Meise – “Meise”

Meise
“Meise”
Data d’uscita: 11 dicembre 2020
Grifo Dischi
Distribuzione: Artist First

(Presspage riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)



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“Meise” è una raccolta di pensieri scritti prevalentemente in quarantena “quando non avevo altro che il mio cervello e ci dovevo fare i conti forzatamente tutti i giorni. Le canzoni hanno avuto uno scopo terapeutico, pur avendo iniziato una terapia per capire meglio i miei sentimenti“. Ogni canzone esprime parte della realtà quotidiana di Meise che, prese tutte insieme, danno vita alle immagini dei suoi pensieri giorno per giorno. Ogni brano è stato scritto e suonato dallo stesso Meise, a volte riadattando vecchie canzoni. “Non pretendo che piacciano o siano comprese da tutti, in primis le ho scritte per me, scavando e tirando fuori delle emozioni sepolte per poi metterle sopra ai beat. E il merito va soprattutto alle persone che mi hanno spronato: i miei amici, la mia compagna e tutti coloro che hanno creduto nel progetto come l’etichetta Grifo Dischi“.

TRACKLIST

  1. Pezzi
  2. Ricordo tutto e penso a lei
  3. Come Mai
  4. Stronzo
  5. Un altro

CREDITS

Produzione Artistica e Mix: Alessio Mazzeo
Master: Andrea de Bernardi (Eleven Mastering Studio)

TRACK BY TRACK a cura di Meise

1 Pezzi
Pezzi parla della mia insoddisfazione nel vedere persone che brillano rinchiuse in una realtà che non le appartiene per essere conformi alla società o semplicemente per necessità. Gli esempi possono essere tanti: c’è chi lavora tutti i giorni in un posto che non gli piace e magari è un ottimo pittore, oppure chi non ha i soldi per comprarsi una fotocamera eppure potrebbe fare delle foto da pelle d’oca.
Pezzi parla anche di amore e mi sembra logico che quando ami una persona vorresti che quest’ultima fosse realizzata e ti si stringe il cuore vedendola fare un lavoro che odia per arrivare a fine mese.

2 Ricordo tutto e penso a lei
Questa brano altro non è che una grande immagine della realtà che molti di noi hanno vissuto: lontani dalle persone che amiamo, restando soli chiusi in casa; come se il resto del mondo e della vita perdesse di utilità, essendo ogni giorno uguale a quello precedente.
Questa canzone è anche un punto di partenza, come “So che mi pento a parlare di me, (ma) qualcosa succede e cambio regole” è stato l’esatto momento in cui ho deciso di affrontare i miei problemi e di condividere ciò che pensavo e sentivo.

3 Come mai
Da quando ne ho memoria ho sempre avuto grossi problemi a dormire, solo ultimamente sto provando a prendere rimedi naturali o blandi medicinali. Questa canzone descrive il flusso di pensieri che mi accompagna ogni notte, quando cerco di rilassarmi ma il mio cervello sembra essere più attivo che  nelle ore diurne. “E se il fuoco camminasse con me, non sarei così solo” citando “Twin peaks”, lasciando intendere che se mi abbandonassi ai miei pensieri accettandoli e vivendoli, come i protagonisti della serie entrando nella loggia nera, potrei essere più felice e soffrirne di meno, anche se “a volte esagero” e mi basterebbe solo riuscire a dormire un po’.

4 Stronzo
“Stronzo” è la realtà appartenente a quelle giornate in cui tutto sembra inutile e irrecuperabile, una persona come me può trovare conforto in una relazione ma alla fine deve sempre fare i conti con una realtà nichilista e senza significato, e quando succede si chiude in sé stessa disposta a passare anche per “stronzo”.
“Mi dispiace se ho la pistola carica, la puntassi a me ti renderei libera” è la rappresentazione di questo concetto, togliendoci metaforicamente la vita e annullando l’esistenza già insignificante per sé accettandola in questo.
Tutto ciò seguito da un “Ti dispiace se ho la pistola scarica?” conseguenza di “Ho pensato a te da quando ti ho incontrata” appunto, il conforto della relazione che sto vivendo.

5 Un altro
La descrizione della solitudine spesso provata ma attutita da alcune persone incontrate e con le quali avere, anche tutt’ora un legame.
Da quando ho iniziato ad usare le DAW per scrivere le mie canzoni, ho avuto sempre un bug nel cervello che mi spingeva a cestinarle dopo poco tempo e a non conservare nulla, le poche canzoni che sono riuscito a lasciare sui vari hard disk le ho poi campionate per scrivere parti di questi brani: “Un altro testo da buttare, un altro pezzo cade” riferimento a “Pezzi”.
Cerco di esprimere la perdita di individualità che provo quando ho queste “crisi” “e non c’è un motivo che mi spinga a tornare da me”, possono passare settimane o mesi dove non scrivo nulla e mi perdo in un loop di inutilità e confusione.

BIO

Meise (all’anagrafe Mattia Murzilli) non è altro che l’esternazione dei miei sentimenti, senza la paura di essere giudicato o frainteso. Al contrario di come li esprimo nelle canzoni, ho spesso difficoltà nel comunicare con le altre persone e tendo a chiudermi in me stesso.
Questo pseudonimo è nato anni fa quando decisi di trovare un modo alternativo per esprimere qualcosa. Inizialmente era un progetto in inglese ma l’inglese serviva a mascherare le parole che pensavo realmente sentendomi più sicuro scrivendole in un’altra lingua.
Dopo un po’, cosciente di questa verità, decisi di spogliarmi di tutte le insicurezze e scrivere in italiano.
Il nome deriva dal romanzo di Luigi Pirandello “Il fu Mattia Pascal” che come il protagonista Mattia che cerca di rifarsi una vita sotto il nome di Adriano Meis, anche io cerco di vivere attraverso Meise pur sapendo che nel mio letto dormirà sempre Mattia, come Mattia che tornerà nel suo paese alla fine del romanzo.

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