Manuel Volpe – Albore

Manuel Volpe & Rhabdomantic Orchestra “Albore”

Data di uscita: 11 marzo 2016
Etichetta: Agogo Records
Distribuzione: !K7

(press page riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)

–> SCARICA IL DISCO <–

Albore

Esce l’11 marzo per la prestigiosa label tedesca Agogo Records con distribuzione !K7 “Albore“, il nuovo album di Manuel Volpe & Rhabdomantic Orchestra. Il disco, un perfetto connubio tra le atmosfere mediterranee e le suggestioni del continente africano, arriva a tre anni di distanza dall’apprezzato esordio “Gloom Lies…” e conferma l’eclettismo e la capacità compositiva dell’artista marchigiano, in grado di dipingere, attraverso la sua musica, paesaggi sonori caldi, intimi e avvolgenti che trasportano l’ascoltatore verso nuove ed inesplorate visioni.

Albore” è un album che racconta di un viaggio spirituale in un mondo ipnotico e seducente fatto di poliritmie Yoruba, suggestioni medio orientali, spiritual jazz, reminiscenze Ethio-groove e derive psichedeliche. Un connubio di ambienti sonori differenti, tra world music e jazz contemporaneo, danno vita a una sorta di realismo magico in cui si inserisce il suono intimo e profondo della voce di Volpe che mai tenta di sovrastare la musica ma sceglie di accompagnarla in un continuo scambio di ruoli con gli strumenti della Rhabdomantic Orchestra. Dieci composizioni a metà strada tra i Lounge Lizards di John Lurie, lo spiritual jazz di Pharoah Sanders e il jazz modale di matrice etnica di Don Cherry.

“La vera sfida per me era quella di conciliare questi elementi con un approccio per così dire cantautorale, ma senza subordinare la musica al testo. Volevo raccontare qualcosa utilizzando le potenzialità espressive e evocative del linguaggio musicale evitando l’eccesso di parole. Per questo motivo ho deciso di lasciare spazio alla pluralità di voci in strutture aperte, dove improvvisazione e scrittura si intrecciano impercettibilmente”. (Manuel Volpe)

Scritto, arrangiato e prodotto da Manuel Volpe, l’album si avvale di un eccellente team di produzione composto da Massimiliano Moccia (Movie Star Junkies) Andrea Scardovi (Sacri Cuori), Kelly Hibbert (Flying Lotus, Heliocentrics) e Volpe stesso con la preziosa supervisione dell’esperto di afro-jazz-fusion Andrea Benini (Mop Mop). L’artwork è ad opera di Edoardo Vogrig.

TRACKLIST

1. Albore
2. Atlante
3. Basrah
4. Nostril
5. Maatkara
6. Betel
7. Rhabdomancy
8. Reveal
9. Whorf
10. Wheat Field

CREDITS

Produced by Manuel Volpe
Composed, arranged and directed by Manuel Volpe
Recorded by Massimiliano Moccia and Manuel Volpe at Superbudda, Turin (IT, Nov 2014)
and MAM Recordings, Cuneo (IT, Mar 2015)
Mixed by Andrea Scardovi at Duna Studio, Russi, Ravenna (IT, June 2015)
Mastered by Kelly Hibbert at Almachrome (USA, Sept 2015)
Production supervision by Andrea Benini

Album Personnel:

Manuel Volpe: vocals, bass, guitars, percussions, direction
Simone Pozzi: drums, percussions
Luca Spena: percussions
Gianandrea Cravero: guitars
Fabio Gorlier: rhodes, piano
Maurizio Busca: clarinet, alto sax
Dario Terzuolo: flute, tenor sax
Michele Bernabei: trumpet, flughel horn
Luca Zennaro: baritone sax
Lisa Luminari: vocals
Matteo Frau: trumpet
Cecile Dalzant: violin
Lucia Sacerdoni: cello
Riccardo Trasselli: doublebass

TRACK BY TRACK  a cura di Manuel Volpe

1. ALBORE
Il primo brano che ho composto per questo disco ai tempi di “Gloom Lies…”, ormai 3 anni fa. L’immagine che più spesso tornava alla mia mente era quella di un battesimo al fiume, un rito di iniziazione. Così ho elaborato una melodia circolare che avesse un andamento fluido e costante.  Il canto Yoruba nella suite finale è stato proposto dal nostro percussionista Luca Spena. Mi piace immaginarlo come una formula magica con la quale si entra nel vivo del viaggio musicale che ho tentato di proporre in questo album.

