Nevica – Tengo

Nevica “Tengo”
Data d’uscita: 22 febbraio 2019
Produzione: AREA51 Records
Distribuzione: CD-Click

(presspage riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)

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TENGO (Murakami, Scardovelli, Lo Presti)

Torna sulle scene il musicista e produttore Gianluca Lo Presti per dar vita ad un nuovo percorso musicale sotto il moniker di Nevica in cui fondere le anime dei suoi precedenti progetti Nevica su Quattropuntozero e Nevica Noise.

Fondatore del Loto Studio di Ravenna e della label Discodada Records; al lavoro come produttore con Simona Gretchen, Delenda Noia, Tiyng Tiffany, Ronin e Caron Dimonio; cantautore e musicista a 360 gradi, Lo Presti con “Tengo” ci regala il secondo capitolo della cosiddetta “Trilogia dell’anima”, iniziata con l’album “Sputnik” del 2016.

Si tratta di un lavoro composto da canzoni vere e proprie che prendono spunto dalle tematiche del famosissimo romanzo “1Q84” dello scrittore giapponese Haruki Murakami per poi intrecciarsi con riferimenti fortemente autobiografici dell’autore stesso dal tono introspettivo.

Tengo è il nome del protagonista maschile del romanzo, un giovane intellettuale sulla trentina ancora in cerca della sua realizzazione personale attraverso l’amore sia per la scrittura che per una giovane donna misteriosa che non vede più dall’età delle elementari, Aomame. Prendendo spunto dalla sua figura, l’album è il resoconto di un tortuoso e difficile viaggio dentro sé stessi condotto attraverso la musica che ne scaturisce mentre lo si racconta.

Tuttavia il concept dell’intero lavoro è più complesso ed articolato: se Murakami è stato infatti lo stimolo per iniziare l’avventura interiore, lo psicologo e musicoterapeuta Mauro Scardovelli ha rappresentato il vero spirito guida grazie al quale Nevica ha avuto la chiave di lettura del mondo nel quale si è identificato fortemente in questi ultimi 3 anni. Nelle nuove canzoni non mancano infatti i riferimenti al pensiero del filosofo genovese grande studioso di quel dualismo Anima/Ego che influenza in maniera conflittuale tutta la civiltà occidentale. Ed è dalla volontà di riconoscere e affrontare questi conflitti (i cosiddetti demoni) che parte questo viaggio purificatore alla scoperta della propria anima, cioè della nostra vera natura che ad oggi risulta alienata a causa degli attuali schemi di profitto e del falso benessere esteriore che fanno parte della nostra società: soltanto così si può pretendere di capire la missione che ha ognuno di noi nel mondo e poterla compiere fino in fondo per contribuire ad una evoluzione positiva dell’umanità.

TRACKLIST

1. Il nostro suono
2. TINA e SWARAJ
3. Outing parte II
4. Due lucertole
5. Aomame nascosta nell’appartamento
6. TENGO (Ghost Writer)
7. AniMadre
8. Ghiliachi

CREDITS

Scritto, prodotto, registrato, mixato e masterizzato da:
Gianluca Lo Presti al LotoStudio 2.0 (Ottobre 2017 – Luglio 2018)

Ispirato dal romanzo di A. Murakami “1Q84”

Gianluca Lo Presti: voce, elettronica, sintetizzatori, piano elettrico, basso.

OSPITI:
– Alessandro “AGA” Antolini: Batteria
– Giuseppe Lo Bue (Caron Dimonio): Chitarre disturbate
– Francesco “Fresco” Cellini: Violoncelli
– Manuela Trombini: Violini,Viole
– Ginevra Lo Presti: Voce recitante (brano 8)
– Marco “La Nonna” Posocco: Mix e produzione aggiuntiva (brani 1, 6)
– Coro Voci Bianche Parrocchia Sant’Antonino Faenza diretto dalla Maestra Daniela Peroni (brano 3)

Artwork: Mario d’Anelli

TRACK BY TRACK  a cura di Nevica

1- Il nostro suono. Questo brano è l’unico che mantiene una continuità col sound dei miei album precedenti, tipicamente wave, sporco e graffiante. Inizialmente il disco doveva essere tutto cosi, poi le cose sono andate diversamente: proprio nel periodo in cui mi accingevo a comporlo, ho avuto un acufene all’orecchio destro, problema assai diffuso tra musicisti. Un po’ come è successo a Caparezza, mi sono immaginato una vita dove mi sarei dovuto abituare a questo fischio costante che non mi avrebbe abbandonato mai più, che ormai fa quindi parte di me; come se la vita stessa mi abbia indicato che bisogna estraniarsi dall’esterno per ascoltare meglio il proprio mondo interiore. “Il nostro suono”, per citare Battiato, rappresenta la nostra vibrazione, ossia tutto quello che rimarrà di noi dopo la morte. È quindi un brano che omaggia la nostra identità e le nostre risorse interiori.

