Pitch3s – “Δόξα (Dòxa)”

PITCH3S
Δόξα (Dòxa)
Data d’uscita: 22 aprile 2022
Etichetta: Metatron

(Presspage riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)

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Δόξα (Dòxa) rappresenta un’opinione soggettiva, la nostra, di ciò che l’umano spirito riesce ad esprimere di più e allo stesso tempo a tacere di più. E’ contemporaneamente un elogio ed una critica alla capacità dell’essere umano di scavarsi dentro, cercando di trarne del positivo o incombendo nel non vedere altro che negatività.
Cinque brani che racchiudono un percorso intenso fatto di spontaneità e ricerca musicale, nati da un incontro di studio tra due batteristi che scoprono di avere la stessa visione e passione per la musica elettronica, il cantautorato e le sonorità tipiche nord europee.
Δόξα è stato composto e prodotto in giro per l’Italia, in diversi studi ed appartamenti isolati. “In My Head” è stato il primo singolo pubblicato decretando l’inizio del progetto PITCH3S.
Sull’onda di quel levante entusiasmo, tutto il resto è venuto da sè:
“Agafia”, “Gift”, “432” sono tracce scaturite da riflessioni condivise riguardo avvenimenti e stravolgimenti di vita privata, curiosità in comune e semplici chiacchiere notturne. “Yardsale” è il brano “della trasferta”: è stato scritto di getto nelle ore notturne in una casa di campagna che affaccia su una vallata nel cuore della Tuscia.
Ogni brano cerca di racchiudere una riflessione umana condivisibile da molti, un’opinione che potrebbero vestire in tantissimi, una “Δόξα” soggettiva e personale ma contemporaneamente universale e collettiva.

TRACKLIST

  1. Agafia
  2. 432
  3. Yardsale
  4. Gift
  5. In My Head

CREDITS

– Produced & composed by Pitch3s Davide Savarese, Sergio tentella at Pitch3s studios
– Vox recording by Alessandro orlandi at cantieri sonori
– mix by Alessandro Donadei at Jedi sound studio
– Master Giovanni Versari

TRACK BY TRACK a cura di Pitch3s

01. AGAFIA
Spesso la solitudine comporta la gestione delle proprie bestie interiori, di quei cosiddetti mostri che giacciono dentro di noi silenti, di tutti quegli “scheletri nell’armadio” che, ogni qual volta riaffiorano, sovente provocano delle sommosse emotive che ci fanno vacillare. Ma cosa prova una delle persone più “sole” sul pianeta terra?
La storia di Agafia Lykova ci ha affascinati fin da subito: da decenni, precisamente dal 1988, vive in solitudine (o quasi) nel profondo freddo della Siberia, a circa tre ore di elicottero dalla città più vicina Abakan. Su di un lembo di terra che da su un fiume al centro della taiga siberiana, Agafia porta avanti la sua routine quotidiana volta alla sopravvivenza, fisica e mentale. Abbiamo immaginato che ciò che spinge questa donna a condurre la sua vita senza rapporti sociali sia la radice stessa dei rapporti sociali e del loro fiorire: il Bene e l’Amore, per la vita e per la meraviglia in ogni singola cosa.

02. 432
432 parla di vulnerabilità, quella che ci rende attoniti di fronte ad un quadro, durante l’ascolto di una canzone che ci trasporta in giro per la linea temporale della nostra vita o di fronte ad una persona i cui tratti psicofisici ci tolgono il fiato. Ognuno di questi “attacchi” alla persona, ovvero quando l’estasi dell’immagine buca la nostra percezione generandoci un senso di smarrimento nel mistico, sono condensati nella storia di 432: un giovane che, esausto ed intontito dalle fotografie della persona che ama, diventa prigioniero del carcere che il ricordo, consumandolo, gli edifica dentro.

03. YARDSALE
C’è una speciale chimica tra quegli amici che si insegnano a vicenda delle cose, che si spiano e che rubano con gli occhi tutto ciò che di bello c’è nell’altra/o.
Proprio come il classico yard sale (o garage sale) all’americana, dove un proprietario di casa mette in vendita nel proprio giardino tutto ciò che reputa di non utilizzare più nella sua dimora o, per meglio dire, che ha utilizzato fin troppo. Così, in Yardsale, un ragazzo che “impara la vita” dal suo migliore amico, se ne innamora, non sapendo bene come gestire il sentimento che infuria in lui.
Ciò che distingue in maniera più viscerale l’istante in cui ci si innamora dalla maggior parte degli altri “istanti fenomenici” è un senso di verità puerile prorompente che dilaga nell’Io in qualità di chiarificatore delle intenzioni umane nonché di una scala delle necessità: un viaggio a ritroso fino ad un sensus primordiale è ciò che accade al protagonista di Yardsale, nel momento in cui sente di voler baciare il suo migliore amico. Solo la timidezza sopraggiunge a frenare quella pulsione: quest’ultima, a volte, è la maschera preferita degli innamorati.

