Tempelhof – Frozen Dancers

Hell Yeah Recordings // in uscita il 23 ottobre 2013

(press page riservata alla stampa / da non diffondere)

TEMPELHOF – Frozen Dancers
(Hell Yeah Recordings – HYR_7124)

Dopo due ep (“You K” nel 2012 e “City Airport” del giugno 2013), il duo italiano Tempelhof, ovvero Luciano Ermondi e Paolo Mazzacani, rafforza la propria collaborazione con Hell Yeah Recordings con l’LP Frozen Dancers, il nuovo disco in uscita ad ottobre 2013.
Frozen Dancers è la sintesi estrema di un suono maturato in più di cinque anni di esplorazione che dall’ambient e dallo shoegaze degli esordi, con la label inglese Distraction Records, ha fatto rotta verso l’elettronica più radicale innestando, sulle dilatazioni dell’esordio, elementi kraut, linguaggio dub, sperimentazione e melodia in egual misura. Frozen dancers è un “attimo congelato”, una danza glaciale, scura e abissale, nella quale il beat disgregato è illusione di movimento. Il suono si è fatto un viaggio ancor più lungo in terra d’Albione, ne ha interiorizzato la grana grossa, la densità, l’ossessione, per tracimare e riposare su una spiaggia nordica, laddove, quando il sole splende, ferisce. E’ un disco di ricerca, personale, che porta il suono Tempelhof alla sua massima definizione. Molte le registrazioni ambientali, come nel caso di Skateboarding at Night e The Dusk, massivo il ricorso all’analogico, alle sferzate elettriche di oscillatori eighties in marcia. L’utilizzo delle chitarre rimane fondamentale nel processo creativo. Riverberate, ritardate, dilatate all’estremo, sfiorano la terza dimensione, mentre le voci, sfigurate e convertite in strumento a loro volta, si stratificano in un magma sonico ribollente.

TRACKLIST
01 Drake
02 Monday is black
03 Change
04 Nothing on the horizon
05 Sinking nation
06 She can’t forgive
07 The dusk
08 Skateboarding at night
09 Running dog – xx Cold Sand (bonus track)

Scarica l’intero album

BIOGRAFIA
Tempelhof, progetto nato nel 2007 a seguito di un viaggio a Berlino, ha all’attivo ottime collaborazioni, fra cui quella con il videomaker Sorry Boy (in particolare per le sonorizzazioni live di filmati dei primi del novecento, tra documentarismo in bianco e nero e i primi rudimentali esperimenti di effetti speciali) e l’etichetta inglese Distraction Records (con la quale il duo ha pubblicato l’album d’esordio del 2009 We were not there for the beginning, we won’t be there for the end), oltre a numerose apparizioni live al RoBot Festival, Summer Sessions Festival di Rovereto, Distraction Records Ten-Year Anniversary Alldayer di Newcastle e al Corsica Studios di Londra a fianco di Metro Area. In particolare, per Hell Yeah Recordings, il duo ha firmato una serie di ottimi remix per gente del calibro di Ajello, Crimea X, Margot, Luminodisco, Dyno, Fabrizio Mammarella aka Telespazio, Maxime Dangles e Confusional Quartet; gran parte di questi sono stati raccolti nell’uscita digitale “The Remixes” (agosto, 2013).

L’artwork dell’album è curato dall’artista Andrea Amaducci (Forlì, 1978), stylist e storico autore degli artwork di Hell Yeah Recordings. Tra le sue collaborazioni: Teatro Nucleo di Ferrara, Collettivo Cinetico, Linea B/N Edizioni e Momentum Edizioni Milano. Dal 2005 disegna alieni con il marker nelle città d’Europa e d’Italia. http://andreaamaducci.blogspot.it

INFO VARIE
http://www.tempelhof.it
http://hellyeahrec.bandcamp.com
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COPERTINA E FOTO HIRES

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