Random Clockwork
“Wires”
Data d’uscita: 29 novembre 2019
Autoprodotto
(Presspage riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)
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“Wires” è l’album d’esordio autoprodotto dei Random Clockwork che viene alla luce dopo un’intensa lavorazione durata oltre due anni. Il gruppo si ispira a un genere di musica libera e dura, che non si ammorbidisca di fronte alle esigenze del mercato. Ne esce quindi un disco con un electro-sound sempre più solido e granitico che rivela l’essenza dei suoi creatori.
Nascosti dietro a maschere rappresentanti animali, i Random Clockwork si proteggono dall’esterno ma al tempo stesso rivelano qualcosa sul loro “Io” interiore che si concretizza proprio nei diversi animali scelti dai componenti. Per scoprire qualcosa di più su di loro è necessario prestare attenzione ai testi che si distinguono per la presenza di un pensiero unico e laterale che permette di guardare le cose da un’angolazione diversa. Si potranno così scoprire le analogie e i simbolismi che hanno ispirato i brani del disco.
Attraverso le trasposizioni metaforiche dei testi, l’intero album è “un tiro alla fune fra la Terra e le stelle” come recita la title-track (Wires), e si snoda attraverso la biologia per parlare di paure (Amigdala), attitudini (Felina), memorie perdute (Memento) e viaggi nell’Io più profondo (Macula); mette in risalto facoltà fisiche che sono tanto scontate per noi quanto straordinarie di per sé (Faster Transmission); in altri episodi abbandona i confini terrestri ed abbraccia la cosmologia per narrare di attrazioni fisiche (Magneto) e di punti di non ritorno (Event Horizon), e sfocia nel misticismo guardando alla vita come un gioco cabalistico (The Hopscotch) e alla natura come una divinità meravigliosa e potente (Inanna).
Proprio la poderosa natura in forma di cascata è stata spesso luogo di contemplazione durante la lavorazione dell’album.
La cascata in questione è quella che esplode fragorosa nel centro storico della piccola cittadina di Isola del Liri (FR), la famosa isola che non c’è, in cui si trova lo studio Domus Vega di Valerio D’Anna (produttore e compositore delle musiche), in cui tutto si è compiuto.
Durante la stesura del disco, entrare in quello studio sanciva l’ingresso in un portale in cui il tempo si fermava permettendo di immergersi totalmente in una condizione che prescinde dalla routine, dall’io, dal caos della quotidianità, a favore di uno sguardo più quieto e puro sul mondo e su loro stessi. Mentre Danila scriveva i testi al sole in giardino e Andrea lavorava sugli arpeggiatori, Valerio campionava le fusa del suo gatto per Felina. Si è potuta concretizzare un’idea in musica.
“Wires” trascina con sé tutto il percorso fatto, le persone coinvolte in passato come Giovanni Macioce (chitarra) e Luigi Sardellitti (basso) e quelle che sono entrate successivamente come Marco Mizzoni che, oltre ad essere il nuovo chitarrista della band, ha collaborato all’ultima parte della produzione artistica.
TRACKLIST
- Macula
- Felina
- Wires
- Magneto
- Faster Transmission
- Amigdala
- Event Horizon
- Memento
- The Hopscotch
- Inanna
CREDITS
© 2019 Random Clockwork
TRACK BY TRACK a cura di Random Clockwork
MACULA
La nostra camera oscura, situata nella parte posteriore della retina, che trasforma l’energia luminosa in impulsi elettrici. Quando osserviamo qualcosa è grazie a lei che riusciamo a coglierne tutti i dettagli. Quando qualcuno ci guarda negli occhi, se riesce a sostenere il nostro sguardo e vuole andare a fondo, è da li che comincerà il suo viaggio dentro di noi.
Enjoy the trip.
FELINA
Sinuosità, eleganza, mistero. Un potere di fascinazione elevatissimo. Una natura incontrovertibile e duale, amorevole e potenzialmente letale. In una sola parola: felina. O anche donna.
WIRES
Wires parla di legami invisibili e al contempo indistruttibili, di connessioni e ramificazioni che si intrecciano creando l’arazzo dell’esistenza stessa. Flussi di coscienza che come vasi comunicanti, scorrono in un continuo divenire, infrangendo le barriere dello spazio-tempo. Da una cellula all’altra, da una madre ad un figlio. Portali tra mondi diversi. Un tiro alla fune tra la Terra e le stelle.
MAGNETO
La legge di gravitazione universale è una legge fondamentale che regola le orbite di satelliti intorno a pianeti, di pianeti intorno a stelle e di intere galassie intorno a buchi neri. Anche noi esseri umani, quando ci innamoriamo, tendiamo a “gravitare” e ad essere “attratti” da altri corpi, deviando il nostro percorso, il nostro cammino principale, girando intorno al nostro oggetto del desiderio creando delle vere e proprie orbite.
FASTER TRANSMISSION
“Siamo orgogliosi di presentarvi il nostro prodotto migliore. Sicuramente il top fra tutti i servizi di spedizione.” Un’ipotetica presentazione aziendale del neurotrasmettitore, come corriere nanotecnologico che vanta la velocità più alta mai conosciuta. Alimentato da una diavoleria di Dio.