2. ATLANTE
In questo brano ho voluto giocare con la sovrapposizione di tempi e figure ritmiche diverse di derivazione africana. Un loop di basso e chitarra sorreggono la struttura lineare che conduce ad un esplosione di fiati quasi afrobeat. Dopo il fiume qui l’ambientazione è quella di un piana che porta verso le montagne. Il testo è una breve riflessione sul desiderio di fede.

3. BASRAH
Con questo brano volevo creare una musica seducente, oscura ma al tempo stesso rassicurante in un ambientazione da Mille e Una Notte.

4. NOSTRIL
Un brano a cui tengo particolarmente. Siamo in una grande città: il vociare dei mercanti, il traffico lungo le strade, la pioggia, il fischio dei freni di un tram…un vero e proprio concerto!

5. MAATKARA
Un sorta di reggae. Una tema di fiati semplice con una sezione di archi che scivola tra i semitoni. Immagino l’Egitto, la sabbia, le stelle e un uomo che cammina senza sapere dove sta andando, ma conoscendo benissimo la sua metà.

6. BETEL
Un intermezzo. Un momento di respiro o di apnea.

7. RHABDOMANCY
La rabdomanzia è un’arte divinatoria praticata già in tempi antichi che ha per scopo quello di trovare ciò che è nascosto agli occhi attraverso l’utilizzo di un oggetto. Il testo parla del mio rapporto con Dio.

8. REVEAL
Reveal è un brano strumentale nato da un gioco ritmico e sonoro fatto di dissonanze e cadenze tronche. Nel mio itinerario immaginario segna la fine di questo viaggio, riprendendo elementi e suggestioni sparse degli altri brani. Sul finire qualcosa sembra sgretolarsi. Forse si è trattato di un sogno e niente più.

9. WHORF
Benjamin Lee Whorf era un linguista americano della prima metà del 900. Divenne celebre per l’ipotesi del relativismo linguistico. Whorf affermava che la lingua madre di ogni individuo influenza (se non determina) le sue capacità di pensiero e la propria visione del mondo. In questo brano ho cercato di dire quello che penso sul mondo attuale e sull’arma più violenta in suo possesso: la parola.

10. WHEAT FIELD
Un walzer in chiusura. Una ninnananna in La maggiore. É un brano scritto molto tempo fa. L’ho scritta un’estate a casa dei miei nelle Marche. L’andamento del tema voleva disegnare con le note le sinuosità delle colline marchigiane mentre il suono teso e straniante è il fruscio del grano. Il testo parla del senso di infeffabilità e il terrore che questa provoca.

BIO

Manuel Volpe (Jesi, AN – 1988) è un musicista, compositore e producer. Inizi a studiare musica all’età di 11 anni. Sin da subito si appassiona al jazz e alle musiche del mondo e inizia a sperimentare questi linguaggi con varie formazioni locali. Nel 2013 pubblica il suo primo lavoro discografico dal titolo “Gloom Lies Beside Me As I Turn My Face Towards The Light” (Goatman Records / A Buzz Supreme) il quale è stato accolto con entusiasmo dalla critica specialista e generica italiana. Alla pubblicazione è seguito un intenso periodo promozionale grazie al quale il musicista jesino ha avuto occasione di portare la sua musica in tour in club, teatri, festival e radio nazionali (Alza il Volume Rai Radio3, Fahrenheit Rai Radio 3, Monte Carlo Nights) ottenendo la menzione tra i Best Live Revelations di KeepOn.it (Marzo 2014).

Rhabdomantic Orchestra è un collettivo di musicisti fondato dallo stesso Volpe a Torino nel 2014. Un esemble mutevole ed eclettico che vanta tra le proprie file alcuni dei più apprezzati giovani talenti della scena jazz torinese.

FOTO PROMOZIONALI

LINK E CONTATTI

Official
Facebook
Label

UFFICIO STAMPA Sfera Cubica
press@sferacubica.it

www.sferacubica.it