Matteo Fiorino – Fosforo

Matteo Fiorino
“Fosforo”
Data d’uscita: 6 gennaio 2018
Produzione: Phonarchia Dischi

(presspage riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)

DOWNLOAD

FOSFORO

A tre anni dal disco d’esordio “Il masochismo provoca dipendenza” (Frivola Records / A Buzz Supreme), Matteo Fiorino torna in scena con “Fosforo“, un album prodotto da Phonarchia Dischi. “Fosforo è una parola di origine greca (phosphoros) e significa portatore di luce. Le conseguenze delle nostre azioni ci illuminano sempre in maniera lampante, come fulmini o fiammiferi. Questo disco contiene tracce di fosforo, come i fiammiferi, gli esplosivi e i dentifrici.”

Fosforo è un viaggio senza mappa, un’attesa errante, consumata in nove tappe tra Bologna, La Spezia e i mari della Grecia, nella schiavitù della propria libertà. L’amore, l’amicizia e la morte sono i temi che ricorrono come echi lontani di un vissuto alla deriva, condizione ben nota a Fiorino, che per mestiere naviga tutte le estati: “il mare continua ad essere il luogo dove mi sento più quieto, dato che è in continua agitazione come lo sono io, e rimane anche l’unico luogo che io conosca dove esiste soltanto il presente, un solo e continuo tempo presente.”

Nell’artwork dell’album, realizzato da Giacomo Laser (suo anche il videoclip del singolo “Gengis Khan”) la natura viva fotografata del retro dialoga con la natura morta dipinta in copertina, opera dello stesso Fiorino: “le nature morte sono autoritratti e viceversa, lo scopo è sempre quello di immortalare la caducità della vita, della propria. A dire il vero non dipingo mai niente, Giacomo Laser mi ha fatto dipingere con l’inganno: mi ha detto che dovevo farlo a scopo curativo.”

Prodotto artisticamente da Nicola Baronti, Fosforo è suonato da Matteo Fiorino, Lidio Chericoni (Shiva Bakta) e Matteo Sideri (Tegu), con la partecipazione di IOSONOUNCANE, Etruschi from Lakota, Ottone Pesante, Calvino e tanti altri. Distaccandosi dalle sonorità folk ’70 del primo album, Nicola Baronti apre la ricerca musicale di Fiorino a un respiro internazionale, in un continuo rimando tra black music, psichedelia, progressive, jazz ed elettronica. Un insieme di sonorità rivela le nuove geometrie compositive tracciate da Fiorino, che abbandona l’ironia vernacolare del primo album per una scrittura più sobria, asciutta e sarcastica: “sarcasmo e arte ci salveranno dal declino dell’umanità.”

MADRIGALE VIDEOCLIP

GENGIS KHAN VIDEOCLIP

TRACKLIST

1. Gengis Khan
2. Madrigale feat. IOSONOUNCANE
3. Un cubo
4. Darmo
5. Calcide
6. Canzone senza cuore
7. San Giuseppe
8. Fosforo
9. Galleggia anche la terra

CREDITS

Tutti brani sono scritti da Matteo Fiorino eccetto “Galleggia anche la Terra” (Matteo Fiorino – Lidio Chericoni)
Produzione artistica: Nicola Baronti
Assistente di produzione: Saiara Pedrazzi
Assistente di studio: Simone Sandrucci

Registrato e missato da Nicola Baronti presso La Tana del Bianconiglio Recording Studio di Peccioli (PI)
Masterizzato da Lino Sestini presso Magnetic Bull Mastering Studio di Pontedera (PI)
Artwork: Giacomo Laser

Hanno suonato:

Matteo Fiorino: voce, chitarre
Lidio Chericoni: pianoforte, piano elettrico, tastiere, synth
Matteo Sideri: batteria
Nicola Baronti: tastiere, basso elettrico, percussioni, cori, sampling, beats