2-TINA e SWARAJ. Questa è la prima canzone che decido di dedicare esplicitamente al pensiero del musicista, psicologo e filosofo Mauro Scardovelli, attualmente uno dei miei Maestri spirituali. In particolare la canzone parla della frammentazione della nostra personalità in molteplici IO, ognuno dei quali rema in direzione contraria dagli altri dando vita a tutti i problemi che abbiamo. La soluzione sta nel convergere verso l’unità di intenti e nel superamento dei conflitti tra i singoli: si tratta di sviluppare un IO adulto più grande degli altri che possa fare da guida e da stimolo per la crescita di tutti. Un “autogoverno” di se stessi che Ghandi in indiano chiamava SWARAI. TINA invece è l’abbreviazione di “There is no alternative”, una corrente psicologica di pensiero che ritiene invece irrisolvibili i conflitti tra i nostri IO e sostiene quindi la perenne disarmonia di sé stessi.

3-Outing parte II. Outing è un momento di esternazione in cui un individuo decide di rendere espliciti dei contenuti che inizialmente teneva per sé, una confessione come atto catartico del liberarsi di qualcosa che tutto sommato ci pesa tenere dentro. Nel caso di questo brano i riferimenti autobiografici sono frammentati (come del resto in tutto il disco) da altre immagini o suggestioni che traggono spunto dalla lettura di Murakami: le storie si fondono a un livello in cui non si distingue più il mondo reale da quello interiore ma a volte succede che quest’ultimo esercita un peso assai maggiore del primo sulla vita delle persone.

4-Due lucertole. La genesi di questo brano riporta ad un fatto accaduto realmente che paradossalmente potrebbe sembrare un racconto surreale di Murakami: mi sono apparse in casa due lucertole in pieno inverno una subito dopo l’altra e, considerato che a Dicembre le lucertole dovrebbero essere in letargo, risulta curioso aver ricevuto la visita di ben due esemplari nella stessa mattinata. È una storia allegorica dove dietro alla figura di questi animali, peraltro molto considerati dall’antichità come simboli di spiritualità, ci deve necessariamente essere stato un messaggio di rinascita, come a voler liberarsi da qualcosa che ci opprime per così reiniziare un nuovo cammino.

5-Aomame nascosta nell’appartamento. È il brano del disco che più si rifà alla trama del romanzo 1Q84 di Murakami. Aomame, la protagonista adulta femminile anima gemella e alter ego di Tengo, è in fuga e si ripara in un appartamento a Tokyo che dà su un parco dove c’è uno scivolo, sul quale prima o poi spera sempre di vedere la sagoma del suo amato che sta cercando. Musicalmente rappresenta un omaggio a Trent Reznor e ai Nine Inch Nails: raramente la mia musica era stata finora cosi dura e aggressiva come avviene nel finale di questo pezzo, un doveroso atto di stima nei confronti del loro sound.

6-TENGO (Ghost writer). Non poteva certo mancare un brano dedicato al protagonista indiscusso dell’album. Tengo è un trentenne intellettuale di Tokyo che fa l’insegnante ma parallelamente per campare corregge o scrive romanzi per conto di altri: agisce dunque nell’ombra ed è in sostanza colui che non si prende mai i meriti che gli spetterebbero. Si tratta di una persona solitaria ma molto sensibile e incline all’introspezione in contrasto con la metropoli che lo ingloba. In questa canzone la parola Tengo ricorre spesso con significati contestualmente diversi, esattamente quello che accade in tutte le canzoni dell’intero album dove appunto alcuni significati confluiscono dagli uni agli altri senza soluzione di continuità.

7-AniMAdre. È curioso notare che la fine della parola aniMA e l’inizio di MAdre coincidano. L’anima è una grande madre alla quale tutti apparteniamo e la figura stessa della madre è l’anima della nostra vita, cioè la nostra generatrice. Il brano si sviluppa dunque in 2 piani concettuali: il primo è universale ed è quello descritto sopra; il secondo, individuale, si riferisce al rapporto che ognuno ha con la propria madre e riguarda soprattutto le ferite che derivano dai conflitti con essa, purtroppo molto frequenti. Alla fine la musica da grande medicina dell’anima qual è le cura e ne allevia il dolore portando l’individuo su un piano superiore, quello della riconciliazione spirituale. Ognuno di noi ha la sua battaglia tutt’altro che facile da combattere con questa figura di riferimento.

8-Ghiliachi. C’è un curioso aneddoto legato a questo brano che inizialmente si intitolava “Proteggimi”: il testo e la musica sono stati scritti con suggestioni derivanti dal titolo originario, il quale però in qualche modo non risultava essere perfettamente appropriato. I Ghiliachi sono una popolazione Siberiana che vive nell’isola di Sahalin e apparentemente non c’entrerebbero niente col significato del pezzo, se non che un libro che narrava le loro leggende divenne profondamente curativo per calmare le ansie della giovane protagonista del romanzo (1Q84). Il brano è una preghiera alla propria anima affinché ci protegga dalle immensità del male quando scendiamo nelle nostre profondità. Non è mai un viaggio facile ma spesso è necessario per evolversi, come del resto la storia dei Ghiliachi diventa la cura per guarire le ferite dopo la risalita. Il brano si conclude (forse) in sospensione come se la fine rappresentasse un nuovo inizio o come se la nostra esistenza stessa dentro all’universo sia ciclica e circolare.

