Medicamentosa
“Floodd” Ep
Data d’uscita: 25 gennaio 2019
Produzione: Tempura Dischi
(presspage riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)
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FLOODD
Terzo Ep per il producer Bruno Mari aka Medicamentosa dopo “Iraglas” (2015) e “Ubuntu Cola” (2018). Un lavoro diviso marcatamente in due parti (una più sospesa e meditata, l’altra più psichedelica) in cui si omaggiano gli elementi aria e acqua e con iI singolo “Avremo le ali e le branchie” a fare da spartiacque.“Etopoiesi” da il via al concept di una terra che va verso il collasso, il “Flood” l’allagamento quasi totale delle terre emerse, e al pensiero di dover dimenticare alcuni luoghi preferiti, come la spiaggia di “Elafonissi” e il “Sinis”. Il percorso dei pezzi segue la scia di un folle ottimismo verso un futuro in cui l’uomo si adatta ai cambiamenti climatici e all’evoluzione tecnologica in maniera folle ed eversiva, come auspicato nel futurismo.E così il vortice che ci tira giù viene pensato come un’opportunità per una nuova vita, ma sott’acqua.
Dal punto di vista sonoro, questo nuovo lavoro di Medicamentosa abbandona leggermente i richiami afrobeat dei precedent Ep in favore di un concept maggiormente ambient e meno ritmico e più “pop” con brani cantati da Bruno stesso e con l’utilizzo di di chitarre e bassi.
TRACKLIST
1. Etopoiesi
2. Elafonissi
3. Avremo le ali e le branchie
4. Sinis
5. Balenabus
CREDITS
Scritto, suonato e prodotto da Bruno Mari
Krone ospite in “Avremo le ali e le branchie”
Mixato da Giacomo Zambelloni
Masterizzato da Maurizio Giannotti
TRACK BY TRACK a cura di Medicamentosa
Etopoiesi
Il refrain lirico “BrunoMariBrunoMedicamentosa” è nato da un mio amico che scherzava sul mio nome dicendo che è ritmicamente coinvolgente e avrei dovuto farci un pezzo, e così è stato… il significato gliel’ho costruito attorno col tempo.
Etopoiesi significa “La costruzione dell’etica” ed è un processo che dura tutta la vita in ognuno di noi. Il discernere giusto e sbagliato è qualcosa che non può rimanere invariato, e così questo pezzo cerca di dare l’idea di qualcosa che cambia pur essendo una litania del “me stesso”. In particolare spesso mi domando quanto è etico fare il musicista anche quando la proposta musicale è così enorme e la propria musica serve ben poco agli altri ma più a te stesso. Unito all’interrogativo da porsi sul motivo di questa musica, se è per sfogo personale nella bellezza del creare o se è un meccanismo di accrescimento dell’ego, se è per diventare famoso, per farsi conoscere.
La ripetizione costante del mio nome arriva a perdere il suo senso e rimanere solo sillabe incastrate, vuote di significato. L’evoluzione di questo interrogativo arriva a “capire” in qualche modo che dati i problemi del mondo la musica non può essere uno di questi.
Elafonissi
Un pezzo dedicato a una dei miei luoghi del cuore: Elafonissi infatti è una spiaggia che si trova nella costa ovest di Creta. La sua conformazione è molto particolare, particolarmente lagunosa con l’acqua bassa e cristallina e la sabbia bianca con sfumature rosa. Alla spiaggia è attaccata un’isola rocciosa con ulteriori piccole spiagge ai suoi lati. La traccia è una visione dall’alto di questa spiaggia, in tutte le sue forme e trasformazioni.
È una dedica legata alla paura che con il riscaldamento globale questo posto possa finire sott’acqua e perdere la sua bellezza.
Avremo le ali e le branchie
Questa traccia immagina un futuro in cui l’uomo si evolve in modo da poter volare e andare sott’acqua. Assieme a quest’idea c’è la consapevolezza che con la tecnologia già lo facciamo, però il nostro mondo ci sembra meno magico di come avremmo pensato che fosse nell’era del futurismo, e la solitudine casalinga è molto più presente di una libertà di movimento assoluta come potrebbe essere quella di un essere capace di volare e nuotare in maniera naturale. Il disco però con questa traccia continua un discorso ironico e positivista riguardo al futuro che può accostarsi alla corrente estetica e ideologica della vaporwave.
Sinis
Un’altra dedica a un altro luogo importante per me, ovvero una penisola a ovest di Oristano, in cui ho passato molte estati della mia infanzia e adolescenza, e l’idea che ne ho è legata a quei ricordi e al pensiero di un posto caldo, sicuro, perfetto nell’idea che ne ho. Il brano è simmetricamente inserito nell’EP per accoppiarsi alla dedica di Elafonissi.
Balenabus
Parte da un disegno dell’epoca futurista in cui immaginando come sarebbe stato il futuro, artisti e illustratori dell’epoca raffigurarono, tra le altre cose, uomini a cavallo di delfini o su una balena usata come autobus marino. Il brano cerca semplicemente di immaginare quel viaggio.
BIO
Il progetto Medicamentosa inizia nel 2012, quando Bruno Mari prova a sperimentare le prime registrazioni casalinghe e a caricarle su Soundcloud. Il risultato è una serie di tracce ambient di chitarra acustica, soffi e fruscii, raccolti in una demo dal nome Revwind. Successivamente, con lo studio di Ableton Live e delle tecniche di sintesi e campionamento, la produzione di Medicamentosa si fa più complessa e articolata, e dopo varie tracce di sperimentazione prende vita “Iraglas” (2015) EP dalla forte ispirazione afrobeat, che si muove tra generi diversi con la componente comune di suoni provenienti dall’africa subsahariana. Dall’estate 2016 Medicamentosa inizia la sua attività live, collezionando col tempo aperture ad artisti come Cosmo, Pop_X, Mudimbi, Populous, Giorgio Poi, Ninos du Brasil e tanti altri, suonando da Bari a Berlino. Nel 2018 rilascia un altro EP legato al mondo africano e dal nome “Ubuntu Cola” in co-produzione fra Tempura Dischi, realtà modenese, e Moojica Tapes, etichetta italo-tedesca con base a Berlino. Il sound però col tempo si è trasformato avvicinandosi al mondo del rock psichedelico e proiettandolo verso “Flood” Ep in uscita nel 2019.