Saluti da Saturno – Shaloma Locomotiva

Produzione LABOTRON  // Distribuzione Master Music/Believe – In uscita il 19 maggio 2014 su cd e in digitale

(press page riservata alla stampa / da non diffondere)

Saluti da Saturno – Shaloma Locomotiva
(Produzione LABOTRON – Laboratorio Bologna Mellotron)
Dalla balera al free jazz cantautorale, la biografia in musica di Saluti da Saturno

“Reinterpretare il lavoro di altri ti dà la misura della strada che hai percorso e di chi sei.
Non solo racconta di te, ma crea connessioni, sviluppa legami
e ci restituisce un diverso senso di noi stessi.
Diventa un’ urgenza… da condividere” (Mirco Mariani)

SHALOMA LOCOMOTIVA
Esce il 19 maggio “Shaloma Locomotiva“, il nuovo lavoro discografico di Mirco Mariani (Saluti da Saturno). Un progetto che nasce dalla passione di raccontarsi attraverso brani di altri. Dieci canzoni (nove cover e un inedito strumentale) partorite di getto (registrate nel giro di pochi giorni al LABOTRONLaboratorio Bologna Mellotron), dalla balera al free jazz cantautorale, rappresentano la biografia in musica di Saluti da Saturno. A pochi mesi dalla pubblicazione del terzo album “Dancing Polonia” (settembre 2013/Goodfellas), Mirco Mariani apre il suo scrigno di viaggi e ricordi proiettati nel futuro ed escono fuori Endrigo, Paoli, Battisti, il liscio romagnolo di Casadei ed incursioni latinoamericane.

“Shaloma Locomotiva è un segno di buon augurio,
una locomotiva a carbone diretta sullo spazio
per attraversare in sogno paesaggi cosparsi di mille piccolissime luci
lasciate accese da grandi maestri della poesia lieve” (Mirco Mariani)

LABOTRON E LA COLLANA SHALOMA LOCOMOTIVA
Shaloma Locomotiva non è solo il titolo del disco ma il nome di una collana di musica libera per stile e per forma, caratterizzata da un preciso marchio sonoro che vive e cresce all’interno del LABOTRONLaboratorio Bologna Mellotron. Uno spazio di produzione e di ricerca, in pieno centro storico a Bologna, dove sono protagonisti strumenti con una grande personalità e capacità espressiva, poco utilizzati nella composizione contemporanea, ma da sempre ben presenti nei dischi di Saluti da Saturno. Il LABOTRON ospita una importante collezione di mellotron insieme ad alcuni tra i primi sintetizzatori monofonici come ondioline, clavioline e solovox; l’optigan, strumento da pianobar futuristico per eccelenza; strumenti che profumano di sacrestia come la celesta, il dulciton, il clavicembalo e vari armonium.

TRACKLIST
1. Shaloma Locomotiva (Mirco Mariani);
2. La rosa bianca (Sergio Endrigo/José Martí);
3. Baciami tanto/Besame Mucho (Consuelo Velasquez);
4. Ciao mare (Raoul Casadei);
5. Il tango delle capinere (Cesare Andrea Bixio/Cherubini Bixio);
6. Sassi (Gino Paoli);
7. Romagna mia (Secondo Casadei);
8. La Paloma Azul (brano trad. messicano/testo originale di Mirco Mariani);
9. Io vorrei non vorrei ma se vuoi (Lucio Battisti/Mogol);
10. Io che amo solo te (Sergio Endrigo).

CREDITS
Shaloma Locomotiva è stato registrato dal 15 al 21 ottobre 2013 al LABOTRON – Laboratorio Bologna Mellotron.
Direzione artistica di Mirco Mariani. Supervisione di Marcello Monduzzi.
Registrato, missato e masterizzato da Enzo Cimino.
Mirco Mariani: voce, optigan, mellotron, glassarmonica, ondioline, pianoforte, celesta, armonio, campane, chitarra 12 corde, vibraphonette, acetone, philicorda, chamberlin rhythmate, wurlitzer, clavicembalo, pedal bass, linn drum, mandola.
Marcello Monduzzi: chitarra elettrica, chitarra classica, chitarra archetto, basso, violino, banjo, ondioline, carillon.
Domenico Caliri (chitarra elettrica e chitarra classica), Nicola Manzan (archi ), Enzo Cimino (batteria) ospiti in “Sassi”.
Roberto Greggi (voce), Marco Bovi (chitarra, banjo, basso) e Luca Ferraro Fano (memorymoog) ospiti in “Io vorrei non vorrei ma se vuoi”.