BIOGRAFIA

NEVICA è il moniker dietro il quale si cela Gianluca Lo Presti, musicista, produttore, arrangiatore, tecnico del suono e titolare del Lotostudio 2.0 di Ravenna, studio di registrazione nel quale sono state realizzate alcune delle più significative produzioni musicali italiane indipendenti dell’ultimo decennio. Livornese di nascita ma Ravennate di adozione, l’artista opera nel settore musicale a livello nazionale da oltre 20 anni riuscendo in tutto questo tempo a costruirsi un percorso personale e approfondito che ha portato gli addetti ai lavori a considerarlo un professionista che “registra, suona e produce con uno stile unico diventato ormai un marchio di fabbrica…” (Musica Sotterranea, Feb 2011). Tra gli artisti prodotti figurano Simona Gretchen, Delenda Noia, Cosmetic, Tying Tiffany, Sinclair, Fermoimmagine, Cosmetura, Caron Dimonio, The Black Veils, Lebowski, Carlo Martinelli (ex Luminal), Ronin, Uyuni, Autunna Et sa Rose…

Alcune delle tappe principali della sua carriera:

1998 -Vince il Premio Città di Recanati con la canzone “Il Barone Nero”. In giuria quell’anno figurano Franco Battiato e Fabrizio De Andrè; sempre nello stesso anno LUCIO DALLA gli commissiona la produzione di alcuni brani dell’album di Mons.Milingo, il quale partecipa al festival di Sanremo con “Mai Wanga Anafa”, brano prodotto, suonato e arrangiato da lui stesso.

2001 -Stringe amicizia con BLAINE REININGER dei leggendari Tuxedomoon con il quale pubblica un album di brani electro-noise strumentali dal titolo “Sun and Rain”.

2008 -Fonda l’etichetta indipendente Discodada Records insieme a Lorenzo Montanà (produttore di Tying Tiffany) con la quale ottiene importanti riconoscimenti tra i quali la vittoria del Premio Fuori da Mucchio 2010 con l’album d’esordio della cantautrice Simona Gretchen.

2013 -Pubblica sotto il nome di NEVICA SU QUATTROPUNTOZERO “I diari miserabili di Samuel Geremia Hoogan” un album che lo pone definitivamente al centro dell’attenzione della critica musicale riscuotendo unanimi consensi come uno dei suoi lavori artisticamente più riusciti.

2015 –Inizia la collaborazione in qualità di produttore artistico insieme a Massimo “Madesi” De Simone con la label Area51 Records (nata in occasione del decennale dell’omonimo programma radiofonico in onda su Radio Città del Capo di Bologna) per la quale registra e mixa la prima release discografica, “Area51/Split_Ep#1”, con protagonisti Ronin e Uyuni. Nonostante la sua particolarità il lavoro viene accolto molto positivamente dalla stampa del settore. Successivamente per la stessa label coproduce “Caratteri Mobili”, l’ep di esordio solista del cantante Carlo Martinelli dei Luminal (2016) e in seguito l’album “Cura Violenta” dei Lebowski (2017)

2016 -Fonda assieme a Giuseppe Lo Bue dei Caron Dimonio ATMOSPHERE records, label dedicata alle sonorità dark-wave e post punk la quale successivamente comincerà a diventare un punto di riferimento di molte band principalmente bolognesi facenti parte di quella scena.

Alla fine del 2016 sotto lo pseudonimo NEVICA NOISE esce l’abum “Sputnik”, lavoro strumentale che fonde l’elettronica col rock al quale seguirà un lungo tour che interesserà tutta l’Italia e gran parte dell’Europa. Si tratta del primo Capitolo di quella che viene dall’artista definita “Trilogia dell’Anima”.

2018 – L’artista decide di fondere insieme le anime dei suoi due progetti NEVICA SU QUATTROPUNTOZERO (cantautoriale) e NEVICA NOISE (elettro-rock), dando vita dunque ad un nuovo percorso musicale ben definito il cui nome diventa per l’occasione NEVICA; sotto questa rinnovata veste artistica a Febbraio 2019 uscirà per AREA51 Records un nuovo album dal titolo “TENGO”, ispirato allo scrittore giapponese Haruki Murakami.

DISCOGRAFIA completa come artista:
-1987 “Non gridate più” K7
-1990 “Occhi di Bambino” 45gg
-1992 “I suoni dell’Inconscio” K7
-1997 “I frammenti del mio Io” Ep
-1999 “Cent’anni di Solitudine” Cd
-2007 “Nevica su quattropuntozero” Cd
-2010 “Lineare” Cd (Discodada)
-2013 “I diari miserabili di Samuel Geremia Hoogan”Cd (Discodada)
-2016 “Sputnik” Cd (TheSoundSystem)
-2019 “Tengo” Cd (Area51 Records)

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