon Birgisson (Sigur Ros), si snoda attraverso un immaginario ben preciso: un insieme di atmosfere che richiamano il tema del viaggio e del movimento perpetuo, come le onde e il mare nella sua accezione più vasta. Il nome della band campana deriva proprio da un viaggio mai compiuto, da una meta mai raggiunta che è appunto la città di Malmö in Svezia, luogo che la band avrebbe dovuto visitare nel contesto di una vacanza in Nord Europa ma che per una serie di vicissitudini varie, non sono mai riusciti a raggiungere… come una chimera, una conquista mai avvenuta, un sogno mai realizzato.
Dai testi emerge una forte componente materialista e scientifica della vita, accompagnata sempre da una visione romantica della stessa e, per quanto questo legame tra i vari elementi possa sembrare in antitesi, il romanticismo e la chimica sono per i Malmö degli opposti complementari.
Il disco risuona di influenze post-rock, con gli ambienti, i pianissimi e i fortissimi e le lunghe parti strumentali, tipiche del genere. La sfida è stata quella di dare più spazio alla voce, non più come strumento aggiunto nella tipica visione post-rock, ma come elemento focalizzante, come nella più classica tradizione della forma canzone, e con testi in italiano. A dar forma al tutto, l’intervento di Massimo De Vita in fase di produzione, il quale è riuscito nell’intento di ricreare un sound assolutamente distintivo e che ben si integra con il fantastico immaginario dei Malmö fatto di oceani sconfinati solcati da intrepidi marinai, sinuose sirene, pesci volanti e strane creature marine, viaggi al centro della terra e ritorno, palloni aerostatici, paesaggi lunari, cieli stellati e spazi infiniti.
“Ogni disco di esordio di un artista rappresenta
il manifesto del proprio modo di intendere la musica”
TRACKLIST
1. L’alba di un giorno di festa
2. La deriva
3. Il principio di Archimede
4. Polaroid
5. A chi è lontano
6. Jules Verne
7. Le regole della resa incondizionata
8. Manifesto della chimica romantica
9. Senza macchie (L’alba di un giorno di festa parte II)
10. I treni e le scie
TRACK BY TRACK (a cura di Malmö)
L’alba di un giorno di festa
Brano di apertura del disco, forse il più diretto, deciso e forte sin dall’inizio. Il testo è un’esortazione a lasciarsi alle spalle tutte le zavorre che non ci lasciano vivere a pieno quello che ci circonda, di liberarsi da tutto ciò che non serve, tutto ciò che ci impedisce di essere davvero felici e di perseguire solo i nostri obiettivi veramente importanti.
La deriva
Uno dei pezzi più intimi, con il primo accenno di finale in crescendo che caratterizza diversi brani del disco. Il testo parla di mancanza, di abbandono e di fede, quella che in effetti manca per riuscire a credere che un giorno ci sia la ricompensa dell’aldilà e rincontreremo tutte le persone che abbiamo amato. La chitarra e il basso nell’intro sono state registrate in modo da far percepire all’ascoltare che siano in una stanza diversa da quella in cui canta Daniele.
Il principio di Archimede
Sicuramente uno dei pezzi più caratterizzanti per il sound del gruppo, con diversi cambi dinamici fino all’esplosione finale. Il testo parla di amore e del fatto che non esistono teorie o metodi universali. Ogni storia ha un suo percorso che difficilmente si può spiegare a parole.
Polaroid
In una visione un po’ allargata del concetto, potremmo definirla la ballata del disco. E’ una canzone che parla di una storia d’amore incompiuta e i ricordi inducono ad immaginarsela per come poteva essere.
A chi è lontano
Un po’ come La deriva, anche questo brano parla di abbandono e lontananza, sul dubbio che sia meglio non amare affatto o soffrire per l’abbandono. C’è anche una critica al falso interesse e ai sentimenti di “facciata” della società moderna, anche se il finale si risolve in un lieto fine del “sorrideremo nonostante tutto”. Il finale è quasi barocco con il piano aggiuntivo di Massimo che rende il tutto molto orchestrale.
Jules Verne
Questo è indubbiamente il brano a cui i Malmö sono più legati. In questo brano ci sono proprio gli elementi cardine del nostro mondo: il viaggio, il mare, le sirene, i palloni aerostatici, il naufragio, il cielo, le stelle e la costante convinzione che il futuro riserva qualcosa di bello, il tutto contornato da un velo romantico.
Le regole della resa incondizionata
I picchi dinamici che caratterizzano il disco, in questo brano sono estremizzati. Con un intro molto intimo, quasi sussurrato, ed un finale davvero molto molto forte. Il “carillon” dopo la prima strofa è una delle parti a cui siamo più affezionati. Il testo parla della lotta contro ciò che non si può cambiare e che ci fa vivere “solo a metà” con il ritorno della visione ottimistica del futuro nel vivere a pieno le gioie senza rimorsi per tutti gli errori commessi.
