Smalto – Niente di serio

SMALTO
“Niente di serio” Ep
Data d’uscita: 25 gennaio 2022
Etichetta: O’ Disc

(Presspage riservata alla stampa – DA NON PUBBLICARE)

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Dallo scioglimento dei Mamavegas, band che rappresenta un piccolo culto nella scena indie-alternative italiana, nasce il progetto Smalto, ovvero Matteo Portelli e Francesco Petrosino (accompagnati inizialmente dalla voce di Mr. Milk). Anticipato dal singolo “Noi non veniamo”, “Niente di serio” è l’EP d’esordio del duo, ed è il frutto di una terapia, di una (auto)analisi il cui risultato è che “stiamo male e stiamo bene; osserviamo le relazioni in cui siamo immersi e cerchiamo nella musica e nelle canzoni il modo per esorcizzare le ansie e le preoccupazioni che queste relazioni inevitabilmente ci procurano, e per riderci su“.

Dopo uno scambio fitto di idee e appunti tra Roma e Battipaglia, le città in cui Matteo e Francesco vivono, le canzoni nascono e crescono tra le quattro mura dello studio The White Lodge a Roma, in un intreccio di arpeggiatori e batterie elettroniche, nel disordine di bottiglie di birra appoggiate sui synth, nel corso di “due anni costellati di eventi globali e personali che ci hanno cambiato e scosso, ma senza mai toglierci la voglia di suonare, di fare musica“.

TRACKLIST

1. _Noi non veniamo
2. _Terapia
3. _Il male del secolo
4. _M’ammazzo
5. _Distante
6. _Liliana

CREDITS

Prodotto da Smalto.
Registrazione e mix: Matteo Portelli, The White Lodge, Roma
Mastering: Fabrizio De Carolis, Reference Mastering, Roma
Progetto grafico: Silvia Casanova Fuga, Eleonora Mastrangelo
Management: O-Live, oliveproduzioni@gmail.com

Voce in “Terapia”, “Il male del secolo”, “Liliana”, “M’ammazzo”: Mr. Milk
Cori in “Noi non veniamo” e “Distante”: Riccardo Schiavello e Marco Pasquariello
Trombone in “Il male del secolo”: Davide Di Pasquale

TRACK BY TRACK a cura di Smalto

Noi non veniamo è il nostro piccolo e un po’ criptico manifesto. E’ la voglia di ballare e cantare per rispondere a un mondo che ci fa schifo e a cui non vogliamo prendere parte. E’ isolamento, forse supponente e cinico, è rifiuto della velocità a cui siamo costretti, dell’individualismo, del concetto di utilità. Il video che ne ha tratto Andrea Campajola la completa perfettamente. Il protagonista Gerardo vive da anni sugli scarti metallici dell’industria di Battipaglia, muovendosi con lentezza tra l’inutile, da solo. E’ resistenza? E’ una resa? Non lo sappiamo, ma noi lo vediamo, abbiamo voluto vederlo, e parlarci.

Terapia di che deve parlare? Di una terapia, di una relazione importante: quella con l’analisi. Mettersi a nudo con uno sconosciuto, tirare fuori gli aspetti più oscuri, le speranze, le paranoie e aspettarsi da lui la soluzione, con tutta la consapevolezza che questa soluzione non arriverà mai. O che magari non esiste, ma che cercarla “è già abbastanza”. Lo urliamo, con la canzone più energica dell’EP, ci mettiamo un po’ di punk, a modo nostro, con i suoni che si caricano di distorsione, sfogandosi come ci si sfoga davanti a uno psicologo.

Il male del secolo per Smalto è l’ansia. Un male moderno, occidentale, capitalista. Un modo di vedere le cose che si insinua in ogni aspetto delle nostre giornate, e annebbia la capacità di vivere le relazioni in modo sincero e sano. Ma Smalto ci mette sotto una cassa dritta, ci suona su dei riff veloci e giocosi, e riesce ad arrivare a un momento di speranza: “io me ne ne libero e ti porto via con me, dove nessuno è stato mai, dove nessuno mai verrà”. Forse questo posto esiste, forse lo troveremo, forse l’abbiamo trovato in queste canzoni.

