Petramante
“Ortica”
Data d’uscita: 29 settembre 2023
Etichetta: Bassa Fedeltà
(presspage riservata alla stampa, non pubblicare)
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In uscita per Bassa Fedeltà “Ortica” è il terzo disco dei Petramante. Le undici canzoni sono intervallate da quattro brani strumentali che il compositore Arturo Annecchino ha donato all’album e che ne scandiscono il ritmo tematico. Tra ospiti di rilievo dell’album Nada, voce ne “Il male necessario” e Pino Strabioli che recita in “Deandré”.
Ospite, come autore, il cantautore Gianmarco Fusari, parigino d’adozione, che firma “Ahimé” un brano scritto appositamente per i Petramante.
L’intero lavoro è corredato da illustrazioni tematiche tra cui una mappa, una cartografia sentimentale, che guida l’ascoltatore tra i brani.
“Abbiamo registrato un disco, scrivendolo di mattina, coi bambini a scuola.
Lo abbiamo scritto con la leggerezza di chi non ha nulla da perdere o un posto da tenere.
Torniamo dopo aver stretto le mani ai nostri genitori che se ne andavano, dopo aver cambiato vita, lavoro, case.
Torniamo prendendo in prestito la psicofisica di Fechner del “libretto della vita dopo la morte”, i pensieri di NOF4, artista internato nel manicomio di Volterra, il mistero dei cosmonauti perduti dei fratelli Judica Cordiglia.
Torniamo cercando di capire il segreto della levitazione delle “vite straordinarie di uomini volanti” di Enrico Buonanno, “Anima alzati, apriti” come Battisti, l’incanto di Simon mago dei Vangeli Apocrifi e le estasi di Santa Teresa d’Avila.
E ancora amore, ma maturo e continuamente riconfermato, orgasmi e refoli di vento, madri che ci invitano a ballare anche se facciamo fatica a ricordare il loro odore.
L’accettazione del cambiamento delle cose, col desiderio che torni almeno in parte la leggerezza perduta.
Gli album con cartoline della nostra infanzia, i nostri figli con la polvere lunare poggiata sui capelli, De André, gli acidi.
La felicità, che è un blackout.
Un disco in equilibrio come una brocca piena fino all’orlo poggiata su un tavolo zoppo.
E noi a brindarci con i gomiti sopra“.
TRACKLIST
01- A1
02- NOF4
03- Levitas
o4- Tu prima di te
05- Cicale
06- A2
07- Credo
08- Il male necessario (feat. Nada)
09- Ahimé
10- Canzone verde
11- A3
12- Tornerò
13- Fechner
14- A4
15- Deandrè (feat. Pino Strabioli)
CREDITS
Tutte le canzoni sono di Petramante eccetto A1/A2/A3/A4 (Arturo Annecchino) e Ahimé (Gianmarco Fusari).
Francesca Dragoni – voce, chitarra acustica
Simone Stopponi – voce, chitarra elettrica, chitarra acustica, synth
Maurizio Freddano – basso, cori, synth, chitarre, programming
Simone Possieri – batteria, cori, programming
Nada Malanima – voce su “Il male necessario”
Arturo Annecchino – pianoforte su A13/A12/A10/A11
Pino Strabioli – voce su “Deandrè”
Stefano Benini – voce su “Levitas” e “Credo”
Stefano Anselmi – pianoforte su “Canzone verde” e “Deandrè”
Martina Sciucchino – violoncello su “Deandrè”
Daniela Broccucci – logistic
foto di Benedetta Balloni, artwork di Francesca Dragoni
Produzione artistica – Maurizio Freddano e Petramante, Andrea Mescolini e Luca Pellegrini
registrato da Andrea Mescolini al Bonsai Recording Studio e da Luca Pellegrini a casa sua.
TRACK BY TRACK by Petramante
NOF4
Nof4 è lo pseudonimo di Oreste Ferdinando Nanetti. NOF4 fu recluso presso l’ospedale psichiatrico di Volterra e lì incise, con la fibbia della divisa da internato, decine di metri del muro di recinzione, elaborando un ciclo surreale di disegni e testi. Sua è la frase di apertura, e a lui si deve l’ispirazione per questo brano che parla del senso di follia e costrizione conseguenti a una libertà che non si è saputa usare, facendo scelte che ci costringono dentro astronavi fuori orbita che prendono fuoco, come fossimo cosmonauti perduti.
LEVITAS
Le “Vite straordinarie di uomini volanti” di Errico Buonanno ispirano il testo di questa canzone che canta la levitas in opposizione alla gravitas, con l’augurio di possedere leggerezza nel difetto, perché volare è un prodigio d’inutilità. E con la speranza che ci si possa staccare davvero dal suolo e “restare” qui anche con le ali.
