PETRINA
“L’Età del Disordine”
Data d’uscita: 14 ottobre 2022
Label: Alter Erebus
(presspage riservata alla stampa, non pubblicare)
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L’Età del Disordine è il quinto album di Petrina e il primo lavoro interamente in italiano.
L’Età del Disordine è stato composto nel salotto dell’appartamento in cui Petrina vive “…al posto delle poltrone e della tv, ci sono il piano a mezzacoda, la Nord Stage rossa, la chitarra viola e un intrico di mixer, pedali, cavi, ferraglia. Al centro c’è un pezzo di moquette rossa su cui posso saltare, ballare e sdraiarmi a terra, a pensare. Dalla grande porta finestra guardo la pioggia, le rondini, i miei vicini. Il mio disco è nato tutto lì, in quei venti metri quadri“.
Gli arrangiamenti sono stati realizzati insieme a Marco Fasolo, musicista sensibile ed eclettico noto per aver fondato i Jennifer Gentle ed essere produttore degli I Hate My Village. “In quel salotto abbiamo passato più di un mese: gli strumenti e i cavi si sono moltiplicati, il disordine è cresciuto e ha dato forma a nuovi suoni e a nuove visioni: tutto ciò che si sente nel disco è fisico, reale.
Quelle che possono sembrare tracce di elettronica sono in realtà chitarre suonate in modo non convenzionale, crini e bulloni sulle corde del pianoforte, piatti di batteria rotti e bacchette per mangiare il sushi usate come battenti. Ho cantato su vecchissimi microfoni a nastro (gli stessi usati negli studi RCA a New York negli anni 50), in alcuni casi sdraiata a pancia in su, col diaframma galleggiante…Ogni strumento è passato attraverso mixer analogici e preamplificatori valvolari, per restituire all’ascolto tutto il calore del suono reale, dello spazio attorno, delle nostre emozioni“.
TRACKLIST
- Begonie
- Cocktailchemico
- Ginnastica
- Era Ieri
- Panorami – che
- Amore È Cieco
- Astronauta
- Cuore Nero
- Cosa Sai Di Me
- Jingle
- Piccola Cicatrice
CREDITS
Petrina: voice, piano, toy piano, keyboards, guitar, all compositions and lyrics;
Marco Fasolo: guitar, bass, percussion, additional backing vocals;
Andrea Davì: drums, percussion;
Arrangements and artistic production by Petrina and Marco Fasolo;
Voices and drums recorded at Argo 16, Venice-Marghera;
Mixed by Marco Fasolo;
Mastered by Riccardo Zamboni.
Photos by GG
Costume design by Michela Francia
Hairstyle by Salone Multispace
Graphic design by Nemo Dezign
Produced by Petrina
TRACK BY TRACK
01 – Begonie
La vegetazione cresce inarrestabile, la natura prende anche gli spazi domestici dell’uomo che soccombe al suo avanzare e sprofonda nei vasi, mentre le piante se la ridono in cucina. Visione distopica o utopica?
02 – Cocktailchemico
È una donna che parla: le umiliazioni producono una riscossa profonda, un’energia fisica che trasforma le sue ferite in parole: “pedalando mi scolo ogni mio errore”. Il risultato del processo alchemico è la creazione di un cocktail, con tanto di ricetta.
03 – Ginnastica
Per non essere sopraffatti dal disordine c’è bisogno di disciplina, di un allenamento quotidiano che tonifichi i muscoli e dia una forma al caos. Esercitarsi a vivere, ogni giorno, senza paura di smarrirsi.
04 – Era Ieri
Il bisogno della felicità e il problema della sua negazione: essere felici vuol dire rischiare di vivere una condizione fragile, instabile, disordinata. Investire energie nella sua ricerca e accettare anche il dolore della sua perdita. È la canzone che contiene il verso con il titolo del disco.
05 – Panorami – che
Nata nell’aprile 2020, in pieno confinamento. Quando la natura si prendeva nuovi spazi, indisturbata e tutti noi restavamo a guardare attoniti, i panorami che avevamo dentro e fuori. E prendevamo appunti nell’ombra.
06 – Amore È Cieco
Amore è un mare amaro, amore è un maramao. Ironia dolceamara, con giochi di parole, su uno dei temi principali dell’esistenza (quello che più ha ispirato i cantautori e i poeti di tutti i tempi) e uno dei più irrisolti.
