Ottodix – Il Milione

Ottodix
“Il Milione – best of Ottodix 2014>2024”
Data d’uscita: 22 novembre
Label: VRec Music Label
Distribuzione: Audioglobe

PRESSKIT RISERVATO ALLA STAMPA – DA NON PUBBLICARE

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Ottodix arriva all’importante soglia dei 20 anni di discografia dopo aver celebrato i primi 10 nel 2013 con la raccolta di singoli “O.Dixea – best of Ottodix 2003>2013” allegata all’epoca a un libro di racconti ispirati ai primi 4 album e la prima biografia della band in appendice.

La seconda importante raccolta arriva puntuale per raccontare le vicissitudini a tratti uniche di questo progetto, evolutosi in un’operazione multimediale fatta di musica, spettacoli tematici, divulgazione, arte contemporanea e concerti tenuti nei luoghi più suggestivi, prestigiosi o improbabili, come le Biennali di Venezia, la tv cinese a Pechino, il sommergibile Nazario Sauro nel porto di Genova, i musei archeologici di Piazza S.Marco e di Roma, gli istituti di ricerca, le sale espositive berlinesi, le università italiane, i collegamenti con la Nuova Zelanda o le isole Farøer, fino al metafisico e spettacolare Teatro Andromeda a 1000 metri di altitudine nei monti Sicani.

Il Milione – Best of Ottodix 2014>2024” è dunque la testimonianza di un vero percorso fatto di sfide inusuali per un musicista, narrate nel cd booklet come un diario di viaggio e contenente 16 singoli dai 4 ultimi concept album (“Chimera“, “Micromega“, “Entanglement” e “Arca“, tre dei quali prodotti con Flavio Ferri) più l’inedito “Marco Polo”, scritto per celebrare il grande navigatore veneziano nei 700 anni dalla sua scomparsa, connettore culturale tra emisfero est e ovest del mondo in un periodo in cui questi due lati del pianeta si sfidano a muso duro.

Contiene anche la versione estesa di “Isole Remote” realizzata con musicisti da remoto nel 2020 durante il lockdown con vari special guest come i DeltaV, Livio Magnini dei Bluvertigo e Luca Urbani.

L’artista in questi 10 anni si è allontanato dai cliché del synth pop electro wave degli esordi per raggiungere sfere autoriali vicine a concept filosofico-scientifici, geostorici, distopici e in genere vicini alla scienza e all’ambiente, sempre più complessi, che hanno generato serie di opere d’arte contemporanea firmate dallo stesso Zannier, anche artista visivo di formazione, esposte nei 6 continenti, in due Biennali di Venezia e giunte in Oceania, a New York e più volte, curiosamente in quella Pechino, meta dello stesso Marco Polo.

Proprio questo contatto con la Cina e la grande attenzione che la città di Venezia negli ultimi anni ha dato all’artista, sia per la sua musica che le sue opere, ha ispirato questo “Il Milione” (titolo originale del libro di memorie di Marco Polo), scritto anche per celebrare gli spettacoli messi in scena con l’Ottodix Ensemble, formato da band, quartetto d’archi, i visuals e le animazioni su lavagna luminosa di Laura Marini.

Il pregiato digipack-deluxe è un vero oggetto da collezione, con il suo inconfondibile look “arancione”, la cover a sbalzo ispirata ai libri antichi e un’accurata rilettura degli artwork originali dei 4 album rappresentati, oltre a un booklet illustrato di 24 pagine con il diario di bordo dei 10 anni di avventure.

L’instancabile attività di Alessandro Zannier e dell’Ottodix Ensemble continuano a portare in scena l’ultimo spettacolo “Arca” e anche il precedente “Entanglement”, oltre a una serie di date promozionali per la raccolta, in cui riproporrà con la band molti dei brani in essa contenuti.

La release è accompagnata dal video di Marco Polo curato da Stefano Meneghetti e dal rilascio in vinile ultra limited 45 giri 7″ (solo 20 copie firmate e numerate) del singolo di “Marco Polo” nella versione Radio edit , con “Valigie d’aria”, il brano più datato del catalogo Ottodix risalente al 1998, riarrangiato più avanti da Carlo Rubazer, ex membro della band degli esordi. Un pezzo che è già una rarità.