TU PRIMA DI TE
La prima volta che ho visto mia figlia Futura, ho avuto netta l’impressione che provenisse da altrove, da altri luoghi, tempi, dimensioni. Ho visto la storia dell’umanità nei suoi occhi, poi l’ho guardata meglio e in lei ho riconosciuto me e sua madre.
CICALE
Cicale è un proiettore di diapositive che si accende e fa scorrere ritmicamente le immagini di un’infanzia di provincia, in un piccolo paese negli anni ‘80 – estati roventi in campagna con i roghi che bruciano alberi e cicale – e continua a proiettare senza soluzione di continuità fino al momento della morte della Madre, che è il fil rouge in ognuna di quelle foto. “Abracadabra” come rito, più che come preghiera senziente.
CREDO
Credo è l’amore quando dentro ci sono la vita e tutto il resto, le complicazioni che arrivano con il passare del tempo, con il disincanto, è la lotta per continuare a costruire, riconoscere l’altro attraverso i sensi, esserci e imparate a lasciar andare, fino alla resa finale.
IL MALE NECESSARIO feat. Nada
Il mantra ripetuto in questa canzone sulla sopravvivenza alterna due periodi: “è tutto così faticoso, pure il vuoto” e “il male necessario ci ha colpito”. Gli attori in equilibrio tra queste due frasi sono fantasmi e corpi che emergono da una diga, luogo artificiale ed enigmatico per eccellenza. Questo male di vivere è quindi la costante che passa sopra al tempo, scandito solo dal cambiamento di colore dell’acqua.
AHIMÉ
Una canzone scritta e ambientata a Parigi, che attraverso i dettagli di ciò che resta, interpreta la fine di una relazione. Come ne “Les feuilles mortes” di Yves Montand, c’est la chansonne qui nous ressemble.
CANZONE VERDE
Uno dei brani più vecchi del disco, scritta in un raro momento di ozio, che ricordiamolo è importantissimo e va coltivato. Nel nostro giardino spesso lasciamo crescere anche “erbacce” molto rigogliose, che come certi pensieri neri, ci sorprendono e sbocciano in fiori colorati.
TORNERÒ
Una “canzone cumulativa” (come “La fiera dell’est” e altre filastrocche per bambini), apparsa completamente in sogno. A tornare è un sentimento buono: la serenità, la gratificazione, un ricordo di pura gioia.
FECHNER
Ne “Il libretto della vita dopo la morte” Gustav Theodor Fechner teorizza la relazione tra spirito e materia: le anime dei defunti sono presenti e vivono in noi, restano presenti come guida e luce, ed è questo a cui ci appigliamo quando ogni religione sembra non rispondere alla nostra ricerca di segni e presenze.
DEANDRÉ feat. Pino Strabioli
Questa canzone descrive il passaggio dall’essere figli all’essere padri attraverso i cambiamenti del panorama visti dalla stessa finestra. Con il mutare del paesaggio, mutano anche prospettiva e scopo, si accettano i cambiamenti e il futuro diventa bellissimo, avvicinandosi alla sensazione del primo incontro con la poesia, con la musica, con De André.
BIO
Petramante è un progetto cantautorale che esordisce musicalmente nel 2009 con l’album “É per mangiarti meglio”.
Dopo il tour del primo disco, che ha toccato oltre alla Penisola anche Germania, Austria e Sudamerica, Petramante pubblica nel 2013 il secondo album dal titolo “Ciò che a voi sembra osceno a me pare cielo”, sotto la guida e la produzione artistica di Paolo Benvegnù.
Inizialmente definito come canzone d’autore, il gruppo rivela anche una vena più feroce in un perfetto bilanciamento tra leggerezza e complessità.
Con il secondo album il gruppo parte per un intenso tour in giro per l’Italia tra festival e locali ed elabora una serie di video autoprodotti che hanno l’intento di completare visivamente l’estetica del disco.
Il singolo “Implodo” è inserito nel catalogo multimediale “Io e l’altro”, uscito per Fonopoli con la supervisione artistica di Renato Zero e numerosi brani sono stati scelti per compilation di rilievo o passati da radio nazionali (RadioRai, Radio DeeJay, Isoradio).
Il lavoro di scrittura di Petramante esprime l’esigenza lucida di andare oltre alle consuetudini e ai tabù contemporanei, affrontando temi che tocchino l’intera esperienza emotiva e fisica umana, quasi liberando l’ascoltatore dal pudore e dalla paura.
Con il nuovo album “Ortica”, realizzato dopo dieci anni dall’ultima uscita, il progetto si apre per la prima volta alla molteplicità e alla scrittura collettiva del gruppo, alla libertà di sperimentare con gli strumenti e con le voci, per uscire dalla strada tracciata e, in bilico tra levitas e gravitas, parlare di quello che in questi dieci anni é accaduto, cantando di nascita e morte, di filosofia e illusione, di tempo e letteratura.