AMIGDALA
Il secondo brano che abbiamo composto diversi anni fa e che ha definito la nostra formula musicale. Le nostre emozioni, le nostre paure, convergono e si generano tutte qui, nell’Amigdala.
EVENT HORIZON
L’Orizzonte degli Eventi è la linea di confine che delimita l’ingresso in un buco nero, superata la quale nulla può più tornare indietro, neanche la luce. Il punto di non ritorno per antonomasia. Come specie abbiamo superato spesso questi confini ideali, spinti dalla curiosità che ci contraddistingue, compiendo dei balzi evolutivi. Come individui lo facciamo ogni qualvolta prendiamo una decisione o compiamo azioni che compromettono, nel bene e nel male, la nostra vita. Il prezzo da pagare è altissimo: un salto nel buio.
MEMENTO
Siamo ciò che ricordiamo. Consciamente o meno. Il nostro carattere, la nostra individualità, sono formati ed informati in modo determinante da tutte le esperienze fatte nel corso della vita. La percezione stessa del tempo è data dalla codifica della nostra mente in un prima ed un dopo. Qualora dovesse interrompersi questo processo di immagazzinamento dati, saremmo intrappolati in un loop temporale che distorcerebbe la nostra realtà. Ispirata dall’omonimo film di Nolan, questa è Memento
THE HOPSCOTCH
The Hopscotch, ovvero il gioco della campana come metafora della vita. Lancia un sogno e vai a riprenderlo. Fai attenzione a dove lo indirizzi e spingilo sempre oltre. Non oltrepassare i confini e ricorda che non puoi avere due piedi in una scarpa, in questo caso in una casella. Completa il livello per poi ricominciare tutto da capo. E se fallisci, se diventa estenuante, ricorda sempre la cosa che più ti piaceva da bambino quando giocavi a campana: saltare.
INANNA
Un’ode alla Bellezza, alla Prosperità, alla Fecondità che Madre Natura ci ha donato ma che spesso l’essere umano dimentica e distrugge. Un’ode ad Inanna, la potente Dea che gli antichi Sumeri invocavano per far tornare L’Amore in tutto il creato. Anche a costo di catastrofi bonificatrici.
BIO
Meccanismo casuale, suggestioni e movimento, sono le coordinate su cui si muove la musica dei Random Clockwork, il cui sound è caratterizzato da un’ attitudine alternative “Anni Novanta”, quando il rock cominciava a vestirsi di elettronica. Nel loro caso il cambio d’abito è compiuto: sintetizzatori in primo piano, basso e chitarra processati e beats elettronici. Il tratto distintivo è il timbro riconoscibile di Danila Monfreda che consente il facile accesso a questa macchina complessa e unica, che oscilla dall’elettro rock all’indie dance, dal big beat al trip hop.
I cinque elementi che hanno caratterizzato la prima formazione stabile dei Random Clockwork si sono legati uno alla volta dal 2008 al 2012, sviluppando in questo periodo la loro formula musicale.
La risultante è che i primi brani prodotti in studio da Valerio D’Anna e il forte impatto che la band ha dal vivo, colpiscono in un raggio d’azione sorprendentemente ampio: “Your band sounded great! And.. If you ever need a drummer to sit in for a few backbeats just let me know” fu il commento di Pat Mastelotto (King Crimson) sulla sua pagina Facebook dopo che i Random Clockwork aprirono il concerto romano degli Stick Men di Tony Levin (Novembre 2012). Da un grande esponente del prog-rock d’avanguardia quale Mastelotto, a un manager e produttore di artisti pop italiani (Tiromancino,Niccolò Fabi,e altri) quale Ricky Palazzolo che commenta così su youtube il video del brano Amigdala “Questo brano spacca! Hit vera. Sto a ruota di Amigdala… e non sono un patito di elettro-rock”, l’audience attorno alla band cresce rapidamente suscitando entusiasmo negli ambienti musicali più disparati e vedendoli protagonisti di aftershows per artisti quali Marta sui Tubi e Linea 77. La loro versione di Enjoy the Silence (Depeche Mode) continua a raccogliere apprezzamenti da tutto il mondo su Youtube, e insieme al loro inedito “Putamen” sono state scelte per degli web spots di noti marchi femminili quali “Luisa via Roma” e “Sodini”gioielli.
Nell’estate del 2014 Gabriele Cedrone esce dal gruppo ed è sostituito da Andrea Paesano. Nello stesso periodo la band comincia le selezioni per il Tour Music Fest, uno dei più importanti festivals per la musica emergente, che li vedrà vincitori assoluti nella categoria band aggiudicandosi ben due premi: “Band of the Year TMF 2014” e “Premio Discografia CNI Music” (13 Novembre 2014 – Piper Club, Roma.
Dal 2015 si chiudono in studio per la stesura e la realizzazione del primo album dal titolo Wires che, per una serie di collaborazioni con etichette e addetti ai lavori che si sono rivelate fallimentari, vedrà la luce solo nell’autunno del 2019.
L’assetto della band subisce un’ulteriore mutazione nell’estate del 2018 e attualmente i Random clockwork sono:
Danila Monfreda – voce
Valerio D’Anna – sintetizzatore
Marco Mizzoni – chitarra
Andrea Paesano – sequencer