Distante è la canzone più faticosa con cui abbiamo avuto a che fare: ne abbiamo fatto tante versioni, non l’abbiamo abbandonata, e questo l’ha resa importante. E’ il simbolo dell’ostinazione con cui affrontiamo le cose, e dell’amore per questo lavoro che è fare musica. Parla del rapportarsi con il mondo femminile, la complicazione del viversi un corteggiamento, con anche qualche forma di maschilismo atavico che le nostre coscienze disprezzano e irridono. Si apre in un ritornello pieno del fastidio per l’eccesso di complicazioni a cui a volte ci costringiamo.

M’ammazzo è la canzone da cui è nato tutto: la nostra prima volta con la lingua italiana. L’occasione è una riflessione su una nuova identità, l’identità di una persona che cresce, lavora, si confronta con una vita che forse non è quella che immaginava. Anche la relazione di coppia e l’amore cambiano con gli anni; c’è l’abitudine, c’è la noia, c’è la disillusione, la stanchezza. Ma se si riesce a cantarlo si riesce a capirlo.

Liliana è un’ossessione, un rapporto quasi del tutto immaginato, un adulterio mentale che ci fa sentire vivi e stupidi allo stesso tempo. Tutti abbiamo bisogno di desiderare, di immaginare, bisogna trovare un modo per farlo in qualsiasi fase della vita, ma è difficile integrare questo bisogno nel quotidiano, nelle famiglie, nell’essere adulti. Liliana ci ha fatto bene, ci ha fatto capire cosa significhi questa esigenza, anche se lei non lo sa, e non è nemmeno sicurissimo che lei esista, o che si chiami davvero Liliana. Ma il suono del nome Liliana stava veramente bene sui nostri arpeggiatori.

BIO

Smalto è una relazione, Smalto è una terapia.
Smalto nasce dallo scioglimento di una band, di una famiglia più che una band, i Mamavegas.
Dovevamo elaborare il lutto di questo scioglimento, e abbiamo scelto di farlo con l’unica arma che vince la tristezza: il divertimento. Smalto è il divertimento del fare la musica che non avevamo mai pensato di fare: pop, elettronico, in italiano. Un puzzle di suoni e parole da comporre senza aver paura di ridere. Una scatola dove infilare le ansie, le amarezze, le frustrazioni, le paranoie, che rimescolate insieme prendono senso, cambiano, si fanno capire, si addomesticano, diventano qualcosa su cui scherzare. All’inizio abbiamo giocato in tre, ci ha aiutato Mr. Milk, con la sua voce, con la sua capacità di manipolare le parole e le idee. Poi è partito, lasciandoci tracce di voce, spezzoni di testo, e a giocare siamo rimasti in due. Poi la pandemia, l’isolamento, la difficoltà di trasformare tutto questo in un progetto reale. Tante idee per resistere e portare avanti il gioco, la terapia, la relazione. Ma più delle difficoltà, delle idee, dei problemi e delle pandemie possono le canzoni, e la voglia di fare musica. Dopo due anni dal primo singolo “M’ammazzo”, a gennaio 2022 esce il nostro primo EP. Non ci sentiamo più soli, e abbiamo capito che in fondo l’importante è che queste canzoni vengano ascoltate. Che vi piacciano o non vi piacciano, non vi arrabbiate, non è “Niente di serio”.
Smalto è Matteo Portelli e Francesco Petrosino. Smalto è Mr. Milk;
Smalto ringrazia Riccardo Schiavello, Andrea Campajola, Eleonora Mastrangelo, Elena Bassan, Silvia Casanova Fuga, che volendo o non volendo sono Smalto.

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