TRACKLIST

1-POST
2-L’ULTIMA CHIESA
3-KING KONG
4-LE CITTÀ IMMAGINARIE

5-MICROMEGA BOY
6-PLANISFERA
7-ZODIACANTUS
8-ELETTRICITÀ

9-PACIFIC TRASH VORTEX
10-EUROPHONIA
11-ISOLE REMOTE (LHS version+guests)
12-MAORI

13-GRAVITÀ
14-TECHNE
15-MUSA
16-UTOPIA

17-MARCO POLO

CREDITS

Tutti i brani: musiche e testi di Alessandro Zannier
La raccolta comprende i 4 singoli principali dei 4 album pubblicati in questi 10 anni: “Chimera”(2014), “Micromega” (2017), “Entanglement” (2020) e “Arca” (2023), con l’aggiunta dell’inedito “Marco Polo”.

Track 1, 5, 6, 8, 9, 10, 13, 14, 15, 16 – versioni Radio Edit originali
Track 11 – versione edit 2024: special guests: DeltaV, Livio Magnini (Bluvertigo).
Luca Urbani, Ulrich Sadner. Il brano è tratto dall’album live “LiveHomeSerie” realizzato nel 2020 con musicisti da remoto durante i lockdown della pandemia.

“Marco Polo” – Prodotto da Alessandro Zannier
Registrato a: Virtual Studio di S.Pelajo (TV) da Alberto Gaffuri
Strumenti, voce e arrangiamenti: Alessandro Zannier
Mastering: Republica Recording Studio Barcellona – Flavio Ferri
Artwork e concept: Alessandro Zannier

L’Ottodix Ensemble on stage è composto da:
Alessandro Zannier – voce/synth, Loris Sovernigo – piano/synth/cori,
Giovanni Landolina – chitarre, Stefano Petterson – percussioni elettroniche,
Nicola Casellato – violino/viola, Alessandra Lunghi – violoncello,
Sarah Mazzoleni – viola, Gaia Virgilio – violino, Laura Marini – lavagna luminosa.

Altri membri 2014 > 2024:
Antonio Massari – chitarra, Mauro Franceschini – percussioni elettroniche,
Mauro Bonicelli / Elena Centamore / Luca Penzo – violino, Isabella Bortoluzzi – viola,
Elena Berti / Stefano Soncini / Giancarlo Giacomin – violoncello.

TRACK BY TRACK

1-POST
Il singolo di partenza del nuovo decennio con un chiaro riferimento sin dal titolo, ad andare oltre e a proiettarsi verso nuove sfide.
Singolo di punta dell’album “Chimera”, “Post” ragionava con sarcasmo sulle tendenze modaiole di frequentare eventi “cool” vagamente d’avanguardia, tra arte digitale, live set electro-set minimalisti di facciata e aperitivi culturali, in cui darsi un tono, in un’epoca che non inventa più nulla, circondandosi di post-moderno, post-punk, post rock e post human.

2-L’ULTIMA CHIESA
Una ballata d’amore dal sound mortifero, accompagnata da ben 2 EP di versioni extra e remix e da un video dai toni cupi, ma con le caratteristiche di un classico senza tempo.
Una storia d’amore lunga una vita che individua nel proprio compagno, idealmente, l’ultima chiesa in cui andare a pregare e rifugiarsi, prima della fine.
Un brano che, al momento di scegliere il secondo singolo, fu consigliato da Malika Ayane e considerato il suo favorito dell’album.

3-KING KONG
Una delle tracce più potenti e ruvide di Ottodix, ottenuta con l’incrocio di un accompagnamento electro – tribale e un basico riff di chitarra elettroacustica scordata e distorta, dedicata alla furia crescente dovuta ai soprusi che il sud del mondo ha sempre dovuto sopportare dalla società occidentale e che sta per raggiungere il limite di sopportazione. Come la figura tragica di King Kong, una volta che la furia degli oppressi si scatena, poi sono guai. Accompagnato da un mix di riprese live e da una serie di remix e bonus track in un EP, il brano funge anche da traino a “Odeon Utopia”, videoalbum live del 2015.

4-LE CITTÀ IMMAGINARIE
Quarto singolo da “Chimera” con un video confezionato appositamente per i contenuti extra di “Odeon Utopia” (il videoalbum live disponibile in rete dal 2015), è uno degli episodi di musica elettronica e “da camera” più riusciti dell’artista, totalmente onirica, che accompagna attraverso città immaginarie tipiche dei sogni ricorrenti, composte da più scorci di città reali mescolati, in cui ritrovare persone perdute in una sospensione temporale metafisica e inquietante. Per Rockit.it una delle migliori canzoni del 2014.