Jacopo Incani: voce, percussioni, mellotron, arpeggiatore, cori (2)
Pietro Marini: chitarra classica (7), chitarra acustica (8)
Simone Sandrucci: chitarra elettrica (1,6), ukulele (4)
Ignazio Alayza: viola (5,8,9)
Diego Piscitelli: contrabbasso (5,6,9)
Francesco Bucci: trombone (2,3,9)
Paolo Raineri: tromba (2,3,9)
Giulio Arfinengo: marimba (5,8,9)
Virginia Monteverdi: cori (3,7)
Michela Messina: cori (3,7)
Saiara Pedrazzi: cori (6,7)
Niccolò Lavelli: cori (5), commenti (8)

BIO

Matteo Fiorino nasce alla Spezia, dove studia chitarra jazz e segue laboratori di musica d’insieme. Iscritto al DAMS Arte di Bologna, suona bossanova nell’Amaro Quartetto e post rock negli U.S.U. Inizia a scrivere canzoni a ventisette anni, mentre passa le estati imbarcato come cuoco su yacht privati.

A fine 2010 nasce l’omonimo progetto cantautorale e inizia un’intensa attività dal vivo con lo spettacolo folk-cabaret Il masochismo provoca dipendenza. L’anno seguente esce l’Ep L’esca per le acciughe, della cui title-track Bruno D’Elia Mezzacapa firma il videoclip.

Nel 2013 inizia a lavorare al primo album, contenente i brani dello spettacolo che continua a portare in tour e scrive un brano per il cortometraggio La buona occasione, diretto da Ivan D’Antonio. Il videoclip, realizzato dallo stesso D’Antonio, consiste in una sorta di spin-off dell’omonimo cortometraggio diventando primo singolo dell’album.

Ad eccezione del primo singolo (prodotto da Davide Grotta) l’album “Il masochismo provoca dipendenza” viene prodotto da Matteo Fiorino con il contributo del Centro Giovanile “Dialma Ruggiero” di  La Spezia, dove viene registrato da Nicolò Spinatelli.  Mixato e masterizzato a Milano rispettivamente da Francesco Campanozzi e Massimiliano Lotti, l’album verrà pubblicato nel gennaio 2015 da Frivola Records.

Edito da A Buzz Supreme e distribuito da Audioglobe / Digitalea, Il masochismo provoca dipendenza si caratterizza per la commistione tra sonorità folk, jazz, southern rock e il tono scanzonato tipico di certo cantautorato nostrano anni ’70 (Dalla, Graziani, Gaetano e Jannacci in primis). Grazie alla collaborazione col tastierista Lidio Chericoni (già noto per il progetto Shiva Bakta), l’originaria ruvidezza dei brani, nati chitarra e voce, si orienta verso sonorità più pianistiche, tra derive retrò di gusto honky-tonk e aperture progressive.

Candidato alla Targa Tenco come Opera Prima, l’album riscuote un buon consenso di critica e viene promosso con un tour di oltre cento date. Numerose sono poi le esibizioni e le ospitate radiofoniche nella capitale, dove l’artista si trasferisce alla fine del 2014 e dove rimarrà un paio di anni, prima di trasferirsi a Torino per insegnare Storia dell’Arte nelle scuole superiori.

Il 2016 si apre con l’entrata del batterista Matteo Sideri (Tegu) nella line-up e con il Tour Elettrico di Fine Masochismo, che ripropone i brani dell’album arrangiati in chiave elettrica. Tra le tappe salienti dell’anno, ci sono le aperture a Zen Circus, Niccolò Fabi e Giovanni Truppi, le finali di Arezzo Wave e del Premio Buscaglione, dove vince il Premio King Kong Radio1. In seguito a questa esperienza nasce la collaborazione con Phonarchia Dischi, l’etichetta che sotto la direzione artistica di Nicola Baronti produrrà il suo nuovo album.

FOTO (credits: Alessio Gianardi)

CONTATTI

Facebook
Label

www.sferacubica.it