Manifesto della chimica romantica
Brano strumentale che da il titolo al disco. Tutta la prima parte è caratterizzata dagli intrecci di chitarra, piano e glockenspiel fino al finale che anche in questo caso tocca picchi dinamici molto alti.
Senza macchie (L’alba di un giorno di festa parte II)
In realtà questo non è un vero e proprio brano, ma in origine era semplicemente la coda de l’alba di un giorno di festa, ma per motivi di timing abbiamo deciso di dividerle, così da avere un singolo non troppo lungo. Dal vivo infatti le suoniamo ancora legate. Anche la scelta del titolo, che è un verso del l’alba 1, non è per niente casuale, ma serve a dare una sorta di continuità tra le due canzoni.
I treni e le scie
Per quanto sia sembrato naturale chiudere il disco con questo brano, dal vivo invece è il primo della scaletta. Tutta la prima parte sembra sospesa in una sorta di nebbia con il riverbero shimmer della chitarra di Daniele che crea un suono quasi ipnotico. Il suono di questa chitarra in verità è presente in diversi brani del disco e insieme al glockenspiel è una delle caratteristiche che abbiamo cercato di tirare fuori. I colpi all’unisono della seconda strofa danno un primo accenno di risveglio, fino all’apertura del finale. Nel testo si parla di sogni adolescenziali, di promesse fatte davanti ai binari della stazione del paese che all’epoca sembrava la via di fuga di un posto che ci stava troppo stretto, ma che invece resta ancora il posto della vita vera, quella senza compromessi degli adulti.
CREDITS
Musiche: Malmö
Testi: Daniele Ruotolo
Produzione artistica Massimo De Vita
Registrato presso “Le nuvole studio” (Cardito – Na) da Jex Sagristano, Massimo De Vita e Michelangelo Bencivenga.
Mix: Paolo Alberta presso il “Wander studio” (Arezzo)
Mastering: Birgir Jon Birgisson presso il “Sundlaugin studio” (Mosfelsbaer – Reykjavik – Islanda)
Progetto grafico: Francesco Caricati e Vincenzo Del Vecchio
I Malmö sono
Daniele Ruotolo: voce – chitarra
Vincenzo De Lucia: pianoforte – chitarra
Marco Normando: basso – cori
Vincenzo Del Vecchio: batteria – glockenspiel
Massimo De Vita: cori – percussioni – piano addizionali in “A chi è lontano” e “Le regole della resa incondizionata”.
BIO
I Malmö nascono nell’autunno del 2014, partendo dalla stesura di alcune idee musicali di Daniele Ruotolo (voce e chitarra). A fine 2014 registrano alla Casetta studio quello che sarà il loro primo demo. Nasce così “Palloni aerostatici”: un demo di 5 brani accompagnati da una serie di illustrazioni di Vincenzo Del Vecchio (batteria e glockenspiel), che delineano immaginario e atmosfere evocati dalla band. Marco Normando al basso e Vincenzo De Lucia alle chitarre e piano completano la formazione. Il demo riscuote un discreto interesse sia di pubblico che da diversi addetti ai lavori, ricevendo anche alcune recensioni dall’estero. Nella primavera del 2015 cominciano una serie di concerti, con partecipazioni a diversi festival, condividendo il palco con vari artisti, tra i quali Fast animals and slow kids e Lo stato sociale. A Luglio aprono il concerto dei Be Forest e ad ottobre sono tra i finalisti nazionali del MEI. Insieme al 2016 arriva l’incontro con Massimo De Vita (Blindur) produttore e musicista campano con il quale nel maggio dello stesso anno cominciano le pre produzioni del loro primo disco, con la collaborazione di Paolo Alberta per i missaggi e Biggi Birgisson (storico fonico dei Sigur Ros) che cura il mastering. Per la realizzazione del disco organizzano un concerto crowdfounding che sfocerà in un clamoroso sold out allo Smav. Sullo stesso palco la sera dell’11 Marzo, si sono esibiti Coma Berenices, P.O.P.P.O., Blindur. Nell’estate del 2016 terminano le registrazioni del disco e si esibiscono sul palco del Meeting del Mare. Nell’aprile 2017 sono tra le New Band Live di Keepon e aprono l’unica data campana del Management del dolore post operatorio. A fine Aprile, Daniele, apre i concerti del tour Europeo di Blindur, organizzato da Keepon, che li vede suonare a Parigi, Digione, Bruxelles, Den Haag e Berlino. Nemmeno il tempo di rientrare in Italia e sono tra gli ospiti del Primo Maggio di Piazza Dante a Napoli. A maggio firmano con l’etichetta ManitaLab il loro primo contratto discografico e in autunno è prevista l’uscita del loro debut album dal titolo “Manifesto della chimica romantica”.
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