07 – Astronauta
Un astronauta viene abbandonato nello spazio dalla sua navicella. Mentre cade a testa in giù verso la Terra, racconta il colore del cielo, ripensa al suo passato e alle tempeste che ha imparato a nascondere.
08 – Cuore Nero
La visione lucida della realtà non ammette edulcorazioni o fronzoli. Vederci chiaro significa andare a fondo, scavare fin nelle parti più scure, fino alle radici, lì dove è il nero a far luce sulle cose.
09 – Cosa Sai Di Me
È una dichiarazione di poetica: le canzoni nascono quando si ha urgenza di dire qualcosa, come un vuotare le tasche. Ci si denuda, ci si espone, ci si dà, senza nascondimenti. Cercare la parola più vera, più giusta, è gettare un ponte verso l’ascoltatore.
10 – Jingle
L’abbandono, l’assenza, provocano un rumore pervasivo che invade ogni luogo della casa. La soluzione è semplice: annotare il ritmo, trascrivere la cadenza, comporre un jingle per ogni stanza.
11 – Piccola Cicatrice
Una cicatrice sul dorso della mano, a forma di faccia, è testimone di un passaggio, segno di una ferita avvenuta e al tempo stesso di una guarigione in corso. La natura rinasce e così la pelle, che piano piano cancella la piccola faccia.
BIO
Debora Petrina, in arte PETRINA, è secondo Paolo Fresu “una delle artiste più originali emerse nell’ultimo decennio. Multipla e capace di moltiplicare l’arte”.
Compositrice, cantautrice, cantante, pianista, tastierista e altresì danzatrice, performer e scrittrice, ha all’attivo sei album di canzoni/composizioni (Ala Bianca e Tuk Voice, con David Byrne, John Parish, Elliott Sharp e Jherek Bischoff fra gli ospiti) e quattro album come interprete di musica contemporanea (OgreOgress e Stradivarius) con prime assolute di Morton Feldman e Sylvano Bussotti.
Vincitrice del Premio Ciampi nel 2007 e unica cantautrice italiana (oltre a Carmen Consoli) di cui David Byrne abbia pubblicato i brani nelle sue radio-playlist di preferiti, Petrina ha ricomposto un brano di John Cage, la cui partitura è ora pubblicata worldwide dalle Edition Peters (NYC) – gli editori di John Cage nonché di gran parte del repertorio classico e contemporaneo – con il doppio nome Cage/Petrina.
Paolo Fresu l’ha scelta per inaugurare con un album, “Roses of the Day”, la sua etichetta dedicata alle voci. L’interpretazione che Petrina dà di “Only”, brano per voce sola di Morton Feldman contenuto in questo album, è stata inclusa da Chris Villars nella sua Morton Feldman Page, punto di riferimento mondiale per tutto ciò che riguarda il lavoro del compositore americano. Assieme a Paolo Fresu Petrina ha registrato anche un disco pubblicato da La Repubblica nel 2016 per i 40 anni del gruppo editoriale.
Insieme alle sue proprie musiche ha suonato prime assolute di Nino Rota, Bruno Maderna, Camillo Togni, Sylvano Bussotti, John Cage, Eunice Katunda e Morton Feldman, negli Stati Uniti, Cuba, Turchia, Etiopia e Giappone, oltreché in Europa. È stata interprete pianistica e vocale delle opere contemporanee del compositore Giovanni Mancuso, in prima assoluta per il Teatro la Fenice di Venezia, il Teatro Comunale di Treviso e il Centro d’Arte di Padova.
È autrice di musiche e canzoni, nonché unica musicista in scena, per lo spettacolo “Le cose che succedono di notte” con lo scrittore Tiziano Scarpa (Premio Strega, Einaudi).
Il 14 ottobre uscirà il suo ultimo album di canzoni, L’ETA’ DEL DISORDINE, mentre l’1 settembre è uscito per la zOaR Records, l’etichetta di Elliott Sharp, l’album composto con Giovanni Mancuso, le NUOVOMONDO SYMPHONIES, album che ha suscitato l’entusiasmo di Terry Riley.
Petrina è anche scrittrice. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati sulle riviste letterarie “Il primo amore” e “Stanza 251” ed è in uscita il suo primo libro.
FOTO (credits: GG)
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