5-MICROMEGA BOY
Il brano di lancio del concept album filosofico “Micromega”, ispirato all’omonima novella di Voltaire, che segna un ritorno ad un pop radiofonico spumeggiante e caustico, in cui viene descritta con ironia la perdita di senso della misura nei social dell’utente medio, chiuso in una bolla autoreferenziale tutta sua, incapace di distinguere il bene dal male e di darsi una ridimensionata. E’ il primo brano del primo album realizzato con la produzione di Flavio Ferri dei DeltaV e registrato a Barcellona, l’inizio di un sodalizio che dura tuttora.

6-PLANISFERA
Secondo singolo estratto è la quintessenza del senso filosofico di “Micromega”, un album che in 9 livelli-canzone, analizza e divide la materia del cosmo in altrettanti ordini di grandezza, dalle microparticelle ai sistemi planetari, galattici e di universi, mettendo l’uomo al centro. Dedicato al livello planetario- terrestre di grandezza, descrive il paradosso “di cercare punti fermi, sopra ad una sfera che va intorno ad una stella, mentre gira su di sé” con un maestoso mid-tempo oscuro ed electro-orchestrale, eseguito in anteprima live dall’artista nel 2016 a Pechino in diretta per la TV cinese.

7-ZODIACANTUS
Un ironico brano pop dedicato con amarezza alla disillusione di chi non crede agli oroscopi e all’influenza del destino e degli astri sulle nostre azioni, ma che imputa il nostro agire alle costrizioni del sistema sociale. Accompagnato da uno dei più bei videoclip della band, girato dallo stesso Flavio Ferri, omaggia con grande ironia il famoso video dei Depeche Mode “It’s no good”, mostrando una band dal look improbabile esibirsi in un night davanti a una coppia costituita da un manichino e un uomo attempato e disilluso, interpretato dal bravissimo Giorgio Ganzerli, attore televisivo e teatrale.

8-ELETTRICITÀ
Ultimo estratto da “Micromega”, rappresentante il livello molecolare della materia del cosmo, in realtà è una spietata analisi sulla tensione sociale che monta sotto la facciata del perbenismo e sull’odio latente che ribolle e che prima o poi scoppierà. Altro video memorabile di Flavio Ferri girato in un grande albergo di Sanremo, che mostra una sorta di Doctor Strangelove dotato di una palla di vetro elettrostatica (una lampada al plasma) attraverso la quale manipola eventi e tensioni sociali.

9-PACIFIC TRASH VORTEX
E’ il continente galleggiante delle microplastiche, grande come la Spagna, uno dei 6 individuati negli oceani. Un soggetto che Ottodix descrive come l’autentico settimo continente su cui il populismo pianta la sua bandiera. La discarica del mondo, paragonata al web, luogo in cui le fake news e i veleni della pancia della gente scaricano a getto continuo odio e insinuazioni che finiscono per inquinare la realtà. Una faticosa video – performance di 12 minuti consecutivi in cui Zannier canta ripreso a rallenty col viso cosparso di dentifricio al mentolo e ritagli di fake news e simbologie estremiste, che lancia l’album “Entanglement”.

10-EUROPHONIA
Secondo estratto ufficiale a un anno di distanza dall’uscita del primo (causa pandemia), è il brano che rappresenta il continente europeo e la ridicola incapacità degli europei di andare d’accordo tra loro, paragonati a una coppia i cui anni dell’idillio sono finiti da un pezzo e in cui gli individualismi tornano a far da padroni. Il brano più “classic synth pop” di “Entanglement, il concept album – giro del mondo per canzoni – di Ottodix che ha dato il via a operazioni culturali inimmaginabili, arrivate fino agli antipodi in Nuova Zelanda e alla Biennale di Venezia. Rilasciato anche in un rarissimo EP 10” in vinile, conteneva anche l’inedito “Jules Verne”, traccia supportata anch’essa da un suggestivo video realizzato con la lavagna luminosa di Laura Marini.