GUIDA ALL’ASCOLTO A CURA DI MIRCO MARIANI
“La rosa bianca”: questa canzone ha qualcosa di speciale e di sempre attuale. C’è sempre una rosa bianca, c’è sempre un Luglio e un Gennaio, c’è sempre un amico sincero, ma c’è anche chi ti vuole male e ti stanca… bisogna sempre coltivare una rosa bianca.
“Baciami tanto”: è il motivo da pianobar per eccellenza, un genere che amo tanto, cantato in italiano assume una veste ancor più poetica, romantica e misteriosa. Mi sono innamorato di questo brano quando lo vidi cantare dal vivo da Joao Gilberto in una versione di 15 minuti volati in un baleno ad Umbria Jazz nel 1996. Questo brano ha la caratteristica dei brani “assoluti” che si possono fare e rifare in mille modi e generi diversi e trovano sempre il loro abito ideale.
“Ciao mare”: il ricordo di questo brano mi riporta seduto sul terrazzo di casa dei miei genitori. Lo ascoltavo su un 45 giri e ci suonavo sopra con due pennelli in mano e due libri appoggiati per terra… erano le mie prime bacchette e i miei primi tamburi. Fin da allora ho sempre pensato che è una melodia meravigliosa. E’ una melodia vacanziera e festaiola che però nasconde una pensiero struggente.
“Il tango delle capinere”: questa canzone mi si è appiccicata addosso nella versione cantata a bassa voce dal grande Claudio Villa con l’orchestra della RAI. E’ la classica melodia immortale e senza tempo. La cantavano i miei nonni, ora la canto io.
“Sassi”: sassi che il mare ha consumato, sono le mie parole d’amore per te.
“Romagna mia”: questa canzone ha dentro tutto il divertimento e il senso di condivisione che la musica può regalare. La mia versione è in pieno stile Free Jazz Cantautorale.
“La Paloma Azul”: l’unica versione che conosco di questo brano è quella live di Dave Brubeck con un Paul Desmond stellare. E’ una composizione tanto semplice quanto perfetta, con tre accordi riesce a raccontare tutte le cose più importanti spesso nascoste e difficili da spiegare, rimanendo sempre allo scoperto con una semplicità disarmante.
“Io vorrei non vorrei ma se vuoi”: Battisti l’ho sempre percepito distante da me, troppo grande per me. Sono istintivamente attratto dalle cose più timide e nascoste. Con questa canzone ho accorciato le distanze.
“Io che amo solo te”: è uno dei grandi vanti della musica poetica italiana, basata e costruita su una semplicità complessa disarmante. E’ un brano che si canta da solo.

BIOGRAFIA
Saluti da Saturno è il progetto di Mirco Mariani, musicista impegnato per diversi anni come batterista di Enrico Rava e Vinicio Capossela. Ha inoltre suonato nei più importanti festival internazionali, con vari musicisti, tra i quali Marc Ribot, Stefano Bollani, Gianluigi Trovesi. Nella metà degli anni ’90 fonda i Mazapegul, firmando musiche ed arrangiamenti, registrando due album (Controdanza / Rosso di Sera – Sony Music 1996), (Piccolo Canto Nomade / CNI 1998). Nel 2003 fonda i Daunbailo’, registrando un album (Daunbailò / Storie di Note 2003). Nel Dicembre 2009 ritorna a collaborare con Capossela nella Fiaba di Natale il Gigante e il Mago per Radio Rai 2 e nel Solo Tour Mondiale, nel 2011 partecipa alla registrazione di Marinai Profeti e Balene. Nel 2010 dopo una ricerca sugli strumenti dimenticati dà vita ad un nuovo progetto – Saluti da Saturno – una Flexibile Orchestra da Pianobar Futuristico Elettromeccanico, registrando il primo album uscito nel Settembre 2010 su etichetta Goodfellas dal titolo Parlare con Anna seguito da un Tour e numerose partecipazioni a trasmissioni radiofoniche, Moby Dick, Caterpillar, Rai International e Radio Rai 2 Playlist. Nel Gennaio 2012 è uscito il secondo album di Saluti da Saturno intitolato Valdazze, sempre con Goodfellas. Valdazze è anche un luogo fisico realmente esistente, il famoso “villaggio del cantante” (almeno nelle intenzioni del Cavalier Giorgetti che ne promosse la costruzione) che ha visto la luce negli anni ’60 ma la cui idea di fondo (ospitare in un unico luogo le abitazioni dei maggiori esponenti della canzone italiana dell’epoca) è naufragata fin dall’inizio. Valdazze è dedicato a questo immaginario, a questo nulla che può divenire tutto. Valdazze è stato anche un lungo tour che ha portato la band in giro per l’Italia e l’Europa e ha visto la partecipazione dei Saluti da Saturno ai principali festivals: MIAMI, Abbabula, Kilowatt, etc.. Nell’estate del 2012 sono iniziate le registrazioni del terzo disco, Dancing Polonia, pubblicato il 2 settembre 2013. Dancing Polonia è stato anticipato da un singolo: Un Giorno Nuovo, uscito il 3 giugno, con la partecipazione della chitarra di Arto Lindsay. Col terzo disco si è arrivati al cambio di rotta: dal Pianobar Futuristico Elettromeccanico, basato sul principio strutturale dell’Optigan, strumento da pianobar per eccellenza, al Free Jazz Cantautorale, lasciando la responsabilità strutturale delle canzoni al pianoforte, strumento per eccellenza della canzone d’autore farcita con velature e sfumature di Free Jazz. Mirco Mariani negli anni, ha proseguito il suo progetto di ricerca sugli strumenti dimenticati ed è così che nel 2013 nasce il LABOTRON, luogo che raccoglie tutti i suoi strumenti (presente un’importantissima collezione di Mellotron, da qui il nome scelto per il laboratorio) ora centro di ricerca, sperimentazione e produzione musicale. In seno al LABOTRON nasce “Shaloma Locomotiva”.

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COPERTINA E FOTO HIRES /Photo by Pietro Bondi http://www.pietrobondi.blogspot.it/
       

 

 

 

 

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