04. GIFT
Quanto precario equilibrio risiede fra le ragioni morali, di per sè “normative” ovvero persuasive all’azione in un individuo, talvolta anche a prescindere da elementi motivazionali esterni (desideri) e l’alterazione chimica neuro-trasmissiva o, addirittura, genetica, nel momento che precede la manifestazione di un comportamento suicidario?
“Gift” cerca di muoversi su questo sottilissimo filo, ponendo l’accento musicale sull’interrogativo vita-morte che spesso insorge prepotentemente e sull’istante che precede la definitiva perdita di lucidità. La dimensione del sogno prende forma e circonda la mente del protagonista del brano, portandolo in un viaggio a ritroso nella sua vita, ripercorrendo tutte le tappe fino alla visualizzazione dei suoi affetti più cari.

05. IN MY HEAD
“In my head” è uno sfogo che pone l’accento su quegli stati di stallo mentale che ognuno di noi attraversa durante o dopo una relazione burrascosa.  E’ un elogio alla capacità dell’essere umano di voltare pagina, di sovvertire momenti di blocco interiore, emotivo. “In my head” è tutto ciò che ronza nella testa quando ci si sente presi in giro, quando ci si sente eccessivamente cambiati dai compromessi, a tal punto da guardarsi dentro e fare conoscenza con una
persona nuova, diversa. E’ un grido di sofferenza e di speranza, di dolore ricevuto ed inflitto e di confidenza nella propria abilità a tirarsi fuori dall’ombra spaventosa dell’immobilità.

BIO

I Pitches sono Sergio Tentella e Davide Savarese.
In comune, oltre l’essere due batteristi turnisti, hanno la passione per la musica elettronica componente predominante del progetto, i sintetizzatori, che prediligono rispetto alle bacchette, e le atmosfere musicali dream pop/trip pop nordeuropee.
Sergio, producer e batterista, inizia a studiare batteria a 12 anni, rapito dai campioni percussivi di una tastiera Bontempi. Perfeziona il suo percorso musicale al Conservatorio di S. Cecilia (Roma) e contemporaneamente inizia un’intensa attività live che lo porta a suonare in giro per Italia ed Europa come batterista di Gio Evan, Elisa Rossi, Rossana Casale, Diego Buongiorno e molti altri, in studio invece per produzioni Universal, Sony, Warner.
E’ membro del progetto Elephantides, che fonda con il polistrumentista Daniele Sciolla, suonando nei più importanti festival e club di musica elettronica italiani ed europei.
Davide, batterista anche lui, inizia lo studio dello strumento a 14 anni. Trasferitosi a Roma a 19, continua il percorso di studio musicale al Saint Louis College of Music. Parallelamente intraprende la carriera da turnista live (Alex Britti, Dolcenera, Margherita Vicario, Rocco Papaleo, Davide Shorty, Orchestra di Piazza Vittorio, solo per citarne alcuni) e in studio collaborando in qualità di songwriter e batterista con produttori da ogni parte d’Italia: Tommaso Colliva, Emanuele Triglia, Mario Tronco, etc.
E’ proprio la batteria al centro del loro primo incontro: durante una sessione di studio scoprono l’amore reciproco per la composizione (in particolare elettronica) e l’uso dei sintetizzatori, protagonisti fin da subito dei loro brani, a tal punto da rendere la batteria strumento secondario nel loro progetto.
Pitch3s prende spunto dalle diverse “accordature” o “intonazioni” che l’animo umano affronta nelle sue vicende quotidiane; vuole cercare di essere una trasposizione viscerale in chiave elettronica delle più forti emozioni che l’essere umano è in grado di sperimentare, nei suoi alti e nei suoi bassi. Così come un cursore oscillante tra diverse altezze, i Pitch3s oscillano, navigano tra le onde dei sentimenti umani, con pochi, fondamentali fil rouge: campionature, synth, drum machine, oggetti di utilizzo comune.

 

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