11-ISOLE REMOTE (LHS version+guests)
Una traccia di “Entanglement” dedicata al “non continente” delle isole remote del mondo, metafora dell’isolamento umano nel mare quantico della sociatà e del web. Ispirato all’insediamento umano più remoto al mondo, Tristan da Cuna, è forse uno dei brani più profondi e ispirati di Ottodix ed è dedicato al bisogno di sconnessione e isolamento dentro a un mondo iperconnesso. Accompagnata da un complesso video con 17 musicisti collegati da casa e una versione di 7 minuti, questa canzone di Entanglenment a sua volta lanciava un album digitale (Live Home Serie) di live registrati a distanza e rilasciati in rete durante la pandemia e vanta special guest importanti come i DeltaV, Livio Magnini dei Bluvertigo e Luca Urbani.

12-MAORI
Terzo singolo ufficiale di “Entanglement” uscita in una specialissima “Biennale Edition” in vinile rosso 12″ con l’inedito “Mega Brain” e altre versioni extra, è un potente brano di denuncia ispirato ai Maori e alla Nuova Zelanda, rappresentante il continente Oceania dell’album e ispirato alla lumgimiranza di un Paese che ha fatto i conti e superato le discriminazioni ed è agli antipodi esatti dell’Italia. Accompagnato da un video in due versioni in cui due danzatrici con simbologie Maori combattono tra loro, è stato presentato appositamente durante la performance live tenuta al Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia del 2021, in collegamento proprio con la Nuova Zelanda.

13-GRAVITÀ
Il singolo che lanciò il concept album “Arca”, un complesso lavoro di elettronica immersiva e canzoni future-pop soundtrack, intriso di fantascienza ecologista alla Miyazaky, il cui brano gioca con la parola “gravità” intesa per descrivere la leggerezza con la quale le persone oramai commettono, dicono e scrivono qualunque forma di atrocità perdendo il senso del limite e della gravità, appunto, ma anche descrivendo il decollo dell’umanità verso una gigantesca arca spaziale in seguito a un’apocalisse planetaria. Ogni brano di Arca rappresenta un habitat artificiale per la società migrante del futuro.

14-TECHNE
Descrive l’habitat, il padiglione della tecnologia e della scienza che servirà saper tramandare ai coloni spaziali un domani. Un inno all’importanza del sapere scientifico e all’importanza di non mettere in dubbio la ricerca, unica risorsa un domani, per tenerci in vita. Il brano è accompagnato da un ipnotico video in cui Ottodix canta con lineamenti androgini e spersonalizzati all’interno di un tunnel che corre a folle velocità, come il progresso.

15-MUSA
E’ il padiglione in cui i coloni di Arca si dedicano alla spiritualità, alla filosofia e alle arti. Un brano in cui Ottodix approfitta per ricordare l’importanza della creatività e dell’arte per una società, della salvaguardia della cultura e del beneficio salvifico che potrebbe dare perfino e soprattutto de ci trovassimo in un viaggio senza ritorno sperduti nel cosmo. Il video di questa canzone, non a caso, è stato girato durante l’importante performance live al Conservatorio di Venezia a Palazzo Pisani, parte della residenza artistica veneziana “ArcaVenice” sviluppatasi in importanti sedi istituzionali della città,

16-UTOPIA
Ultimo singolo tratto da “Arca” e non accompagnato da nessun video, è dedicato al padiglione della ricerca e rappresenta la coda dell’ arca spaziale, ideata da Zannier con la forma di una immensa tartaruga, con la città sferica di Arca al centro e un anello in cui sono collegati i 6 habitat-padiglioni che i coloni utilizzano per nascere, coltivare, studiare, lavorare, rilassarsi e fare ricerca. La versione video live di questo brano mostra l’Ottodix Ensemble (band+quartetto d’archi+lavagna luminosa) al gran completo spiegarsi verso il finale epico di uno spettacolo di musica e divulgazione che è ancora in tour, in Italia e all’estero.

17-MARCO POLO
La canzone, ispirata al leggendario navigatore veneziano i cui 700 anni dalla morte cadono quest’anno, è l’inedito contenuto nella seconda raccolta di singoli “Il Milione – best of Ottodix 2014>2024”. Una canzone dedicata agli esploratori, a chi sa guardare il mondo da punti di vista e culture opposti cercando di unire e creare legami. Nel brano Oriente e Occidente, due mondi mai come oggi in conflitto tra loro, invocano nuove figure come quella di Marco Polo, intrecciando un abile sottotesto più biografico con riferimenti nascosti ai 4 concept album tematici pubblicati in questi 10 anni tra scienza, filosofia, fantascienza e geostoria.

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